Sempre più giovani muoiono per malori improvvisi

C'è da chiedersi a cosa sia dovuto un tale fenomeno. Casi fortuiti o responsabilità non indagate?

Da ormai oltre un anno assistiamo a continui annunci di decessi improvvisi in una fascia della popolazione identificabile fra gli under 40.

In queste ultime settimane due notizie ci hanno portati a chiederci: cosa c’è dietro queste morti? Come mai giovani atleti e sportivi muoiono per malori improvvisi con una frequenza mai vista prima?

Il 18 novembre scorso il canale all news “TGCOM24” diramava la notizia di un giovane di 16 anni morto in ospedale “dopo essere stato ricoverato d’urgenza per un malore mentre stava giocando a calcio”.

Il giovane si trovava sul campo di Laterina (Arezzo), città nella quale giocava per l’“Arno Laterina”, quando ha iniziato ad avvertire strani capogiri. I compagni di squadra hanno prontamente allertato il 112 che lo ha trasportato in ambulanza al più vicino Pronto Soccorso.

Purtroppo, arrivato in Pronto Soccorso, il ragazzo non ce l’ha fatta ed è spirato.

Ciò che ci lascia perplessi è il fatto che, in quanto agonista tesserato alla federazione, il ragazzo era in possesso di “regolare certificato di idoneità per la pratica sportiva agonistica”.

Solo un mese prima, il 19 ottobre, il 28 enne Davide Gavazzi, portiere della “Montagna Pistoiese”, squadra iscritta ai gironi di Seconda Categoria, aveva avuto un malore in campo “durante il riscaldamento pre-partita”. Senza dare segnali pregressi “si è accasciato a terra perdendo i sensi”.

Anche in questo caso sono stati immediatamente richiesti i soccorsi. L’equipe sanitaria lo ha caricato sull’elicottero e lo ha condotto all’ospedale di Firenze dove, dopo una notte in terapia intensiva, il giovane è deceduto. Il cuore di Davide non ha retto.

La redazione di “TGCOM24”, che ha seguito la vicenda, scrive che “dal team fanno sapere che Davide non aveva particolari problemi fisici. Da tempo la sua squadra aveva ricominciato le partite, dopo le pause legate al Covid, e negli ultimi tempi il 28enne si era sempre allenato regolarmente coi suoi compagni”.

Queste morti sospette quanto singolari ci lasciano molto perplessi. Risulta difficile credere che così tanti giovani - regolarmente sottoposti a visite mediche per l’ottenimento del certificato agonistico – abbiamo malori, problemi cardiaci e svenimenti improvvisi non rilevati durante i controlli medici effettuati.

Speriamo che il Ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità e le Regioni si attivino quanto prima per capire le cause di questi tragici incidenti e, se vi sono dei legami con le recenti inoculazioni di sieri a tecnologia MRNA, non abbiano paura a mettere sotto inchiesta i responsabili.

Torneremo senz’altro ad occuparci della questione.

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Articolo pubblicato il 21/11/2022