Torino Soprannaturale

Il lato misterioso ed insolito del capoluogo subalpino dagli anni Trenta ai Novanta, rievocato con originalità

Cosa lega Ivan Calabrese, il mitico Ivo dell’Ivo & Rolando Show, a Macario?

Chi era Carlo Bustico, bon vivant del mondo esoterico subalpino tra gli anni Cinquanta e i Settanta del XX secolo, ormai dimenticato se non rimosso?

Quanti maghi, maghetti, chiromanti, saltimbanchi del paranormale, involontari comici della magia, personaggi misteriosi, affascinanti se non inquietanti hanno popolato Torino dagli anni Trenta ai primi Novanta del secolo scorso?

E le storiche librerie Arethusa e Il Tesoretto, rispettivamente in via Po e in via San Massimo?

Chi non si ricorda del Mago Gabriel, inizialmente conosciuto come il Santone delle Vallette per poi approdare alle emittenti private torinesi e in seguito nazionali, bonariamente preso in giro dalla Gialappa’s in Mai dire Tv?

Torino Soprannaturale. Tra sensitivi, faccendieri della magia e il Santone delle Vallette, edito da Intermedia Edizioni, è tutto questo e molto altro ancora, egregiamente sintetizzato dalla quarta di copertina: «Il grande fuoco, autentico e fatuo, che ardeva in taluni personaggi torinesi, ha reso misteriose le notti subalpine, tutt’altro che fredde, men che meno grigie, squisitamente incastonate in questa città crepuscolare che sa sorprendere senza far baccano».

Spesso Torino è descritta come una città grigia senza grandi spinte emozionali.

Lavori come questo sfatano un antico pregiudizio duro a morire.

Livio Cepollina, giornalista, e Andrea Biscàro, scrittore di saggistica, entrambi torinesi, ci regalano un viaggio nel tempo decisamente inusuale.

Torino e il soprannaturale sono intimamente legati, a torto e a ragione, e la letteratura in merito è vasta, talvolta ripetitiva se non fumosa. L’argomento, si sa, cattura la curiosità, coinvolge, affascina, ma rischia anche di avvitarsi su se stesso, a forza di soffermarsi sugli identici misteri.

Torino Soprannaturale non inciampa in un simile rischio. L’originalità di questo scritto sta proprio nell’essere riuscito a raccontare una Torino altra che non merita di finire in quello che nei miei libri sono solito chiamare canton dla dësmentia, il dimenticatoio.

Con Andrea Biscàro ho sviluppato una lunga collaborazione in campo editoriale, sfociata nella pubblicazione di tre volumi (Strada facendo. Ricordando il Commissario Montesano, Diabolic Diabolich Diabolik. Tre storie vere ispirate dal «Re del Terrore e Una veggente per il Re) e di un quarto in arrivo. Il suo campo è la saggistica. Tra i suoi lavori dedicati alla nostra città ricordiamo Buffalo Bill è arrivato a Torino e Il Maciste di Porta Pila. Storia di immigrati e del “Re” Maurizio.

Livio Cepollina è invece un giornalista pubblicista, autore radiotelevisivo, collaboratore autoriale per emittenti radiotelevisive regionali nonché storico autore de La Tampa, tra i principali giornali umoristici italiani. Amante di tutto ciò che ruota attorno alla psiche umana, è incredibilmente curioso, in costante ricerca dei dettagli storici e documentali che popolano la Torino delle piole, dei cortili e delle case di ringhiera.

L’unione di queste due penne così diverse fra loro ha permesso la realizzazione di un lavoro originale, anche grazie alle testimonianze dirette di personaggi della cultura, dello spettacolo e della televisione della nostra città, intervistati dagli autori.

Torino Soprannaturale è un libro serio e faceto, come lo è la commedia della vita o, volendo scomodare Honoré de Balzac, la Commedia Umana.

Colpiscono i personaggi – e sono davvero tanti quelli che Cepollina e Biscàro mettono in scena – ai margini delle notti magiche sotto la Mole, benevoli imbroglioni o semplicemente dei pasticcioni del mistero. Lo spettacolo, come accade nella vita, è variegato, divertente e amaro, si snoda tra vie, piazze, portici, salotti della cosiddetta Torino bene e anonime strade che gli autori fanno rivivere anche grazie alla consultazione della preziosa Guida di Torino Paravia alla voce commerciale Chiromanzia.

Per non parlare degli articoli dedicati al mistero, vere e proprie inchieste, peraltro estremamente interessanti, pubblicati da La Stampa nel corso degli anni Trenta.

Propongo ai futuri Lettori di Torino Soprannaturale la seconda di copertina, che ben veicola il clima di una Torino ormai consegnata all’archeologia e che gli autori hanno tratteggiato con autentica passione e rigore storico:

«La Torino Soprannaturale qui narrata non esiste più. È scomparsa con la sua kermesse di umanità. Queste pagine conducono il Lettore in una Camera del Tempo squisitamente subalpina, dagli anni Trenta ai Novanta del Novecento, con atmosfere in bilico tra realtà e fascinazione. Un percorso insolito lungo vie, portici, appartamenti, personaggi noti e meno noti legati alla magia, alla chiromanzia, alla sensitività. Il tutto condito con qualche storiella collaterale in grado di trasmetterci profumi e battiti d’antan. In chiusura, il Mago Gabriel, personaggio unico nel panorama televisivo, torinese e nazionale, preso di mira dalla Gialappa’s Band per il suo italiano sconquassato e gli improbabili esperimenti Eso e Terici. Gabriel è stato anche il Santone delle Vallette, popolare quartiere cittadino, dove ha saputo raccordare, a modo suo, tradizioni della terra d’origine, superstizione e magia. Ben oltre il bizzarro personaggio, si scoprirà l’uomo nella sua storia di vita».

Il ventaglio di situazioni, luoghi e personaggi presenti in questo libro è sorprendente.

L’ultimo capitolo, dedicato al Mago Gabriel, al secolo Salvatore Gulisano, ha il merito di raccontare per la prima volta la storia di un personaggio a dir poco bizzarro, che dalle Vallette è assurto a fama nazionale. Mago? Uomo di spettacolo? Comico genuino? Demolitore della lingua italiana? Di tutto un po’. Gli autori hanno ricostruito la storia del mago e del suo contesto culturale, del personaggio televisivo regionale e nazionale, ma non solo. Dietro c’è l’uomo con la sua storia, i suoi affetti e il suo dolore.

In definitiva, Torino Soprannaturale è un lungo racconto articolato, popolato da uomini e donne operanti nella zona crepuscolare della realtà, tra palazzi e strade che, attraverso le pagine di Cepollina e Biscàro, rivivono con quello stile tutto torinese che «sa sorprendere senza far baccano».

 

Livio Cepollina – Andrea Biscàro

Torino Soprannaturale. Tra sensitivi, faccendieri della magia e il Santone delle Vallette

Intermedia Edizioni, Orvieto, 2023 – Pp. 210 - € 15,00

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Articolo pubblicato il 07/03/2023