Pieve di Cadore: Il borgo natio di Tiziano

Di Alessandro Mella

Il Veneto è regione ricca di bellezza e cultura ed il bellunese non fa che confermarlo. Nel Cadore, in particolare, si accavallano ed incrociano culture diverse come quella tipicamente veneta ed i primi sentori di quelle trentina ed alto-atesina. Si colgono queste mescolanze nei colori, nelle figure, nell’architettura ed in tante piccole cose.

Cuore del Cadore è la comunità di Pieve, la quale diede i natali al celeberrimo artista Tiziano ed il paese coltiva da sempre la memoria di quest’illustre figura:

Col sugo di fiori e di erbe spremute, un fanciullo dipingeva sopra una parete della sua casa, in Pieve di Cadore, l’immagine della Madre di Gesù, e la dipingeva così bene, che tutti ne restavano meravigliati. Questo fanciullo si chiamava Tiziano Vecellio. (1)

Nella piazza principale, ad esempio, sorge il bel monumento che gli fu dedicato nel 1880 e che fu realizzato, in bronzo, dallo scultore Antonio Dal Zotto:

Mentre pochi di fa s’innalzava un monumento Pietro Micca, l’eroe popolano che per salvare il suo paese si fe’ saltare in aria col castello di Torino assediato dagli stranieri, e a Vicenza si onorava splendidamente la memoria di Palladio, il principe degli architetti, a Genova venne gettata la prima pietra del monumento a Giuseppe Mazzini, iniziatore ed apostolo della libertà e dell’unità d’Italia, e a Pieve di Cadore veniva inaugurato il monumento a Tiziano Vecellio, un apostolo dell’arte, il principe della tavolozza, il genio che immortalò la Scuola veneta coi più stupendi ed insigni lavori. (2)

La realizzazione dell’opera fu importante per questo comune e la cerimonia di inaugurazione scatenò un’ondata di grande entusiasmo che portò moltissime persone a presenziare al felice evento:

Il monumento a Tiziano. 3 settembre, ore 2,45 pom. - II paese è animatissimo e festante, e v'è un gran concorso di invitati e popolani. Numerosissime sono le rappresentanze operaie. La funzione è stata solenne. La statua a Tiziano Vecellio fu giudicata stupenda, e vivamente acclamata. Sormani, presidente della Commissione, pronunciò un discorso preparato da Costantini. Parlò inoltre Gotti, del Comitato. Il prefetto ed il sindaco di Venezia acclamarono ai Cadorini, e strapparono entusiastiche grida di viva Venezia! Firmato l'atto di consegna del monumento, parlarono Genova, sindaco di Pieve, e il cavaliere Ronzoni. Il fonditore Dal Gotto fu insignito della croce di cavaliere, e vivamente applaudito. Saravvi stasera un banchetto di sessantaquattro coperti, con illuminazione dei monti circostanti. La fusione della statua ritiensi lavoro egregio e di una perfezione ammirabile. (3)

Tale fu l’affetto e la devozione per quest’opera che essa sorge, ancora oggi, ove fu allora collocata. Testimone della grande storia del territorio. Memoria di una figura che rese Pieve orgogliosa. Complemento grazioso ed importante d’una bella piazza pedonale ove si raccoglie la vita del comune e della sua gente.

Proseguendo un poco, scendendo lasciando la piazza alle spalle, si può raggiungere un antico edificio cinquecentesco che di Tiziano fu la prima casa e che oggi ospita una fondazione ed un contesto museale. Si tratta di un edificio tipico del XVI secolo e del tipo maggiormente diffuso tra i notabili del tempo. Nel Settecento la facciata originale fu coperta e nascosta da una contro-struttura che venne rimossa nella campagna di restauro condotta tra il 1928 ed il 1930 per volontà della Magnifica Comunità di Cadore la quale, venuta in possesso dello stabile nel 1926, volle restituirgli l’antico splendore:

Alle 10,30 di ieri si è svolta, alla presenza di un folto gruppo di Autorità e di numerosa folla, la cerimonia di apertura della casa natale di Tiziano.

Oratore ufficiale è stato l'Accademico d'Italia Ugo Ojetti.

Al termine della brillante orazione le Autorità hanno visitato minutamente il Museo tizianesco. Il ripristino della casa ove nacque il più grande pittore della scuola veneta, il maggior colorista del mondo, costituisce un piccolo gentile miracolo, compiuto con i poveri mezzi che sono a disposizione della magnifica Comunità Cadorina, e con il contributo dello Stato.

Si cominciò nel 1926 col comperare la casupola, sconciata dalle sovrastrutture, e lavorando accortamente di piccone si ritrovarono le porte del Quattrocento, con l'arco tondo e con architrave sorretto dalle due mensole laterali.

Dopo di che l'amoroso restauratore - arch. Forlatti, in collaborazione con l'ufficio dei Monumenti di Venezia - procedette alla ricostruzione secondo l'epoca, con una serie di rilievi che permisero di discernere le parti antiche della casa, quali esistevano ai tempi di Tiziano.

Tale avvicinamento fu sopra tutto consentito da un disegno del 1760 tramandato da una pubblicazione dell'abate Cadorin, il quale, nei primi del secolo scorso, insieme al dottor Taddeo Jacobi, erudito raccoglitore di memorie cadorine, aveva dimostrato l'indubbia autenticità della casa dei Vecellio, situata nella piazzetta detta dell'Arsenale. (4)

Ciò permise di liberare la facciata originale con i serramenti antichi disposti sui due piani della residenza ove oggi sono raccolte riproduzioni delle opere di Tiziano.

Il piano superiore è senz’altro quello maggiormente caratteristico poiché conserva e preserva i locali ove l’artista visse i suoi primi anni di vita.

Queste meraviglie rendono caratteristico il bel borgo di Pieve e meritano senz’altro che del tempo venga loro dedicato. Per scoprire le origini di una figura straordinaria per l’arte italiana e di cui tutti possiamo andare ben orgogliosi!

Con le sue strutture dedicate, tra l’altro, il paese costituisce anche un ottimo punto d’appoggio per escursioni sul territorio costituendo un ottimo riferimento logistico grazie ai B&B presenti.

Alessandro Mella

NOTE

1) L’Amico dei Fanciulli, 8, Anno XXXVII, 1° agosto 1906, p. 3.

2) La Sentinella delle Alpi, 214, Anno XXXI, 12 settembre 1880, p. 1.

3) Gazzetta Piemontese, 248, Anno XIV, 6 settembre 1880, p. 3.

4) La Stampa della Sera, 66, Anno CLXXXVIII, 8 agosto 1932, p. 3.

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Articolo pubblicato il 31/05/2023