Il Presidente Meloni parla chiaro all'Unione Europea

"Noi non concepiamo l'Unione Europea come un circolo elitario con soci di serie A e soci di serie B".

Dopo il giuramento nelle mani del Capo dello Stato il Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni si è presentato alla Camera dei Deputati per tenere il discorso con il quale il Governo chiede la fiducia alla più ampia camera del Parlamento.

Durante il discorso – durato oltre un’ora – Giorgia Meloni ha toccato diversi punti. Di particolare interesse, visto il momento tragico che stiamo passando, quello sui rapporti tra l’Italia e l’Unione Europea.

Rivolgendosi ai Deputati presenti il Presidente del Consiglio ha detto: “Noi non concepiamo l’Unione Europea come un circolo elitario con soci di serie A e soci di serie B, o peggio come una società per azioni diretta da un consiglio di amministrazione con il solo compito di tenere i conti in ordine. L’Unione Europea per noi è la casa comune dei popoli europei e come tale deve essere in grado di fronteggiare le grandi sfide della nostra epoca, a partire da quelle che gli Stati membri difficilmente possono affrontare da soli”.

Parole ineccepibili se si tiene conto che sul tema del costo dell’energia e dell’approvvigionamento delle materie prime la Germania ha fatto ostruzione in ogni modo possibile.

La leader di “Fratelli d’Italia”, infatti, ha proseguito dicendo: “Penso agli accordi commerciali, certo, ma anche all’approvvigionamento di materie prime e di energia, alle politiche migratorie, alle scelte geopolitiche, alla lotta al terrorismo. Grandi sfide, di fronte alle quali l’Unione Europea non sempre si è fatta trovare pronta. Perché come è stato possibile, ad esempio, che un processo di integrazione nato come comunità del carbone e dell’acciaio nel 1950 si ritrovi a distanza di più di 70 anni – e dopo aver esteso a dismisura le materie di propria competenza – a non avere soluzioni efficaci proprio in tema di approvvigionamento energetico e di materie prime?”.

Da questo pensiero si desume quella che sarà la posizione del Governo Meloni nei confronti dell’Europa: europeista ma non “eurosuccube!

L’atteggiamento dimesso, e quasi implorante, attuato negli ultimi anni da Conte e Draghi sarà solo un lontano ricordo perché, a quanto pare, Giorgia Meloni andrà in Europa a “battere i pugni sul tavolo” e a difendere gli interessi del popolo che l’ha eletta a Palazzo Chigi.

Alla Sinistra, che non ha perso l’occasione per attaccare il discorso, risponde la stessa Meloni dicendo che: “Chi si pone questi interrogativi non è un nemico o un eretico, ma qualcuno che vuole contribuire a una integrazione europea più efficace nell’affrontare le grandi sfide che l’attendono, nel rispetto di quel motto fondativo che recita: “Uniti nella diversità”. Perché è questa la grande peculiarità europea: Nazioni con storie millenarie, capaci di unirsi, portando ciascuna la propria identità come valore aggiunto.

Una casa comune europea vuol dire certamente regole condivise, anche in ambito economico-finanziario. Questo Governo rispetterà le regole attualmente in vigore e nel contempo offrirà il suo contributo per cambiare quelle che non hanno funzionato, a partire dal dibattito in corso sulla riforma del patto di stabilità”.

Insomma, il discorso del Presidente del Consiglio alla Camera è stato chiaro e netto. I rapporti con l’Europa vanno mantenuti, curati e fatti crescere ma con una indiscutibile attenzione alle peculiarità di ogni singola Nazione. Entrare a far parte della Comunità Europea non presuppone l’annullamento della propria identità e della propria storia nazionale.

Sicuramente torneremo ad occuparci del tema e vedremo come procederanno i tavoli di lavoro fra Italia ed Europa. Per il momento stiamo a guardare con attenzione l’evolversi della situazione, nella speranza di potervi portare presto nuove buone notizie sul fronte del caro bollette e dell’energia.

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Articolo pubblicato il 29/10/2022