Alessandro Guidoni, aviatore torinese dei tempi eroici
Alessandro Guidoni

Ha dato il nome al paese di Guidonia Montecelio (Roma)

Martedì 7 marzo 2023 un grave incidente aereo ha funestato la giornata, accaduto nei cieli di Guidonia. Ne ha dato subito notizia l’A.G.I.: Scontro tra aerei militari a Guidonia, morti i due piloti (agi.it)

Il paese, nelle vicinanze di Roma, si chiama in realtà Guidonia Montecelio e deve il suo nome ad un torinese illustre e poco conosciuto: Alessandro Guidoni. In origine il Comune era Montecelio, accorpato e rinominato nel 1937 con la città di Guidonia, fondazione fascista con il suo aeroporto militare. Guidonia ha un suo eponimo: Alessandro Guidoni, generale dell'Aeronautica, perito tragicamente il 27 aprile 1928 precipitando durante una prova di lancio con il paracadute nei pressi dell'allora Campo d'Aviazione di Montecelio. Con la nascita del nuovo comune, avvenuta per Regio Decreto del 21 ottobre 1937, si inglobava la preesistente giurisdizione amministrativa di Montecelio, paese antico di almeno un millennio, posto su due colli.

Alessandro Guidoni nasce a Torino il 15 luglio 1880; è stato un uomo che ha unito le sue capacità militari all’ingegno dello scienziato in un periodo in cui la tecnologia muoveva passi da gigante e l’aviazione iniziava a diventare una realtà durante i conflitti bellici.

Quando, nel 1923, viene istituita la ‘Regia Aereonautica‘ Alessandro Guidoni viene collocato nel più alto posto di comando della neonata Arma. Egli sarà sempre uno sperimentatore in prima persona delle innovazioni, e così avviene con un nuovo paracadute, cinque anni dopo. Nonostante alcune perplessità sull’ efficienza del mezzo di salvataggio, Alessandro Guidoni decolla dal piccolo aeroporto militare di Montecelio e, arrivato in quota, si lancia; il paracadute non si apre e il test finisce in modo tragico, con la morte del generale. Una simile dedizione non poteva passare inosservata alla cultura fascista che, in occasione della posa della prima pietra del nuovo aeroporto da parte di Benito Mussolini, decide di cambiare il nome in Guidonia Montecelio, in onore del generale e aviatore torinese.

Ripercorriamo la sua vita. Nel 1903, dopo la laurea in ingegneria industriale, entra, in qualità di tenente ingegnere, nel Genio Navale della Regia Marina. Nel 1905 consegue una seconda laurea in ingegneria navale e macchine. A partire dal 1909 inizia ad interessarsi della tecnologia della neonata aviazione, entrando in contatto con numerosi "pionieri" del volo. Nel 1911 partecipa alla guerra Italo-Turca come allievo pilota d’aereo e si avvia per lui un intenso periodo di ricerca nel settore navale e aeronautico. Seguono anni di intensi studi verso nuove realizzazioni (ad esempio la bomba a guida giroscopica "Crocco-Guidoni", destinata ad essere sganciata da aeromobili anche a grande distanza dall'obiettivo), nuove soluzioni idrodinamiche e aerodinamiche, nuove imbarcazioni (la nave porta idrovolanti Europa). Prende parte alla Prima Guerra mondiale: promosso maggiore nel 1916, diventa capo reparto costruzioni aeronautiche all’idroscalo dell'Isola di Sant'Andrea (Venezia). Nel 1918 diventa ispettore capo dell’Ufficio Studi Aeronautici a Roma. A marzo 1919 è promosso tenente colonnello. Nel 1920, colonnello, è inviato quale addetto aeronautico a Washington, dove rimane fino al 1923.

Con la nascita della Regia Aeronautica, nello stesso anno, come forza armata autonoma, Guidoni transita nell'arma azzurra e viene promosso al grado di Maggior Generale del Genio aeronautico, il più alto in grado, e primo capo del neocostituito corpo tecnico. Viene messo a capo della Direzione superiore del Genio e delle costruzioni Aeronautiche. La Direzione, che vedeva come vicedirettore il Colonnello Giulio Costanzi, era divisa in due sezioni: una "produzione aeroplani", comandata da Giulio Gavotti, l'autore nel 1911 del primo bombardamento aereo della storia, ed una "dirigibili", comandata da Umberto Nobile, in seguito esploratore polare. Nel 1925 Guidoni diventa addetto aeronautico presso l'Ambasciata italiana di Londra, fino al 1927, quando è Direttore Superiore degli Studi e delle Esperienze e Direttore Generale delle Costruzioni e degli Approvvigionamenti. Per il suo prestigio, viene nominato "Honorary Fellow", dalla Royal Aeronautical Society, onore riservato all'epoca a sole altre tredici persone.

Veniamo all’atto finale della sua vita, in dettaglio, che presenta sinistre analogie con la recente tragedia aerea del 7 marzo 2023. La mattina del 27 aprile 1928 Guidoni decide di sperimentare personalmente il paracadute tipo Salvator, il cui funzionamento destava, come detto, qualche perplessità. Il paracadute non si apre ed egli si sfracella al suolo. L'incidente non sarà imputato al paracadute ma fu ad un fatale errore del generale, che non lo avrebbe indossato correttamente. Prospero Freri, inventore del "Salvator", una volta appresa la notizia della morte del generale Guidoni, si reca sul luogo del sinistro per dimostrare l'affidabilità della sua invenzione. Decide, a sua volta, di lanciarsi nel vuoto con indosso lo stesso paracadute del generale; questa volta il paracadute si apre, dimostrandone così l'efficacia.

Come riconoscimento per l'eccezionale dedizione dimostrata nell'esercizio delle sue funzioni, Guidoni viene insignito della prima Medaglia d'Oro al Valore Aeronautico, alla memoria.

Nell'attuale Guidonia c'era solo soltanto un aeroporto militare e un vero nucleo urbano viene costruito negli Anni Trenta del Novecento per ospitare il personale della base. La prima pietra viene posta da Benito Mussolini il 27 aprile 1935, nel settimo anniversario della morte del generale.

Sul luogo in cui Alessandro Guidoni cade con il paracadute è stato eretto un monumento commemorativo. La sua passione per l'esplorazione ed il volo è stata così descritta dal Gen. Isp. Capo Ermanno Aloia, alla cerimonia di commemorazione del 26 aprile 2006: «Sintesi perfetta dell'ingegnere militare e dello scienziato, il Gen. Guidoni, meglio di ogni altro, ha saputo esprimere quello che, con parole sue, [...] alimenta la passione dell'uomo di ascendere agli spazi e avvicinarsi sempre più ad altri pianeti o stelle».

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Articolo pubblicato il 14/03/2023