L'EDITORIALE DELLA DOMENICA DI CIVICO20NEWS - Giancarlo Guerreri: "Un nuovo paradigma"

L’ipotesi di Federico Faggin

Riallacciandomi ad un precedente editoriale che ripropongo nel seguente link: https://www.civico20news.it/sito/articolo.php?id=46514, desidero ricordare al Lettore che in questi anni si sta formando la consapevolezza di una nuova interpretazione della Realtà. Tale proposta riguarda due concetti tanto discussi quanto ignorati a livello di disquisizioni scientifiche: la coscienza e il libero arbitrio.

Mi riferisco ai Lavori e agli approfondimenti del fisico e inventore italiano Federico Faggin.

Abbiamo già proposto su questa Testata alcuni articoli che ne descrivono la figura per sommi capi.

Faggin, in seguito ad una intima esperienza metafisica, ha dedicato la seconda parte della propria vita ad approfondire gli aspetti più profondi dell’esistenza, cercando di trovare un vero senso a tutto ciò che ci circonda, integrando la logica della vecchia Scienza, figlia di un Illuminismo trasformatosi in concreto Materialismo, con le speculazioni di matrice mistica e filosofica delle dottrine ermetiche o esoteriche, figlie di antiche e moderne tradizioni.

Il progetto di Faggin è straordinariamente ambizioso. Per fare un paragone potremmo affermare che  i risultati del lavoro più conosciuto di Albert Einstein, scienziato che si propose con la notissima formula E=mc², misero in relazione l’energia con la massa dimostrando una completa corrispondenza biunivoca: l’energia si poteva descrivere come massa e viceversa.

Seguirono studi di natura astrofisica che dimostrarono dettagliatamente che tutto l’universo possiede una quantità di energia-massa pari a zero.

Questa sconcertante conclusione venne accettata dai fisici poiché venne dimostrato che la somma di tutta l’energia, della massa, dell’energia oscura e della massa oscura, presenti nell’universo, possedeva un gigantesco valore positivo. Tuttavia la Forza gravitazionale di ogni corpo celeste, galassie, stelle e pianeti che interagiscono tra loro anche ad enormi distanze, possiede un immenso valore negativo che, sommato al precedente, ha come risultato algebrico zero!

In una intervista al Prof Guido Tonelli, uno dei fisici al quale va il merito della scoperta del Bosone di Higgs, pubblicata su FC, a cura di Paolo Perazzolo, vengono affrontati i più sconcertanti aspetti della Fisica quantistica:

https://www.famigliacristiana.it/articolo/guido-tonelli-vi-spiego-com-e-nato-il-mondo.aspx

P.P.: Professore, perché le scoperte del bosone di Higgs e delle onde gravitazionali sono così importanti?

G.T.:  «Chiudono un percorso iniziato decine di anni fa e avvengono l’una nel mondo dell’infinitamente piccolo, quello delle particelle elementari, e l’altra all’estremità opposta, dove si sta cercando di capire come funziona l’universo nel suo complesso. Prendiamo il bosone di Higgs: questa particella non è una delle tante, ha un ruolo speciale nel differenziare la massa.

Fin dall’origine era presente tutta la materia che conosciamo, ma in una forma caotica, una nuvola di particelle senza massa che non si aggregavano, se non fosse intervenuto il bosone di Higgs che raffreddandosi ha occupato l’universo intero, differenziando le particelle: questa differenziazione decide tutto, perché permette ad alcuni quark di formare protoni stabili e “assegna” all’elettrone una massa sufficiente a formare il primo atomo di idrogeno.

In quel momento la materia ha preso la direzione dell’aggregazione, da cui nasceranno le stelle, i pianeti… fino a noi. All’altro estremo stanno le onde gravitazionali, previste da Einstein.

Lo spazio-tempo?fluttua emettendo un segnale talmente debole che si è pensato che mai avremmo potuto captarlo. Per la prima volta è stato registrato un segnale prodotto da una collisione fra buchi neri avvenuta un miliardo e 400 milioni di anni fa. Queste due scoperte possono diventare strumenti di scoperte ulteriori, che ci condurranno in mondi sconosciuti».

 

P.P. Per la prima volta nella storia l’uomo si è affacciato sulle origini dell’universo: che cosa sappiamo?

G.T. «Abbiamo visto con grande sorpresa che l’energia totale dell’universo è zero. Se mettete insieme tutte le galassie, la materia oscura, le radiazioni… e considerate che l’energia di attrazione gravitazionale è negativa, il risultato è un equilibrio perfetto. L’ipotesi è che l’universo sia nato da una fluttuazione del vuoto. Sappiamo che cosa è successo dal momento in cui il bosone di Higgs si è installato fino a oggi, ma non sappiamo che cosa è successo nel brevissimo istante precedente».

Quindi durante quella frazione di tempo infinitamente piccola, risalente a circa 13,8 miliardi di anni fa, vi era il Vuoto, ovvero i valori totali di energia, massa ed energia negativa di natura gravitazionale avevano valore zero.

Un vuoto sicuramente instabile e forse imbarazzante, finché il bosone di Higgs, la cosiddetta Particella di Dio, si attivò per fornire di massa le altre particelle.

Stiamo parlando di un momento cruciale della vita dell’universo, ovvero 10 -³? secondi dopo il Big Bang. In questo istante intervenne una nuova struttura quantistica, l’Inflatone, che avrebbe fatto espandere l'universo da dimensioni miliardi di volte più piccole di un protone fino a quelle paragonabili a un pallone da calcio.

Nel Modello standard il bosone di Higgs conferisce la massa alle particelle elementari tramite il fenomeno della rottura spontanea di simmetria, in altre parole, come si è detto, il Bosone di Higgs assegna la massa alle particelle che formeranno la cosiddetta Materia.  

Alcuni fisici hanno anche ipotizzato che l'inflatone possa identificarsi con il bosone di Higgs.

Dobbiamo immaginare con molta fantasia che in quel fatidico momento lontano dal nostro presente 13,8 miliardi di anni, avvennero fatti straordinari poiché le condizioni fisiche erano assolutamente differenti da quelle attuali. Diventa quasi impossibile penetrare con la mente in quell’ universo così diverso da quello attuale, nel quale fluttuavano particelle di materia appena formata che scomparivano annichilandosi con forme di antimateria. Materia e antimateria erano quindi presenti agli albori dell’universo in quantità molto simili ma per quale motivo alla fine prevalse la materia?

Per delle ragioni non ancora del tutto chiarite, secondo l’ipotesi che Bruno Pontecorvo propose negli anni ’50, grazie ad un fenomeno che lo scienziato definì “oscillazione”: i neutrini si formarono con gli antineutrini, ma questi ultimi si trasformarono da una tipologia all’altra. Fu probabilmente l’aumento del rapporto tra neutrini ed antineutrini a determinare il fatto che oggi ci fa constatare che nell’universo esista solo una quantità esigua di antimateria.

Tornando all’ipotesi di Faggin, lo scienziato italiano non contento di questa spiegazione molto materialistica, che nonostante l’appellativo dato al bosone di Higgs di divino possiede veramente poco, propone una coraggiosissima ipotesi che inserisce due variabili inattese: la Coscienza ed il Libero Arbitrio.

Dobbiamo premettere che Faggin approfondì gli aspetti più delicati dell’Intelligenza Artificiale, giungendo alla conclusione che sia impossibile immaginare un robot o un computer che possa competere con l’intelligenza creativa dell’uomo. Le macchine sono programmate dagli uomini ma non possiedono la capacità di decidere autonomamente o di “immaginare creativamente” provando emozioni.

Questo punto risulta essere fondamentale poiché non dobbiamo confondere le sensazioni e le emozioni con le reazioni meccaniche dovute ad una mente artificiale, sempre programmate e definite da chi inserisce i dati.

Faggin propone l’esempio di una rosa e del suo profumo. C’è molta differenza tra creare un analizzatore di molecole che faccia riconoscere al computer il profumo di una rosa e percepire intimamente la sua naturale fragranza.

Usando le medesime parole di Federico Faggin, tratte dal suo ultimo libro “Irriducibile” Mondadori 2022:

“Una volta che abbiamo accettato che la coscienza e il libero arbitrio esistono come proprietà fondamentali della natura, la nostra visione del mondo cambia irreversibilmente e si arricchisce immensamente.”

A questa considerazione Faggin aggiunge una sintesi finale del proprio pensiero, spiegando come si sia tentato inutilmente di spiegare la coscienza come una proprietà emergente della materia, mentre giunge alla conclusione che sia la materia ad essere una proprietà emergente della coscienza.

Se risulta impossibile immaginare una macchina con la coscienza dobbiamo allora domandarci da dove provenga questa proprietà.

Faggin sostiene che nulla nasca dal nulla e quindi se la coscienza si manifesta in tutti gli esseri, da quelli monocellulari fino all’uomo, può solo significare che la coscienza fosse presente già al momento del Big Bang.

Riprendendo il discorso relativo alle differenze tra intelligenza artificiale e naturale Faggin chiarisce: “esiste un divario incolmabile tra intelligenza artificiale e quella umana, che è caratterizzata dalla comprensione: una proprietà della coscienza spesso sottovalutata e inaccessibile al computer…”

Inoltre: “Mentre i computer e i robot sono macchine classiche, gli organismi viventi non lo sono, poiché elaborano l’informazione usando tutti i fenomeni disponibili nel mondo fisico: quantistici, classici, discreti e continui.”

Nella Fisica Classica vige il principio deterministico che vorrebbe indurci a pensare che conoscendo ogni possibile variabile di un sistema sia possibile predire le variazioni future con chirurgica precisione. Mentre nella Fisica Quantistica, con la definizione da parte di Heinsenberg del Principio di Indeterminazione: “il prezioso determinismo della Fisica Classica fu falsato proprio nel punto più critico, perché la natura delle particelle elementari che determinano tutto il resto si è rivelata indeterminabile… Esiste quindi un divario irriducibile tra l’evoluzione quantistica del sistema e la sua misurazione” (F.Faggin).

Inserendo la coscienza e il libero arbitrio tra le cause che hanno partecipato fin dall’inizio alla costruzione dell’universo, Faggin descrive queste “nuove” proprietà: “semi all’interno di un Tutto olistico che contiene anche le proprietà fondamentali che permettono l’evoluzione dell’universo inanimato….

…Secondo tale modello, gli organismi viventi sono fenomeni sia quantistici che classici, mentre la coscienza e il libero arbitrio sono fenomeni puramente quantistici: ragion per cui il computer classico non potrà mai essere cosciente”.

Faggin accenna anche al problema della morte, dichiarando che quest’ultima riguarda solo il corpo fisico e non la nostra essenza quantistica.

Faggin non parla di anima o di spirito, ma utilizza il termine “Seity” con il seguente significato: “Noi, esseri umani, siamo seity che abitano temporaneamente i nostri corpi. Siamo esseri eterni, coscienti, non corpi deperibili. E siamo qui per apprendere aspetti cruciali di noi stessi interagendo gli uni con gli altri nell’universo fisico che abbiamo creato proprio per questo scopo…..

….La vita esiste per dar modo alle Seity di fare nuove esperienze tramite organismi viventi che, in questa visione, sono creazioni delle Seity che coevolvono di pari passo con la loro conoscenza di sé”.

Mi sembra evidente che un tipo di affermazioni come quelle sopra riportate possa creare dei veri scossoni emotivi, soprattutto in coloro che rabbrividiscono al solo pensiero che si possa uscire dai limiti di una visione illuministico-materialista.

Probabilmente molti di noi non hanno confidenza con le alternative di possibili dimensioni metafisiche e preferiscono trovare conforto nelle più algide visioni che la scienza positivista è abituata a proporre.

Eppure tutti, ma proprio tutti dovranno confrontarsi con tali Dimensioni e iniziare a comprendere che il Determinismo non soddisfa le esigenze del profondo, esigenze che proprio per il fatto che esistono significa che vadano accolte e analizzate.

Forse è giunto il momento storico tanto atteso per iniziare a parlare di anima, spirito e anche seity, senza nasconderci dietro alla paura del ridicolo e senza  guardare con sufficienza chi coraggiosamente vuol fare chiarezza inserendo nella propria analisi aspetti della realtà che sembrano sfuggire agli attuali paradigmi della Fisica Classica.

La visione del mondo proposta da Faggin dona alle emozioni, all’immaginazione e alla creatività una funzione determinante, affidando a queste categorie un nuovo ruolo che veste l’abito del protagonista.

I paradigmi della Fisica classica ci inducono ad affermare che l’universo non nasca dal nulla, ma dal vuoto, da un vuoto caotico e simmetrico che grazie a innumerevoli scontri tra particelle e grazie alla partecipazione di Campi scalari, prima prende forma materiale, quindi si organizza “casualmente”, fino a creare galassie, buchi neri, stelle a neutroni, pianeti… Oppure capolavori di architettura naturale come barriere coralline, protozoi radiolari, foreste pluviali, per poi giungere, sempre “casualmente”, a donare all’uomo la capacità di realizzare opere d’arte come sinfonie, cattedrali, poemi…

Nel nuovo paradigma proposto da Faggin, in accordo con la visione della Fisica quantistica, oltre al termine “casuale” viene aggiunto quello di “causale”, ovvero di azione volontaria determinata dal libero arbitrio e dalla coscienza delle “unità di consapevolezza”, le Seity.

Senza nulla togliere alla visione della Fisica classica, che si esprime perfettamente nel macrocosmo, vengono aggiunte delle “qualità” non solo umane che, fin dall’inizio del tempo, quindi da 13,8 miliardi di anni, hanno partecipato coscientemente alla creazione dell’universo.

Tali qualità sono gli aspetti più controversi e discussi che appartengono agli ambiti della Fisica quantistica, e che operano ancora oggi nel microcosmo o nei giganteschi acceleratori di particelle.

Questa nuova visione dona un’autentica dignità a tutti quegli aspetti della vita che non sono presenti nelle concezioni puramente materialistiche.

Sono sicuro di aver solamente accennato a una piccola parte dei contenuti del libro di Faggin, “Irriducibile” e invito i Lettori ad approfondire un tema così nuovo, originale e seducente.

 

   

Civico20News

Giancarlo Guerreri

      Editorialista

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Articolo pubblicato il 22/01/2023