Capolavori in miniatura, realizzati con gusci di noci nati nel segreto di uno studiolo, sconosciuti fino a pochi anni fa, raccolti e presentati in uno splendido libro curato da Silvia Corsi Andreani pubblicato dalla Leo S. Olschki
Ancora un libro del Sommo Poeta sulla Divina Commedia, per apprezzarla custodirla amarla. Questa volta ci viene proposta attraverso le pagine di uno stupendo volume edito dalla Leo S. Olschki, “La Divina Commedia di Antonio Maria Esposito, tra miniatura, scultura e spiritualità”, curata da Silvia Corsi Andreani.
Il volume raccoglie le splendide opere realizzate dalle mani del sacerdote e presentate attraverso le immagini realizzate da Giorgio Cossu.
Ogni parte del libro è tradotta in lingua inglese e francese. Antonio Maria Esposito, nato nel 1917 e cresciuto a Castellamare di Stabia, appartenente dell’ordine religioso dei Barnabiti.
Nel corso della sua vita, scomparso nel 2007 all’età di novant’anni, ha creato in solitudine e preghiera , come esercizio spirituale di concentrazione e pazienza, numerose opere in miniatura scultorea dedicate al tema della Natività e alla Divina Commedia.
Alcuni dei suoi presepi furono esposti durante la sua vita , mentre la Divina Commedia in “guscio di noce”, non solo non venne esposta ma ha nessuno venne mai mostrata, divenne fruibile al pubblico nella sua interezza solo a partire dal 2016.
Ora, in occasione delle celebrazioni dei Settecento anni della morte di Dante Alighieri, vengono raccolte e presentate nel volume nell’ambito delle iniziative di ricerca e divulgazioni culturale dell’Illuminated Dante Project.
La pubblicazione ha ricevuto il patrocinio del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e della Città di Napoli.
Antonio Maria Esposito a partire dal 1946 ha inaugurato una tecnica scultorea di sua intuizione, utilizzando per i corpi dei personaggi sottili filamenti di pittura a olio, essiccati nel corso di due tre – mesi, mentre per realizzare le teste dei personaggi, sono stati utilizzati granelli di polpa di pera.
Tutti i materiali organici sono stati trattati in trementina per consentirne la conservazione nel tempo. Questa stupenda opera, tra miniatura, scultura , e alta spiritualità , è diventata anche una eccellente opera libraria.
Il volume e strutturato in due parti. Dopo la biografia del sacerdote curata da Manuela Mirabile (presidente dell’Associazione “Progetto Sophia.
Donne verso la Bellezza A.P.S), si inizia con i saggi di Carlo Ossola ( filologo critico letterario, professore presso il Collége (Chaire de Littératures Modernes de L’Europe néolatine), Silvia Corsi Andreani, ( Responsabile del progetto Museodivino di Napoli per la conservazione e la valorizzazione della Collezione Same a cura dell’Associazione”Progetto Sophia. Donne Verso la Bellezza A.P.S.), Lucia Battaglia Ricci (storica della letteratura italiana), Fara Autiero (Dottore di Ricerca Università degli Studi di Napoli ‘Federico II – Ècole des hautes études en sciences sociales),Serena Picarelli (dottoranda di ricerca, Scuola Superiore Meridionale-Katholieke Universiteit Leuven), Teresa Prudente (Professoressa Associata di letteratura Inglese, Dipartimento di Studi Umanistici, Università degli Studi di Torino), Véronique Mattiussi ( Capo del servizio di ricerca del Museo Rodin, responsabile scientifico del fondo storico).
La seconda sezione del volume, inizia col saggio di Marco Collareta ( Professore di Storia dell’Arte , Dipartimento di Civiltà e forme del sapere, Università di Pisa), prosegue poi la riproduzione fotografica dei quarantadue gusci di noce con i vari ingrandimenti fotografici.
Le fotografie sono state eseguiate da Giorgio Cossu ( Etnofotografo di tradizioni e culture popolari ) e vengono accompagnate, ognuna da un testo di Silvia Corsi,Andreani, curatrice di tutto il progetto librario, Olimpia Pepe (professoressa di Microbiologia agraria, Dipartimento di agraria, Università degli Studi di Napoli”Federico II).
I testi oltre in italiano sono tradotti in inglese e francese da Lea Vagner per il francese ,mentre Teresa Prudente quelli in lingua inglese.
Silvia Corsi Andreani “L’artista che ha creato le opere , ora sono riportate nello splendido volume , non voleva essere famoso,non era interessato alla gloria, non voleva vendere le sue creazioni, alcune (come la Divina Commedia, ad esempio) non le ha persino mai mostrate a nessuno.
Quarantadue piccoli gusci di noce in cui lo sguardo si perde nella profondità di oscuri gironi infernali, riposa sulle pacifiche rive del Purgatorio, e si apre infine alla contemplazione degli Angeli del Paradiso: nella sua minima’ Divina Commedia il sacerdote stabile Antonio Maria Esposito combinò materiali poverissimi e una maestria tecnica creando un’opera di singolare, delicata bellezza.
“Come trapassando le pagine di un libro non scritto ma scolpito, obbligati a spostarci di noce in noce, attraversiamo i vari gironi infernali e saliamo la montagna del Purgatorio tappa dopo tappa, arrivano agli angeli festanti del Paradiso”.
Granelli di polpa di pera,frammenti di muschio e goccioline di pittura si fanno visi, fronde, corpi in movimento in un minuscolo cosmo dantesco dove l’arte del Novecento e i miniaturisti medievali incrociano le illustrazioni di Gustave Doré e le filiformi figure di Alberto Giacometti.
Comprendiamo sempre di più perché molti scrittori, poeti, pittori, stranieri studiarono l’italiano al solo fine di assaporare la Commedia in originale come l’ha scritta Dante. Tutto quanto narrato lo potremmo ancora di più comprenderlo nello scritto di introduzione di Silvia Corsi Andreani, ”questo giovane prete, appena entrato in seminario , per affrontare l’immenso dolore della perdita della madre creò una scatolina di medicine a lei appartenuta un piccolissimo presepe, trasformando la sofferenza in bellezza,la disperazione in una celebrazione dell’amore ricevuto”.
Un libro da regalare o regalarsi in queste festività natalizie, per sentirsi artisti della gioia.
Descrizione immagini
Foto copertina libro
Foto 1 Noce 2
Foto 2 noce 2 foto ingrandita del particolare nel guscio di noce”Ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte che nel pensier rinnova la paura” Inferno 1,4-6
Foto 3 guscio noce 31 “… e canterò di quel secondo regno dove l’umano spirito si purga e di salire al ciel diventa degno”. Purgatorio 1,4-6
Foto 4 Guscio della noce32 “Noi eravam lunghesso mare ancora, come gente che pensa a suo cammino,che va col cuore e col corpo dimora”. Purgatorio II, 10-12
Foto 5 Guscio noce 41
Foto 6 foto ingrandita del particolare del guscio di noce 41 “Io senti’ mormorare a tutti «Adamo»; poi cerchiaro una pianta dispogliata di foglie e d’altra fronda in ciascun ramo”. Purgatorio XXXII, 37-39
Foto 7 Guscio Noce 42
Foto 8 foto ingrandita del particolare del guscio 42 “… e a quel mezzo, con le penne sparte, vid’io più di mille angeli festanti, ciascun distinto di fulgore e d’arte”. Paradiso XXXI, 130-131
Le immagini che documentano il testo sono state tratte dal libro:
”La Divina Commedia di Antonio Maria Esposito, tra miniatura scultura e spiritualità”, a cura di Silvia Corsi Andreani, pp. 200 con 176 ill. a colori, Leo S. Olschki 2022, Firenze € 50.00
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Articolo pubblicato il 21/12/2022