Torino - "Dead Cat In A Bag" al Lambic di via Tommaso Agudio

Prosegue la rassegna Filodinote

Prosegue la rassegna Filodinote al Lambìc Club di Torino (via Tommaso Agudio, 46). Domani, mercoledì 1 marzo alle ore 21,15, sul palco la band Dead Cat In A Bag che torna per presentare il suo nuovo lavoro discografico

We’ve Been Through, il quarto album della band italiana di folk sperimentale Dead Cat In A Bag, è stato pubblicato con l’etichetta polacca Gusstaff Records in formato CD il 16 settembre 2022 e in vinile nel gennaio 2023. L’album è stato preceduto da un vinile 7” pubblicato nel luglio 2022 in tiratura limitata.

Dead Cat In A Bag, attivi dal 2011 con la pubblicazione di tre album e veri e propri spettacoli di teatro-canzone nel senso più esteso, dovuti anche all’abilità multistrumentistica e alla multidisciplinarietà delle singole ricerche artistiche dei suoi membri, nascono per volontà del frontman e fondatore della band, Luca Swanz Andriolo, cui si uniscono il polistrumentista Scardanelli e il violinista, percussionista e arrangiatore Andrea Bertola.

 

Swanz, conosciuto per il progetto solista di unconventional folk con il moniker Swanz The Lonely Cat e una produzione spesso paragonata dalla critica a Johnny Cash e Leonard Cohen, è attivo anche come sessionman sia in studio che sul palco con numerose collaborazioni, nonché come compositore di colonne sonore per spettacoli teatrali dove compare come musicista in scena e attore.

 

Scardanelli ha un progetto solista a proprio nome, spazia con versatilità tra fisarmonica, zaino-batteria, tromba, sega musicale, chitarra e banjo-ukulele. Andrea Bertola è anche videomaker e regista per agenzie pubblicitarie internazionali e si occupa della parte visiva della band insieme a Swanz alla fotografia. Dopo Lost Bags (2011) e Late for a Song (2014), entrambi accolti con grande attenzione e pubblicati con Viceversa Records, il terzo album di Dead Cat In A Bag, intitolato Sad Dolls and Furious Flowers e uscito nel 2018 con Gusstaff Records, etichetta con artisti di fama internazionale come l’australiano Hugo Race, riceve un ottimo riscontro e viene menzionato tra i migliori dischi italiani dell’anno, spesso al primo posto, dalle riviste specializzate.

 

"Lo sai? Ennio Morricone, Nick Cave, Mark Lanegan, Tom Waits e Zach Condon entrano nel bar, e ci sono tutti i posti occupati dai musicisti di Dead Cat In A Bag. Davvero." - è così che Jarek Szubrycht inizia la recensione per il magazine polacco Gazeta Wyborcza del precedente album Sad Dolls and Furious Flowers di Dead Cat In A Bag. Dopo aver esplorato diverse sonorità Neo-Folk, flirtando con il Folk Noir, per lo più con il Folk Tradizionale in una prospettiva moderna, ad esempio dall'Americana al Tex-Mex alla musica balcanica all'Alternative Country, in questo quarto disco l'ensemble si sposta verso un paesaggio dal sapore cinematografico. 

 

We've Been Through mette insieme elementi di World Music che incorporano un'esperienza da colonna sonora per un viaggio tra giorno e notte, speranza e disillusione, storie d'amore terminate e naufragi. Utilizzando il banjo e la voce teatrale, insieme a strumenti classici e particolari, la band rimappa le carte originali ma salpa ancora per le destinazioni desiderate. E se, riguardo ai dischi precedenti, i critici erano inclini a ricordare l'abilità di Waits, Cave, Lanegan, Cash e Tindersticks, questa volta sarà più difficile nominarne i nonni.

 

Ora c'è uno spirito guida Morricone (o Badalamenti?) e un universo onirico pieno di ricordi, dal secco blues elettrico di un duetto di flusso di coscienza in Duet For Nothing, all'inaspettato crooning vocale fornito da Liam McKahey (CousetauX) in Lost Friends (un canto funebre guidato dal banjo in dialogo con elettronica e fagotto, con percussioni rubate e una sega musicale per cornice), dall'interpretazione del tradizionale Wayfaring Stranger, in bilico tra chitarre elettriche e Bluegrass, all'intima cover di Hunter's Lullaby di Leonard Cohen, dal blues rock di The Cat Is Dead (arricchito dall'eroe del basso italiano Gianni Maroccolo, Litfiba, CCCP, CSI) alla soffice melonconia del quartetto d'archi in Between Day And Night, dal cabaret oscuro di Fiddler, The Ship Is Sinking al dolce canto, tra Willard Grant Conspiracy e Kris Kristofferson, della title track finale.

 

Il singolo scelto dalla band per il lancio dell’album è The Cat is Dead (featuring Gianni Maroccolo).

Così la descrive Swanz: “La canzone, uno swamp(?) blues disperato e insieme scanzonato, apre l'album – che proseguirà con canzoni più intimiste – ironizzando sul nome della band stessa e ponendo la domanda: che cosa si fa alla fine del giorno, della festa, dell'amore, della vita? La risposta è un assolo di armonica. Nel brano, oltre al banjo e a una chitarra elettrica, anche il basso di Gianni Maroccolo, che aggiunge un suono più rock.”

 

Ingresso gratuito. Prenotazione consigliata.

Info al numero: 327 112 6230.

 

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Articolo pubblicato il 28/02/2023