Uno Zar a Parigi: Il Ponte Alessandro III
Il Ponte Alessandro III in una veduta dell'esposizione del 1900

Di Alessandro Mella

Passeggiando per Parigi, lasciandosi alle spalle Les Invalides e proseguendo verso la Senna, si giunge ad un tratto al Quai d’Orsay presso il quale sorge un caratteristico monumento cittadino e cioè il ponte dedicato ad Alessandro III.

L’opera fu voluta al tempo della grande esposizione del 1900 per celebrare i felici rapporti diplomatici tra la giovane repubblica francese e l’impero di Russia tanto che la posa della prima pietra avvenne alla presenza dello sfortunato zar Nicola II e del presidente francese.

Venne previsto in Art Nouveau, primo ponte sulla Senna ad una sola campata, riccamente decorato con allegorie dorate richiamanti la storia di Francia e Russia.

I giornali del tempo non mancarono di offrirne interessanti descrizioni:

Il presidente sbarca quindi sulla riva sinistra, in capo al ponte Alessandro III, e lo percorre lentamente. Il ponte Alessandro III sorge a rendere meno difficile il passaggio pel ponte della Concordia, ora ingombrato da un visibilio di vetture e di pedoni.

Ne pose la prima pietra, con grande pompa, lo tsar Nicola II, il 7 ottobre 1898, durante la memoranda sua visita a Parigi. È questo almeno, proprio finito! È certamente uno fra i più ampli ponti del mondo. (…) È tutto in ferro. Cavalca la Senna un po' di sbieco, con un unico arco di metri 107,60 d'apertura. La distanza fra la chiave dell'arco e il livello medio dell'acqua è di metri 8,8.

A capo di ognuna estremità del ponte sorgono due altissimi piloni in pietra, alquanto simili a quelli che costituiscono il monumento a Vittorio Emanuele II, in Torino; servono specialmente a limitare, in qualche modo, la prospettiva; a non lasciare che lo sguardo si sperda in quei vasti spazi. A piè d'ognuno fra questi piloni è una statua monumentale seduta, rappresentante la Francia nelle quattro principali epoche della sua Storia: Medio Evo, Rinascimento, età di Luigi il Grande, Era moderna.

La sommità d'ogni pilone è adorna di gruppi di Fauni e Pegasi in bronzo dorato, che luccica al sole in modo da colpire l'occhio fin da lontano parti della città.

Su tutta la sua lunghezza, il ponte è ornato di ghirlande, scudi in ghisa a rilevo, colle armi di Parigi e della Russia, ecc.

La balaustrata è in bronzo e rame. Di notte, il ponte sarà rischiarato da 508 lampade ad incandescenza. (1)

Prima di parlare dell'interno darò alcune spiegazioni che riguardano la parte esterna, a titolo di curiosità.

A chi entra dal lato della piazza della Concordia per la triplice porta che è un vero monumento, dominata dalla sommità dalla famosa Parigina, statua che ebbe il suo momento di celebrità perché venne tolta e poi rimessavi, gli si presenta come già accennai nella mia precedente, il ponte Alessandro III tutto in acciaio e con una sola arcata della lunghezza di m. 170,50, una larghezza del tavolato di 60 metri ed un'altezza, al centro, di m. 8 dal pelo d'acqua.

Appena passato il ponte sulla sinistra della Senna troviamo il Padiglione Italia costrutto in due piani. (2)

La struttura ha quindi una lunga storia alle sue spalle.

Vide milioni di turisti, ed ancora ne vede, vide arrivare i tedeschi a Parigi e gli stessi minarlo per farlo esplodere salvo poi fermarsi e vide tornare De Gaulle ed i liberatori alleati, fu set per film ed opere artistiche.

Non mancò, comunque, anche chi si pose in modo assai critico nei confronti di quest’opera:

Non mi si citi l'esempio del ponte Alessandro III.

Ne fu esposta una fotografia insieme coi progetti del nuovo ponte quasi per farci specchiare nella bellezza tipica di un'arcata metallica.

Ebbene, ha un bell'esser fatto nel cervello del mondo, ma io non trovo nulla di interessante nella fotografia di quel ponte!

La grandiosità di esso è costituita dalla grandiosità della decorazione delle testate; l'arcata ha un carattere assolutamente industriale, e per chi vede nella costruzione in ferro la realizzazione di un sogno di economia, diremo che il ponte Alessandro III costò circa sette milioni (…). (3)

Più volte mutò colore finché, dopo essere stato proclamato monumento storico nel 1975, fu deciso un restauro importante nel 1998 tale da riportarlo agli splendori originali e da restituirlo agli occhi dei turisti così come lo vide il pubblico dell’esposizione del 1900.

Significativi sono i quattro piloni che mostrano le rappresentazioni della Francia nelle poche medioevale, rinascimentale, assolutista di Luigi XIV ed infine moderna.

Sui lati del ponte, poi, si notano gli stemmi araldici della città di Parigi e dell’impero dei Romanov.

Il ponte, dunque, merita una visita per poterne apprezzare i dettagli e la bellezza, i quali si possono cogliere anche attraverso le gite in barca sulla Senna di cui la città ampiamente dispone. Ma percorrerlo permette, oggi come ieri, di godere di magnifici scorci sulla città:

Ci siamo fermati sul ponte Alessandro III, donde si gode veramente uno spettacolo magico. Il sole rischiara gli alberi che sono di un bel verde chiaro; la Senna brilla come uno smeraldo, e si scorge sulle rive una quantità favolosa di monumenti che sono gli uni più pittoreschi degli altri, dal Louvre fino al Trocadero. (4)

Si tratta di un monumento relativamente giovane, eppure pieno di storia e memoria ed ormai icona delle bellezze di Parigi.

Alessandro Mella

NOTE

1) La Stampa – Gazzetta Piemontese, 105, Anno XXXIV, 16 aprile 1900, p. 1.

2) ’Indipendente, 11, Anno I, 25 luglio 1900, p. 2.

3) La Stampa, 73, Anno XXXV, 14 marzo 1901, p. 2.

4) L'esposizione universale del 1900 a Parigi, p. 166.

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Articolo pubblicato il 17/05/2023