Roma – La Fondazione Dino ed Ernesta Santarelli dedicano un volume, il terzo della Fondazione, per la ricostruzione del centro storico di Amatrice

Istituzioni esperti professionisti si interrogano come ricostruire questo gioiello architettonico, raso al suolo dal terremoto di sei anni fa

Quel tragico 24 agosto del 2016, quando l’Italia era nel pieno delle vacanze estive, la furia del terremoto gettava il Paese  nell’orrore e pianto, uccidendo 239 persone, devastando il centro storico di Amatrice, che fino a quella terribile notte, conservava pressoché  intatto il suo nucleo abitativo medievale rinascimentale.   Per tenere accesa la luce dei riflettori su questo cantiere, che si possa ricostruire e consegnare alla nuove generazioni, la Fondazione Dino ed Ernesta  Santarelli offre  ai cittadini e agli amici di Amatrice un nuovo  volume, è il terzo che viene dedicato a questa problematica,  fresco di stampa,”Amatrice Studi e ricerche per la ricostruzione della città storica”,  a cura di Alessandro Viscogliosi, professore ordinario di Storia dell’Architettura e direttore della Scuola di specializzazione in beni architettonici e del paesaggio dell’Università la Sapienza  di Roma.  

Scrive nella prefazione Giovanni Legnini, commissario straordinario per la Ricostruzione, “Restituire a un luogo danneggiato da un evento avverso la sua identità, che è insieme spazio, materia, storia e funzioni, dunque opera complessa per eccellenza è il compito più difficile della ricostruzione” . Il libro, raccoglie saggi di architettura, di urbanistica, di ambito storico artistico: ricerche iniziate da tempo, bruscamente interrotte dopo la catastrofe del 2016 che ha atterrato la parete degli affreschi di San Francesco annientato il palazzo Orsini, danneggiato l’abside della Madonna di Filetta, messo a repentaglio l’icona Passatora e i cento santuari delle ville della città laziale.

Gli studi condotti e qui raccolti sono basati su ricerche negli archivi, studi di bibliografie, migliaia di fotografie scattate e messe insieme con processi di conoscenza sempre maggiori, si legge nell’introduzione di Paola Santarelli, Presidente della Fondazione Dino ed Ernesta Santarelli, le sequenze di elaborati grafici, ricostruzioni bidimensionali, che hanno creato un modello tridimensionale: il plastico del borgo (6x4) fedele al 1908”. Al  plastico,  viene dedicato un capitolo, è stato ideato e progettato dal professor Alessandro Viscogliosi, con la validissima collaborazione degli architetti Giulia Catalani, Simone Lucchetti, Antonio Mirandola e Massimiliano  Storgato, che con la loro tesi di laurea hanno posto le premesse per la realizzazione dei grafici che nel volume vengono presentati.  

Il libro non vuole solo celebrare un patrimonio artistico irripetibile e, speriamo, non irrecuperabile, ma è anche la promessa che gli studi, quietamente portati avanti in tempi meno calamitosi, non soltanto riprenderanno, ma trarranno nuova linfa vitale dalla necessità di sostenere l’opera di restauro, alimentando così la memoria e l’amore per una terra complessa e martoriata che deve riprendere a vivere insieme con i suoi capolavori.  

La pubblicazione,  è strutturata in due parti: dopo la prefazione di Giovanni  Legnini,  e l’introduzione di Paola Santarelli, nella prima parte  seguono gli interventi di Alessando Viscogliosi” Dalla Settima guerra d’Italia alla seconda guerra mondiale: l’architettura di Amatrice tra vassallaggio, terremoti e aspirazioni di modernità”; Simone Lucchetti,”Platea quam postea Ursinam nuncupavit”: l’epicentro della trasformazioni urbane di Amatrice”. La seconda parte si apre con il saggio di, Antonio Mirandola “Un percorso di conoscenza, tra consuetudine e innovazione”, Simone Lucchetti “Il valore del colore nell’immagine storica di Amatrice: linee guida per una riflessione  attuale”,  Giulia Catalani Strumenti e metodi per una ricostruzione digitale del borgo antico, Alessandro Viscogliosi, Simone Lucchetti, Giulia Catalani, Antonio Mirandola,”Amatrice agli inizi del Novecento il plastico ricostruttivo”, Alessandro Viscogliosi, Simone Lucchetti, Giulia Catalani, Antonio Mirandola”La realtà aumentata come strumento per gli studi storici e la divulgazione scientifica”.

La realizzazione del libro avviene anche in collaborazione con Intesa Sanpaolo . Dopo questo volume ne seguirà  sulla “Chiesa di San Francesco ad Amatrice”, l’obiettivo  sarà quello della sponsorizzazione  per la ricostruzione dell’edificio religioso.

La Fondazione è stata istituita dalla famiglia Santarelli nel 2004 in ricordo di Dino Santarelli, la denominazione viene cambiata nel 2008, dopo la terrena scomparsa di Ernesta D’Orazio Santarelli, in Fondazione Dino ed Ernesta Santarelli. È una organizzazione non lucrativa di utilità sociale, nata con lo scopo di favorire, sostenere e promuovere la ricerca e la divulgazione della storia dell’arte e la storia di Roma in Italia e all’estero, con specifico riferimento alla scultura lapidea, ai marmi colorati, alla glittica e alla pittura su pietra.

Promuove mostre, ricerche, seminari, pubblicazioni di libri d’arte e borse di studio per studenti meritevoli e bisognosi. Particolare attenzione viene dedicata alle opere umanitarie e per l’infanzia.

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Foto copertina libro

L'immagine è tratta dal volume


“Amatrice. Studi e ricerche per la ricostruzione della città”, a cura di Alessandro Viscogliosi, testi di Giulia Catalani, Simone Lucchetti, Antonio Mirandola e Alessandro Viscogliosi, 207 pp., ill. col.e b/n., Fondazione Dino ed Ernesta Santarelli Onlus, Silvana editoriale Roma - Cinisello Balsamo (MI) 2022

 

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 30/01/2023