Il Museo dell’Esercito a Parigi

Un viaggio nella storia (di Alessandro Mella)

Recandosi in viaggio a Parigi è sicuramente inevitabile visitare lo storico complesso monumentale de Les Invalides.

La cupola con il sepolcro di Napoleone costituisce il richiamo principale ma, ovviamente, non c’è solo questo.

Disposto in vari piani ed aree dei palazzi è possibile trovare e visitare anche il grande Museo dell’Esercito, nato nel 1871 come museo dell’artiglieria poi unito nel 1905 a quello dell’esercito del 1896, partendo da collezioni seicentesche.

Collezioni arricchitesi nel tempo fino a superare il mezzo milione di cimeli, armature, fregi, armi, uniformi, elmetti, bastoni da maresciallo, medaglie, equipaggiamenti e così via. Disposti in 12 mila metri quadrati di superficie per chilometri di mostra permanente.

La prima parte delle esposizioni raccoglie le armature e le armi più antiche per poi proseguire con il XVII ed il XVIII secolo.

Quest’ultimo ricchissimo di armi da fuoco, armi bianche e sciabole, cimeli da vario tipo con un crescendo di materiali nell’epoca rivoluzionaria e poi in quella napoleonica documentata da moltissime armi, uniformi, copricapo, insegne di ordini cavallereschi, cimeli personali di generali dell’Armata e dello stesso Napoleone I. Compresi alcuni materiali, frammenti di uniformi e bottoni dei reggimenti, proveniente dalla fossa comune napoleonica scoperta tempo fa a Vilnius.

Nel corridoio del Settecento ci sono così tante vetrine e materiali che orientarsi diventa quasi difficile ed il museo non sembra aver fine.

Anche il regno degli Orleans e di Filippo Re dei Francesi è riccamente rappresentato per poi seguire con il Secondo Impero di Napoleone III e le sue campagne militari, tra cui la Seconda Guerra d’Indipendenza italiana, fino al tracollo del 1870 a Sedan.

Sempre moltissime le uniformi, i copricapi, le armi ed i documenti.

Colpiscono, ancora per ricchezza e varietà di materiali, le collezioni relative alle due guerre mondiali che furono particolarmente significative per la storia francese ed europea.

Nel caso del conflitto 1939-1945 è possibile osservare anche uniformi molto rare e tenute non comuni oltre a cimeli dei grandi eventi di quel tempo e della Parigi occupata dalle truppe del Reich.

Singolari sono, tra i molti reperti esposti, una bomba volante V1 ed un razzo V2 restaurati ed osservabili da vicino in modo tale da comprenderne le dimensioni e la struttura.

Diversi e numerosi i reperti relativi allo sbarco di Normandia del 6 giugno 1944.

Non mancano poi lo stendardo personale del Reichsmarschall Hermann Goering o volumi con gli ex libris di Adolf Hitler preda bellica conquistata al Berghof.

Non meno importante è la parte dedicata alla guerra di liberazione che portò alla riscossa il popolo francese tra il 1940 ed il 1945 con materiali sulla Resistenza, la Francia Libera e Charles De Gaulle.

Tuttavia, non basterebbero fiumi carsici di parole per descrivere questo museo e la sua grandezza.

Si può solo raccomandarne la visita avendo cura, se si ha a cuore la storia militare, di non sottovalutarlo e considerare almeno due giorni, meglio tre, per poterlo pienamente apprezzare e documentare.

Un museo da visitare, capire, studiare e fissare nei ricordi. Tempio laico della storia europea e del sacrificio di migliaia di eroi in tanti secoli.

Alessandro Mella

Foto di Karen Giacobino.

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Articolo pubblicato il 21/06/2023