Un Natale amaro per Mario Roggero

Il gioielliere di Grinzane Cavour (Cuneo) è sotto processo per omicidio colposo plurimo dopo essersi difeso a seguito di una rapina.

Il 28 aprile del 2021 il gioielliere di Grinzane Cavour, Mario Roggero, 67 anni, subì una rapina da parte di tre delinquenti: Andrea Spinelli, 44 anni, Giuseppe Mazzarino, 58 anni, ed Alessandro Modica, 35 anni.

Il 21 dicembre scorso, pochi giorni prima del Natale, la Corte d’Assise del Tribunale di Asti ha celebrato una nuova udienza per far luce sui fatti.

Durante il dibattimento Giuseppe Dezzani, consulente tecnico all’interno del processo, ha mostrato alla Corte e agli astanti i video delle telecamere della gioielleria, quelli dell’ufficio postale e di altre attività commerciali presenti nella zona.

Negli otto minuti di video acquisito agli atti della Procura della Repubblica di Asti, nella persona del Pubblico Ministero Davide Greco, si vede per intero la dinamica della rapina.

Si vede nitidamente la Ford bianca sulla quale i rapinatori viaggiavano. Si vede uno dei tre rapinatori entrare in gioielleria, farsi mostrare dei preziosi dalla moglie e dalla figlia di Mario Roggero come per volerli acquistare. Si vede l’ingresso del secondo rapinatore che immediatamente estrae un tagliente appuntito minacciando le due donne. Nel medesimo istante, il primo uomo, da cliente passa a rapinatore estraendo una pistola che – solo in seguito alle indagini – risulterà essere un’arma giocattolo.

I due immobilizzano le venditrici con delle fascette di plastica ai polsi e si recano sul retro della gioielleria dove si trova Mario Roggero. La figlia, usando i piedi, preme più e più volte il pulsante d’allarme della gioielleria collegato con la vigilanza privata e i Carabinieri. Le indagini appureranno che il sistema d’allarme era scollegato al momento dei fatti.

In tutto questo trambusto anche il terzo uomo entra all’interno della gioielleria dove, zaino alla mano, sottrae alla Famiglia Roggero preziosi per un valore di circa 70.000 euro.

Dai video portati in aula da Dezzani si vede in modo chiaro la fuga dei tre malviventi che, imboccando il retrobottega, cercano di correre verso la loro auto.

Mario Roggero, pistola in pugno, insegue i tre e spara a Giuseppe Mazzarino, il quale si accascia al suolo dietro la vettura. Il secondo rapinatore, Andrea Spinelli, cerca di guadagnare la fuga a piedi ma cade sul marciapiede dove Roggero lo raggiunge e lo prende a calci. Ne nasce una collutazione dalla quale Spinelli non ne uscirà vivo.

L’unico che riesce a fuggire è Alessandro Modica che, allontanatosi abbastanza dalla scena del crimine, trova un automobilista che – ignaro di tutto – gli da un passaggio sino alla vicina città di Alba.

Il video si conclude con le immagini della moglie e della figlia di Roggero - che nel frattempo sono riuscite a raggiungere la porta d’uscita della gioielleria – e con Mario Roggero che rientra nella sua attività con la pistola ancora in pugno.

Poco dopo, come sappiamo dalle evidenze giudiziarie, Roggero chiamerà il 112 dicendo: “Venite, vi sto aspettando. Ci sono due morti, uno è scappato ma ne sono morti due”.

Al momento Mario Roggero è indagato per omicidio doloso plurimo. A quanto pare la Procura della Repubblica di Asti non gli riconosce la legittima difesa.

Il 2 giugno del 2021, poche settimane dopo i fatti, Matteo Salvini, leader della “Lega”, commentando un articolo pubblicato da “La Stampa”, aveva scritto: “Oggi un pensiero particolare va al gioielliere Mario Roggero, che ha difeso se stesso e la sua famiglia, è indagato per omicidio colposo e eccesso di legittima difesa e ora vive anche nell’ansia di ritorsioni degli amici dei delinquenti. E’ però circondato dall’affetto e dal sostegno della sua comunità di Grinzane Cavour (Cuneo)”.

Nel citato articolo Mario Roggero a “La Stampa” aveva dichiarato: “La solidarietà che mi hanno espresso i miei compaesani è straordinaria. E non solo loro. La gente viene e mi abbraccia. Arrivano nuovi clienti e comprano senza dire una parola, ma io capisco che lo fanno anche per darmi un sostegno. E poi ho ricevuto centinaia di lettere e messaggi da tutta Italia, un po’ tutti con lo stesso finale: Non mollare, siamo al tuo fianco”.

Vedremo che epilogo avrà il processo e quale sarà la sentenza del Tribunale di Asti. Certo è che il tema della legittima difesa va affrontato in modo serio e discusso con responsabilità nelle aule di Camera e Senato. Il Parlamento non può continuare a far finta che il problema non esista.

Noi di “Civico 20 News”, apprese le dinamiche dell’udienza, abbiamo chiesto un po’ di pareri in giro ed abbiamo raccolto un fiume di solidarietà e vicinanza per il gioielliere Mario Roggero che – a detta dei più – “ha fatto quello che andava fatto e che avremmo fatto tutti”.

Sicuramente continueremo a seguire la vicenda giudiziaria nella speranza che la magistratura emetta una sentenza quanto più equa possibile e che il nostro Paese prenda seriamente in considerazione il tema della legittima difesa.

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Articolo pubblicato il 25/12/2022