
I pellegrini e devoti gli itinerari di fede che percorrevano, i santi invocati durante il percorso documentati dagli artisti, raccolti nel catalogo della mostra dal professor Stefano Papetti per raccontare secoli di fede e devozione nella regione delle Marche
Terminata da alcuni giorni or sono la mostra, “Sulle orme di San Michele arcangelo. Pellegrini e devoti nell’arte”, a cura del professor Stefano Papetti, il progetto rendeva omaggio a questi personaggi in particolare il legame che li legava al culto micaelico.
La realizzazione di questa esposizione avveniva attingendo ad un ricco patrimonio iconografico, selezionando un nucleo di opere, allestendo un percorso tematico che mettesse in risalto alcuni elementi particolari, come l’abito caratteristico dei pellegrini e le insegne esibite per certificare di aver intrapreso il viaggio verso i luoghi santi.
I pellegrini e i devoti percorrevano un itinerario che partiva da Mont Saint-Michel, luogo posta ai confini tra Bretagna e Normandia, a metà percorso si imbatteva nella Sacra di San Michele (arroccata sulla roccia del monte Pirchiriano, in Valle di Susa), nell’itinerario dei devoti era coinvolta anche la Regione delle Marche, in quanto la regione venne votata al culto all’arcangelo Michele con l’arrivo dei Longobardi. Il pellegrinaggio terminava al santuario di san Michele arcangelo nel Gargano (Puglia).
Il progetto è stato promosso da Regione Marche e dai vari comuni interessati. Il percorso espositivo iniziava proprio da Loreto, in quanto il santuario mariano venne riconosciuto nel 1520 come centro di pellegrinaggio universale a pari di Gerusalemme, Roma, Santiago di Compostela, richiamando così fedeli da tutto il mondo.
L’esposizione è poi proseguita ad Ascoli e il territorio Piceno, in quanto il riscontro all’angelo guerriero viene data testimonianza dai vari edifici di culto del territorio, chiese santuari elevati alla sua devozione. Infine nel palazzetto Baviera di Senigallia si ospitava le tre tappe della mostra realizzata da Artifex International. Tutto questo lo troviamo nell’esauriente catalogo che accompagnava la mostra.
La maggior parte delle opere esposte provenivano dalle collezioni civiche marchigiane, dove non mancano capolavori come quelli di Antonio da Fabriano, Pietro Alamanno, Francesco Guerrieri, Pietro Liberi e Ferdinando Voet che tra il XV e il XVII secolo hanno testimoniato questo fenomeno di culto dedicando le rappresentazioni soprattutto a san Giacomo Maggiore e san Rocco, patrono dei pellegrini, illustrando l’abbigliamento tipico dei devoti sia prima che dopo il periodo della Controriforma.
Il volume, edito da Artifex International, si apre con il saggio di Stefano Papetti” Sulle orme di San Michele Pellegrini e devoti nell’arte”,prosegue con il testo di Maria Giuseppina Muzzarelli”Signa peregrinationis: mantello corto, bordone, sacca, cappello e conchiglia.
Giovanni Morello con il saggio “Le immagini dell’Arcangelo Michele”, ha indagato le complesse vicende iconografiche legato all’angelo guerriero in Oriente e in Occidente trattando l’immagine dell’arcangelo Michele che irrompe nelle rappresentazioni della Storia della Salvezza sin dai primi libri della Bibbia.
Nel libro della Genesi è narrata la disobbedienza di Adamo ed Eva e la loro cacciata dall’Eden ad opera di Dio che pose a guardia del Paradiso perduto “i cherubini e la fiamma della spada folgorante“(Gn 3,24). Ben presto l’immaginario popolare e la sensibilità degli artisti hanno ridotto ad uno dei cherubini di guardia, e in esso hanno voluto riconoscere proprio l’arcangelo Michele”.
Maria Elma Grelli , “Presenza e Diffusione del Culto Micaelico nel territorio ascolano” ha ricostruito le vicende del culto a san Michele nel territorio Piceno enunciando le caratteristiche delle vesti che indossavano i pellegrini consentendo di distinguerli durante il tragitto dell’itinerario.
Ogni capolavoro è accompagnato dalle schede esplicative curate da, Paolo Castellani, Maria Gabriella Mazzocchi, Nicola Spinosa, Stefano Papetti e Andrea Viozzi.
Descrizioni immagini:
Foto copertina catalogo
Foto 1 Giovenale da Orvieto “Traslazione del corpo di san Giacomo Maggiore”, tempera su tavola cm 37x78 Camerino, Museo Diocesano “Giacomo Boccanera
Foto 2 Nicola Filotesio detto Cola dell’Amatrice “Madonna che allatta il Bambino con i santi Sebastiano, Antonio, Francesco e Rocco”, tempera su tavola cm48x75 Ascoli Piceno, Pinacoteca Civica
Foto 3 Pietro Liberi, detto Libertino “San Rocco” olio su tela cm 199,5x116 Fano, Museo Archeologico e Pinacoteca del Palazzo Malatestiano
Foto 4 Giulio Gabrielli “Pellegrino” olio su carta cm29,5x23,5 Ascoli Piceno, Pinacoteca Civica
Foto 5 Bernardino Gentili il vecchio (attribuito) “Fiasca con Sant ‘Emidio e Immacolata Concezione maiolica compendiaria h cm24 Ascoli Piceno, Collezione Giuseppe Matricardi
Foto 6 Luca Giordano “Transito di san Giuseppe con san Michele arcangelo” olio su tela cm 275x186x8
Foto 7 Scuola romana “San Michele arcangelo abbatte Lucifero” olio su tela cm175x123 Ripatransone, Polo Museale “Bonomi Gera”
Foto 8 Osvaldo Licini “Arcangelo” olio su tela cm44x51 Ascoli Piceno, Galleria d’Arte Contemporanea “Osvaldo Licini”
Le immagini per documentare il testo sono state tratte dal catalogo:
“Sulle orme di San Michele Arcangelo. Pellegrini e devoti nell’arte”, a cura di Stefano Papetti, pp.127 ill. a colori, Artifex International srls, Roma 2022
Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini
Articolo pubblicato il 23/02/2023