Costigliole d’Asti incontra la cultura e la pittura
Interno Casa Prunotto, Costigliole d'Asti

Da aprile 2023 arte, mostre ed iniziative nella storica Casa Prunotto

L’associazione Costigliole Cultura A.P.S. - Spazio Arte La Rocca promuove la ricerca e il mantenimento della memoria collettiva, la conservazione e la tutela del patrimonio artistico, storico e culturale del territorio costigliolese e dell’astigiano in tutte le sue forme ed espressioni. L’associazione promuove tutte le forme di volontariato secondo il tempo, la disponibilità e la capacità dei propri soci.

Così recita il dépliant che accompagna l’inizio delle attività dell’anno 2023, nello Spazio Arte in Casa Prunotto, una residenza d’epoca all’interno della Rocca di Costigliole d’Asti, in via Provale 11, messa a disposizione dalla proprietaria Enza Prunotto.

Sul quotidiano La Stampa del 18 agosto 2017 Armando Brignolo ha scritto di lei: “Le ricerche sul Dna confermano il detto «Buon sangue non mente». Lo ha constatato Enza Prunotto, pittrice, frescante, decoratrice di ambienti e restauratrice. Recentemente ha scoperto che una sua antenata di parte materna, Pietra Caterina Borio, nel 1600 svolse la sua stessa attività con successo. Enza Prunotto ha studiato all’Accademia Albertina di Torino con Giacomo Soffiantino, Comencini e Gatti, dunque è un’artista consapevole e preparata, con all’attivo diverse personali in gallerie importanti”.

In quell’occasione la pittrice, originaria di Costigliole e a lungo residente a Torino, dichiarava: «Considero importante lavorare con le modelle perché, a differenza di un albero, un paesaggio o uno scorcio di case, chi mi sta davanti è una persona viva, con la quale posso dialogare per capirne il carattere e rendere la massima espressività della sua immagine».

Sabato 1° aprile si è aperta la stagione, con la presentazione delle attività previste per il 2023, che porteranno molti artisti in questa nuova sede museale, con un concetto di apertura al territorio e rotazione fra gli artisti medesimi, per dare visibilità a più persone e creare spunti di riflessione, incontro, dialogo. La prima di queste iniziative, dal 15 aprile al 21 maggio, sarà la mostra allestita dall’artista Gabriella Piccatto (1).

Si è annunciata l’inaugurazione di due prestigiose gallerie permanenti d’arte contemporanea: nella prima saranno esposte opere di Enza Prunotto, vicepresidente dell’associazione, dei suoi amici e dei suoi maestri dell’Accademia Albertina di Belle Arti; nella seconda galleria si trovano le opere raccolte negli anni dall’associazione o concesse in comodato d’uso da amici e collezionisti. Il piano superiore di Casa Prunotto, dove hanno trovato collocazione le due gallerie, verrà aperto al pubblico nei giorni di sabato e domenica, con un concetto di fruizione dell’arte teso a stimolare confronto e dibattito, aperto al paese e alla provincia di Asti, a tutti gli amanti della cultura e dell’arte.

Il Sindaco di Costigliole, Enrico Cavallero, intervenendo alla manifestazione, ha ricordato come il paese sia ripartito, con iniziative pubbliche e private, per dare un contributo alla cultura della provincia. L’occasione per vedere il riconoscimento di Asti quale capitale della cultura italiana è soltanto rimandato, Costigliole vuole recitare un ruolo significativo in questo ambizioso progetto.

Il Presidente della associazione, Filippo Romagnolo, pensa che si stia creando qualcosa di importante. Costigliole Cultura, partita dal nulla nel difficile periodo covid19, oggi conta 140 soci che hanno scelto lo stile leggero del camminare, andare sulla terra per conoscere il proprio territorio; la rinnovata voglia di stare insieme crea relazioni fra le persone, al cui interno si trovano e si riscoprono autentici valori.

Per la padrona di casa si tratta della realizzazione di un sogno: trasformare la casa di famiglia, un palazzo del Quattrocento, in una collezione d’arte che può raccontare tanta storia,. Al piano superiore, dove oggi si inaugurano le due gallerie, si troveranno nomi importanti, quali Marino Marini, Giacomo Soffiantino, Francesco Tabusso, Enrico Paulucci, Mario Calderini, Sergio Albano ed altri ancora. Due catenelle separano idealmente lo spazio espositivo dall’archivio e futura biblioteca di arte e cultura che si va creando, inizialmente riservata ai soci.

Il collezionista ed esperto d’arte Claudio Cerrato, che al termine degli interventi ha accompagnato i visitatori in un percorso guidato e personalizzato a scoprire i quadri in mostra, sottolinea l’opportunità di vedere e condividere uno spazio artistico; le opere d’arte non devono rimanere chiuse in una casa o in un castello, perdono valore se non vengono visti dal pubblico. L’associazione Costigliole Cultura ha in progetto di acquisire altre opere, per arricchire le collezioni di Casa Prunotto e per rinnovare i quadri esposti, di tempo in tempo.

Questa casa del Quattrocento è uno scrigno di storia, che può ancora raccontare molto di sé. Una pagina importante e recente si può respirare nella sala dove si svolge il rinfresco finale, dove campeggiano le foto e i riconoscimenti di Attilio Prunotto, comandante partigiano e papà di Enza. Qui siamo nella grande storia che ha attraversato da protagonista e ha condotto alla liberazione d’Italia. Il comandante Attila, nato a Costigliole il 5 settembre 1919, sceglie da giovanissimo la via alla Resistenza, il 28 settembre 1943; nel racconto La battaglia del Briccossino racconta alla figlia e a tutti la sua personale storia di combattente per la libertà (2). Il racconto è compreso nella antologia dal titolo Io sono l’ultimo, a cura di Stefano Faure, Andrea Liparoto e Giacomo Papi. A sessant'anni da Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana, la casa editrice Einaudi realizza la più grande epopea della Resistenza dalle voci dei suoi ultimi protagonisti. Il libro prende il titolo da una frase del fiorentino Marcello Masini, classe 1925: «Ai ragazzi nelle scuole dico: - Guardate, sono rimasto solo io. Allora diventano più interessati ancora. Io sono l'ultimo».

Infine, mentre si sta per concludere l’omaggio di Asti a Giovanni Boldini (3), il genio della Belle Epoque, Costigliole può andare fiera di aver dato i natali alla moglie del grande pittore: con la figura di Emilia Cardona, il paese e il nome di Giovanni Boldini, il genio della Belle Époque, si incrociano in un’altra bella e poco conosciuta storia. Nel settembre 1926. Emilia si trova a Parigi, in fuga dall’Italia e dal matrimonio con l’architetto fiorentino Mario Mencarelli, che aveva sposato solo tre anni prima. Non ha ancora 27 anni, ma a venti ha già scritto un libro ed è impegnata sul fronte del giornalismo; un giorno telefona a Boldini per chiedergli un’intervista e, alla sua sincera confessione sulla necessità economica di lavorare, Boldini acconsente ad incontrarla. Tre anni più tardi si sposano, con una differenza di età scandalosa: lei ha 30 anni e lui 87. Le condizioni di salute di Boldini erano già precarie, morirà nel 1931. Della giovane moglie scriverà: «…Non è molto bella, ma è molto buona…», nel marzo del 1927 parlando per la prima volta di lei al fratello Gaetano. Una bellezza, quella di Milli, come in seguito l’avrebbe affettuosamente soprannominata, che si sprigionava grazie alla sua volitività, che accendeva i suoi occhi e il suo animo. Nata e legata al mondo contadino nel quale era cresciuta, sapeva essere spontaneamente sensuale, di animo gentile e fermo ad un tempo, estroversa e conservatrice, avvenente e trasudante di materna umanità: una figura complessa e molteplice da non poter essere rappresentata con un aggettivo e nemmeno colta o riassunta soltanto dall’immagine riflessa in una fotografia. Costigliole è anche questo, ed ha bisogno di essere riscoperto, come è nello spirito dell’iniziativa di oggi e della associazione Costigliole Cultura.

Note

(1) Gabriella Piccatto è illustratrice e pittrice, laureata all'Accademia delle Belle Arti di Torino. Collabora con il Corriere dei Piccoli, realizzando una serie di storie a fumetti. È illustratrice di fiabe classiche per la Malipiero, di libri per De Agostini e Fabbri Editori, è visualizer per agenzie pubblicitarie. Come decoratrice ha eseguito diversi trompe l'oeil ed opere ad olio per spazi pubblici e privati. Ha tenuto mostre personali a Torino e a Milano.

(2) Il testo integrale è disponibile su https://israt.it/images/abook_file/atco000116.pdf

(3) La mostra “Giovanni Boldini e il mito della Belle Epoque” è aperta ad Asti, al Palazzo Mazzetti, C.so Vittorio Alfieri, 357, fino a lunedì 10 aprile 2023.

L’associazione Costigliole Cultura A.P.S. - Spazio Arte La Rocca promuove la ricerca e il mantenimento della memoria collettiva, la conservazione e la tutela del patrimonio artistico, storico e culturale del territorio costigliolese e dell’astigiano in tutte le sue forme ed espressioni. L’associazione promuove tutte le forme di volontariato secondo il tempo, la disponibilità e la capacità dei propri soci.

Così recita il dépliant che accompagna l’inizio delle attività dell’anno 2023, nello Spazio Arte in Casa Prunotto, una residenza d’epoca all’interno della Rocca di Costigliole d’Asti, in via Provale 11, messa a disposizione dalla proprietaria Enza Prunotto.

Sul quotidiano La Stampa del 18 agosto 2017 Armando Brignolo ha scritto di lei: “Le ricerche sul Dna confermano il detto «Buon sangue non mente». Lo ha constatato Enza Prunotto, pittrice, frescante, decoratrice di ambienti e restauratrice. Recentemente ha scoperto che una sua antenata di parte materna, Pietra Caterina Borio, nel 1600 svolse la sua stessa attività con successo. Enza Prunotto ha studiato all’Accademia Albertina di Torino con Giacomo Soffiantino, Comencini e Gatti, dunque è un’artista consapevole e preparata, con all’attivo diverse personali in gallerie importanti”.

In quell’occasione la pittrice, originaria di Costigliole e a lungo residente a Torino, dichiarava: «Considero importante lavorare con le modelle perché, a differenza di un albero, un paesaggio o uno scorcio di case, chi mi sta davanti è una persona viva, con la quale posso dialogare per capirne il carattere e rendere la massima espressività della sua immagine».

Sabato 1° aprile si è aperta la stagione, con la presentazione delle attività previste per il 2023, che porteranno molti artisti in questa nuova sede museale, con un concetto di apertura al territorio e rotazione fra gli artisti medesimi, per dare visibilità a più persone e creare spunti di riflessione, incontro, dialogo. La prima di queste iniziative, dal 15 aprile al 21 maggio, sarà la mostra allestita dall’artista Gabriella Piccatto (1).

Si è annunciata l’inaugurazione di due prestigiose gallerie permanenti d’arte contemporanea: nella prima saranno esposte opere di Enza Prunotto, vicepresidente dell’associazione, dei suoi amici e dei suoi maestri dell’Accademia Albertina di Belle Arti; nella seconda galleria si trovano le opere raccolte negli anni dall’associazione o concesse in comodato d’uso da amici e collezionisti. Il piano superiore di Casa Prunotto, dove hanno trovato collocazione le due gallerie, verrà aperto al pubblico nei giorni di sabato e domenica, con un concetto di fruizione dell’arte teso a stimolare confronto e dibattito, aperto al paese e alla provincia di Asti, a tutti gli amanti della cultura e dell’arte.

Il Sindaco di Costigliole, Enrico Cavallero, intervenendo alla manifestazione, ha ricordato come il paese sia ripartito, con iniziative pubbliche e private, per dare un contributo alla cultura della provincia. L’occasione per vedere il riconoscimento di Asti quale capitale della cultura italiana è soltanto rimandato, Costigliole vuole recitare un ruolo significativo in questo ambizioso progetto.

Il Presidente della associazione, Filippo Romagnolo, pensa che si stia creando qualcosa di importante. Costigliole Cultura, partita dal nulla nel difficile periodo covid19, oggi conta 140 soci che hanno scelto lo stile leggero del camminare, andare sulla terra per conoscere il proprio territorio; la rinnovata voglia di stare insieme crea relazioni fra le persone, al cui interno si trovano e si riscoprono autentici valori.

Per la padrona di casa si tratta della realizzazione di un sogno: trasformare la casa di famiglia, un palazzo del Quattrocento, in una collezione d’arte che può raccontare tanta storia,. Al piano superiore, dove oggi si inaugurano le due gallerie, si troveranno nomi importanti, quali Marino Marini, Giacomo Soffiantino, Francesco Tabusso, Enrico Paulucci, Mario Calderini, Sergio Albano ed altri ancora. Due catenelle separano idealmente lo spazio espositivo dall’archivio e futura biblioteca di arte e cultura che si va creando, inizialmente riservata ai soci.

Il collezionista ed esperto d’arte Claudio Cerrato, che al termine degli interventi ha accompagnato i visitatori in un percorso guidato e personalizzato a scoprire i quadri in mostra, sottolinea l’opportunità di vedere e condividere uno spazio artistico; le opere d’arte non devono rimanere chiuse in una casa o in un castello, perdono valore se non vengono visti dal pubblico. L’associazione Costigliole Cultura ha in progetto di acquisire altre opere, per arricchire le collezioni di Casa Prunotto e per rinnovare i quadri esposti, di tempo in tempo.

Questa casa del Quattrocento è uno scrigno di storia, che può ancora raccontare molto di sé. Una pagina importante e recente si può respirare nella sala dove si svolge il rinfresco finale, dove campeggiano le foto e i riconoscimenti di Attilio Prunotto, comandante partigiano e papà di Enza. Qui siamo nella grande storia che ha attraversato da protagonista e ha condotto alla liberazione d’Italia. Il comandante Attila, nato a Costigliole il 5 settembre 1919, sceglie da giovanissimo la via alla Resistenza, il 28 settembre 1943; nel racconto La battaglia del Briccossino racconta alla figlia e a tutti la sua personale storia di combattente per la libertà (2). Il racconto è compreso nella antologia dal titolo Io sono l’ultimo, a cura di Stefano Faure, Andrea Liparoto e Giacomo Papi. A sessant'anni da Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana, la casa editrice Einaudi realizza la più grande epopea della Resistenza dalle voci dei suoi ultimi protagonisti. Il libro prende il titolo da una frase del fiorentino Marcello Masini, classe 1925: «Ai ragazzi nelle scuole dico: - Guardate, sono rimasto solo io. Allora diventano più interessati ancora. Io sono l'ultimo».

Infine, mentre si sta per concludere l’omaggio di Asti a Giovanni Boldini (3), il genio della Belle Epoque, Costigliole può andare fiera di aver dato i natali alla moglie del grande pittore: con la figura di Emilia Cardona, il paese e il nome di Giovanni Boldini, il genio della Belle Époque, si incrociano in un’altra bella e poco conosciuta storia. Nel settembre 1926. Emilia si trova a Parigi, in fuga dall’Italia e dal matrimonio con l’architetto fiorentino Mario Mencarelli, che aveva sposato solo tre anni prima. Non ha ancora 27 anni, ma a venti ha già scritto un libro ed è impegnata sul fronte del giornalismo; un giorno telefona a Boldini per chiedergli un’intervista e, alla sua sincera confessione sulla necessità economica di lavorare, Boldini acconsente ad incontrarla. Tre anni più tardi si sposano, con una differenza di età scandalosa: lei ha 30 anni e lui 87. Le condizioni di salute di Boldini erano già precarie, morirà nel 1931. Della giovane moglie scriverà: «…Non è molto bella, ma è molto buona…», nel marzo del 1927 parlando per la prima volta di lei al fratello Gaetano. Una bellezza, quella di Milli, come in seguito l’avrebbe affettuosamente soprannominata, che si sprigionava grazie alla sua volitività, che accendeva i suoi occhi e il suo animo. Nata e legata al mondo contadino nel quale era cresciuta, sapeva essere spontaneamente sensuale, di animo gentile e fermo ad un tempo, estroversa e conservatrice, avvenente e trasudante di materna umanità: una figura complessa e molteplice da non poter essere rappresentata con un aggettivo e nemmeno colta o riassunta soltanto dall’immagine riflessa in una fotografia. Costigliole è anche questo, ed ha bisogno di essere riscoperto, come è nello spirito dell’iniziativa di oggi e della associazione Costigliole Cultura.

Note

(1) Gabriella Piccatto è illustratrice e pittrice, laureata all'Accademia delle Belle Arti di Torino. Collabora con il Corriere dei Piccoli, realizzando una serie di storie a fumetti. È illustratrice di fiabe classiche per la Malipiero, di libri per De Agostini e Fabbri Editori, è visualizer per agenzie pubblicitarie. Come decoratrice ha eseguito diversi trompe l'oeil ed opere ad olio per spazi pubblici e privati. Ha tenuto mostre personali a Torino e a Milano.

(2) Il testo integrale è disponibile su https://israt.it/images/abook_file/atco000116.pdf

(3) La mostra “Giovanni Boldini e il mito della Belle Epoque” è aperta ad Asti, al Palazzo Mazzetti, C.so Vittorio Alfieri, 357, fino a lunedì 10 aprile 2023.

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Articolo pubblicato il 05/04/2023