La festa di Cristo Re e il Canonico Luigi Boccardo
Ritratto sulla tomba di don Luigi Boccardo, chiesa Cristo Re

A Torino la chiesa – santuario Cristo Re sorge sulle rive della Dora Riparia

La liturgia festeggia Cristo Re la domenica prima di quella di Avvento; a proclamare questa festa è stato, l’11 dicembre 1925, Papa Pio XI, nell’Enciclica “Quas Primas”.  E a Torino, il 1° giugno 1926, con la benedizione dell’Arcivescovo, Cardinal Giuseppe Gamba, il sogno di don Luigi Boccardo di erigere una chiesa in onore di Cristo Re diventa realtà. Il 27 ottobre 1929 avviene la posa della prima pietra e l’11 ottobre 1931 Monsignor Perrachon ne benedice la campana.

Chi era Luigi Boccardo? Nasce il 9 agosto 1861, a Castelvecchio di Moncalieri, nella cascina di pertinenza di Villa Demonte. È figlio di Gaspare Boccardo e di Giuseppina Malerba, che per un breve periodo entra nel convento delle Cappuccine di Borgo Po, in corso Casale a Torino (da qualche anno chiuso per mancanza di religiose). La sua vocazione religiosa nasce, forse, con la frequentazione del vicino monastero delle suore carmelitane: è nell’estate del 1875 che confida ad una di loro il suo desiderio. E il fratello Giovanni, maggiore di tredici anni e già sacerdote, sarà il suo primo consigliere e guida. A ottobre Luigi entra in seminario a Giaveno, dove si ammala di tifo e guarisce. Nominato diacono il 22 settembre 1883 e sacerdote il 7 giugno 1884, nel duomo di Torino.

Il legame tra i due fratelli si fa sempre più saldo quando Luigi è inviato come viceparroco a Pancalieri, dove è titolare il fratello Giovanni. In quello stesso ritorna un’ondata di colera, , al termine della quale Luigi riceve l’incarico di assistente dei chierici nel seminario di Torino. Qui conosce il canonico Giuseppe Allamano, rettore della Consolata; nel 1886 lascia Pancalieri proprio per il Convitto della Consolata, in qualità di vice rettore. Le sue doti di confessore gli valgono il titolo di “apostolo dei sacerdoti”, nei suoi trent’anni di permanenza al santuario dei torinesi: ne rimane un bell’esempio nel suo volume, ad uso dei sacerdoti, intitolato Confessione e direzione, una guida per lo spirito. Per assistere i giovani, fonda un piccolo oratorio nella zona della Consolata, nel clima anticlericale del tempo.

Ripercorriamo la storia della chiesa – santuario, incassata fra i caseggiati di Lungo Dora Napoli, a Torino, a pochi passi dagli ingorghi di piazza Baldissera. Negli Anni Venti del Novecento, il direttore dell’Istituto Cieche di Torino, il canonico Luigi Boccardo, si trova ad affrontare i tipici problemi delle zone periferiche, tra questi l’assenza di servizi religiosi: il quartiere dipendeva dalla parrocchia di San Gioacchino, distante e sovraccarica per l’impegno pastorale crescente in una zona in espansione. Nasce così in lui il desiderio di costruire una nuova chiesa: la pensa come un vero e proprio tempio, che possa ricordare a tutti che Gesù è il Re delle anime e dei cuori. Si trova tra i suoi scritti questo commento: «Benvenuta la nuova solennità indetta dalla Chiesa universale! La nostra famiglia religiosa delle Cieche di corso Napoli vuol essere delle prime ad assecondare i voti del Santo Padre intitolando l’erigenda cappella dell’Istituto a Gesù Cristo Re».

Il 1° giugno 1926 riceve l’approvazione a costruire il Santuario a Cristo Sacerdote Re dal cardinale e arcivescovo Gamba. Il progetto dell’ingegner Barbera è presentato nel 1928; a maggio 1929 iniziano gli scavi e il 27 ottobre avviene la posa della prima pietra. L’evento è ricordato in un intero bollettino “Le povere cieche di corso Napoli” (nel numero speciale del dicembre 1929), in cui appare per la prima volta la “Preghiera a Gesù Cristo Re Universale”. Dopo il completamento della chiesa, tre sono ancora i momenti cruciali: la benedizione della campana (come detto, l’11 ottobre 1931); il 23 ottobre, la veglia di preghiera con le reliquie dei santi Romano e Fortunata, che saranno poste nella mensa dell’altare maggiore; infine, il rito di consacrazione della nuova chiesa alla presenza del cardinale Fossati, nel frattempo diventato arcivescovo di Torino al posto del predecessore Gamba (24 ottobre, alle ore 6 di mattina). Fedele alla sua vocazione e missione di ascolto e di confessore, vorrà un sacerdote sempre presente e disponibile alle confessioni dei fedeli all’interno della “sua” chiesa.

Don Luigi Boccardo ha grandi progetti e non si ferma mai: egli pensa che Gesù, il Re delle anime, abbia bisogno di una corte e che quella di Gesù Cristo Re deve essere composta da suore contemplative. Nasce così la Congregazione delle “Figlie di Gesù Re”, ramo contemplativo della Famiglia delle “Povere Figlie di San Gaetano” (fondate dal fratello Giovanni a novembre 1884, presso una vecchia filanda a Pancalieri)), il 2 febbraio 1932: «Esse intanto cominciarono la salmodia riservata a loro, propria della Divina Regalità, scorrendo agili le dita sul grande breviario romano, allestito con la scrittura in rilievo Braille». Era stato lo stesso don Giovanni Boccardo, prima di morire, a lasciare a lui il testimone delle Povere Figlie di San Gaetano. L’idea della nuova congregazione gli viene dal desiderio di alcune non vedenti: offrire la loro vita alla consacrazione religiosa. Come si capisce dal breve scritto dell’epoca, si tratta di un ordine un po’ particolare, composto da ragazze non vedenti (il primo al mondo con questa peculiarità), nelle quali il canonico Boccardo ha riconosciuto il desiderio di vita contemplativa.

Nell’ aprile 1932 viene collocata in chiesa l’icona della Consolata, oggi visibile nella cappella a lato dell’altar maggiore. Il 28 giugno 1932 il Cardinal Maurilio Fossati benedice il grande crocifisso-icona ligneo di Gesù Cristo Re scolpito dal Barbieri, uno dei rappresentati della Scuola Reffo in Torino. La statua di Cristo è delle stesse dimensioni dell’Uomo della Sindone, con la corona e i paramenti sacerdotali, e il Sacro Cuore ben visibile. È lo stesso don Luigi Boccardo a dare precise istruzioni allo scultore, nel corso della realizzazione dell’opera, interpretando il senso teologico del sacerdozio di Cristo. Il 7 giugno 1934, in occasione del 50° anniversario di ordinazione sacerdotale del canonico Luigi Boccardo, gli viene offerto il mosaico dell’abside, opera di Gianese.

Egli celebra la sua ultima messa il 25 aprile 1936, dopo la quale non riesce più a lasciare il letto per molteplici complicazioni di salute che pativa da tempo. Dopo una esistenza operosa nel nome di Gesù, il 9 giugno 1936 don Luigi Boccardo chiude la sua esistenza terrena, e il 15 novembre 1937 la sua salma è traslata nella cripta sottostante la chiesa. Nel 1958 viene eretto un busto di bronzo in sua memoria, accanto alla porta d’ingresso del santuario. Dal 24 luglio 1965 le spoglie del canonico Luigi Boccardo riposano nell’atrio del santuario in un ambiente alla destra della “sua” chiesa. Il 12 aprile 2003 il Servo di Dio Luigi Boccardo è dichiarato Venerabile; il 14 aprile 2007 viene proclamato Beato nella chiesa del Santo Volto in Torino.

Chiesa e Santuario di Cristo Re

Lungo Dora Napoli 76 - Torino

011 852401

figliedigesure@suoresangaetano.org

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Articolo pubblicato il 11/12/2022