Torino - "Il leone di Babilonia" di Alessandro Sponzilli

Le vicende di un giovane ladro nella città di Ectabana

Fresco di stampa l’ultimo libro, in ordine di tempo, dello scrittore torinese Alessandro Sponzilli: come già si verificò con Il Signore del sole Nascente, edito da Piemme, la storia si svolge nel bacino mesopotamico, ma millecinquecento anni dopo, nella ricca e potente Babilonia. Ne Il leone di Babilonia, edito per una singolare omonimia a Leone Editore, l’autore ci conduce a seguire le vicende di un giovane ladro nella città di Ectabana che, innamoratosi di una bella nobile, ruba un gioiello per donarglielo.

I due decidono di fuggire insieme, ma durante la notte, Heydar, il protagonista, viene arrestato e venduto nei territori della Babilonia, con il marchio raffigurante il 13, il numero che indica sventura e disgrazia, impresso a fuoco sulla nuca.  Da quel momento Heydar vive vicende avventurose e umilianti che, seguendo la sua ambizione, lo porteranno a diventare una figura altamente carismatica e potente alla corte del re Nabucodonosor, senza tuttavia dimenticare l’unica donna che ami veramente.

Con una narrazione rapida e descrittiva, Sponzilli ci porta all’interno della corte del re, sui campi di battaglia e di assedio a Gerusalemme, facendoci conoscere in maniera romanzata la vita di personaggi ben caratterizzati di cui avevamo già sentito parlare nei libri di storia. Da Nabucodonosor, re saggio e forte ma ingenuo a Nabonedo, il nobile anziano che non aspira a divenire re, ad Adagupi, la sacerdotessa senza età che prevede il futuro degli uomini e parla con gli spiriti, al perfido Nabuzardan, lo sciacallo, colui che la Bibbia indica come persecutore dei giudei, e poi Baltazar, il profeta Daniele e tanti altri descritti da Erodoto. I personaggi risultano ben caratterizzati e i dialoghi curati e attivi, dove anche l’umorismo, carattere distintivo dell’autore, fa la sua apparizione.           

La rappresentazione di Babilonia, proposta ricerche approfondite da parte dell’autore,  è dosata senza appesantire le pagine e porta il lettore fra vicoli e ampi viali alberati, fra ville dai portoni cesellati, angoli votivi perennemente illuminati, marmi e pietre ovunque raffiguranti il leone, simbolo della forza del regno.

Interessante la parte mistica e religiosa dei babilonesi che permea le vite comuni dei cittadini di ogni ceto sociale, e si ha l’impressione che il mondo degli spiriti influenzi l’operato umano.

Fra tradimenti e assassinii la lotta per il potere non conosce ostacoli e striscia velenosa fra le pagine dove si ordiscono le congiure. La storia d’amore è intensa e passionale, dove il dramma della separazione si interseca con l’avventura della ricerca. Lo stile si adatta bene all’intento di una narrazione muscolare, violenta e sanguinosa che tuttavia non è scevra da momenti romantici e poetici. Il tema dell’amicizia, così caro all’autore anche negli altri suoi lavori, qui trova una sua celebrazione, lasciando, soprattutto alla fine, della genuina commozione.

Alessandro Sponzilli, Il Leone di Babilonia, Edizione Leone, pag. 419, Euro18,00.

 

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Articolo pubblicato il 17/03/2023