L'intolleranza LGBTQIA vuole tappare la bocca a chi la pensa diversamente

Ennesimo attacco vandalico ai danni dell'Associazione "Pro Vita & Famiglia" di Roma.

Il mese di giugno è stato “consacrato” al mondo LGBT che lo ha eletto quale “Pride Month” e sin qui non vi sarebbe nulla di male.

Ciò che fa riflettere ed indignare è la violenza ideologica e verbale che alberga negli ambienti della Lobby LGBT e che viene sfogata, nonché riversata, su quanti hanno la sola colpa di voler tutelare la famiglia tradizionale, i diritti dell’infanzia, il credo autenticamente cristiano, fondato sulla Bibbia.

Per non rimanere sul vago pensiamo sia necessario scendere nei particolari e raccontare – ancora una volta – come vi sia stata un’ennesima aggressione nei confronti dell’Associazione “Pro Vita & Famiglia” posta in essere nella Capitale a seguito del “Roma Pride” del 10 giugno 2023.

Jacopo Coghe (nella foto a sinistra), portavoce di “Pro Vita & Famiglia”, ci fa sapere: “gli insulti e la violenza verbale durante il #Pride2023 di sabato scorso davanti alla nostra sede e le dichiarazioni del portavoce della manifestazione, Mario Colamarino, che ci ha dato dei “bastardi”, hanno generato un clima di odio nei nostri confronti tanto che la nostra sede è stata imbrattata e vandalizzata con le scritte “Vendetta transfemminista”, “Aborto libero”, “Fasci appesi”, e il lancio di uova”.

Già solo queste poche righe basterebbero a chiedersi se davvero il mondo LGBT è vittima delle altrui angherie o se invece è un lupo travestito da agnello. Quando si arriva a definire “bastarda” una persona per le sue idee è difficile poi essere annoverati fra le vittime. Quando si imbrattano le serrande e le vetrine di un’associazione resta complesso passare da innocui espositori di idee concettuali.

Su questo fronte, Coghe prosegue nel dire che “ancora una volta l’intolleranza #LGBTQIA che sa solo insultare, denigrare, minacciare, vuole tappare la bocca a chi la pensa diversamente”. Cose assolutamente condivisibili dal momento che, proprio sabato 10, a Cuneo, un gruppo di sostenitori del “Cuneo Pride” ha cercato di impedire a Mario Adinolfi (nella foto a destra), fondatore del “Popolo della Famiglia”, di poter presentare il suo libro “Contro l’Aborto con le 17 regole per vivere felici”.

Nei giorni precedenti la presentazione, qualche “brava persona” si è presa la briga di strappare i manifesti dell’evento per impedire alla cittadinanza di conoscerne luogo e data. L’obiettivo di certi ambienti è – come dice Coghe – “tappare la bocca a chi la pensa diversamente”.

Per questo ed altri motivi il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha ritirato il patrocinio al “Roma Pride”. Non si può patrocinare un evento che - sfruttando il sostegno delle Istituzioni - passa dinanzi alla sede di un’associazione che non la pensa come gli organizzatori, ed epiteta come “bastardi” gli aderenti all’associazione stessa.

I vertici di “Pro Vita & Famiglia”, ormai tristemente abituati a questi agguati, fanno sapere: “Ci dispiace per chi, durante la manifestazione, ha detto che non riapriremo più la sede, ma invece siamo aperti e operativi come ogni inizio settimana e come sempre. Non ci faremo intimidire e proseguiremo le nostre azioni in difesa della Vita, della famiglia, della libertà educativa e dei bambini”.

Sicuramente torneremo sul tema con la certezza che, purtroppo, simili atti continueranno ad avvenire.

 

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Articolo pubblicato il 14/06/2023