Accadde oggi: Il delitto imperfetto e gli amanti diabolici della Torino anni 70

La scomparsa di Fulvio Magliacani, la moglie Franca Ballerini e il ruolo dei fratelli Pan

21 giugno 1972. Un facoltoso architetto torinese sparisce nel nulla. Si tratta di Fulvio Magliacani, 28 anni, una vita apparentemente invidiabile: una bella moglie una figlia di due anni e poi, auto sportive, barche, la passione per la Juventus. Nessun motivo apparente per dare un senso alla sua scomparsa.

È la moglie, Franca Ballerini, ad insinuare il dubbio che il marito sia fuggito con un’amante, diffondendo la versione del tradimento, poiché non era riuscita a contattarlo in nessun modo, denunciandone la scomparsa soltanto cinque giorni dopo, ma senza dare segni di particolare rabbia o ansia.

Il primo a dubitare il peggio è il suocero Francesco Magliacani. Il figlio era molto innamorato della moglie, bionda fatale dagli occhi glaciali, la storia dell’abbandono non aveva senso, da subito il padre fu persuaso che Fulvio fosse stato ucciso e che la moglie fosse coinvolta. Offesa dalle insinuazioni, Franca Ballerini inizia una causa di separazione per abbandono del tetto coniugale. L’unico a indagare sull’ipotesi dell’omicidio è un maresciallo: Raffaele Savoia, che accetta di indagare “contro ignoti”. In seguito a pedinamenti viene alla luce che la Franca Ballerini ha una relazione con una sua vecchia fiamma, certo Paolo Pan, un delinquente incallito che commercia in auto rubate, un bel tipo soprannominato l’Alain Delon di corso Toscana.

Quando all’indagine si somma la soffiata di un personaggio anonimo, che dichiara ai carabinieri di aver sentito dire dal suo amico Tarcisio Pan, d’aver commesso un omicidio assieme al fratello Paolo, tutti i tasselli del giallo sembrano combaciare e il maresciallo Savoia imposta il tranello. L’anonimo testimone accetta di indossare un microfono che raccoglie la confessione di Tarcisio Pan. Fulvio Magliacani è stato ucciso con 14 coltellate dai due fratelli, nella sua villetta di periferia e sepolto in un bosco di La Cassa. Il movente si rivela un classico del noir passionale: liberarsi del marito della Ballerini, la quale però, per quel giorno ha un alibi; era in vacanza a Sestriere.

Quattro mesi dopo il delitto Franca Ballerini, Paolo e Tarcisio Pan vengono arrestati e incriminati per omicidio aggravato. La vicenda esplode nelle cronache, diventando il suggestivo caso degli “amanti diabolici”, protagonisti belli e spietati che ammazzano l’ostacolo al loro amore passionale e in più, per godere di un consistente patrimonio economico. Ma è veramente così?

Dopo una lunga battaglia in tribunale Paolo Pan viene condannato all’ergastolo, il fratello a una pena minore e la Ballerini ne esce assolta.

Gli strascichi del processo, che a quel tempo avevano catturato l’attenzione di molti lettori, divisi tra innocentisti e colpevolisti, si sarebbero protratti fino al 1996 quando, dopo venti anni di carcere, Paolo Pan viene graziato dal Presidente Scalfaro, per il suo atteggiamento pentito e ravveduto.

 

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Articolo pubblicato il 21/06/2023