Moncrivello, fra Canavese e Vercellese
Interno del castello di Moncrivello (VC)

Un castello, un paese e la sua Sagra del Mirtillo

Dove finisce il Canavese, almeno per la geografia, dopo le dolci colline di Guido Gozzano e il piccolo lago di Candia dall’aura romantica e un poco decadente, si entra in provincia di Vercelli ed ecco Moncrivello, piccolo paese dominato da un castello a guardia della cerulea Dora Baltea. Siamo in una eterna terra di confine, fra i Savoia ed i Marchesi del Monferrato, lontana sia da Torino che da Casale.

Ogni anno, nel mese di giugno, Moncrivello festeggia il mirtillo, il suo prodotto agricolo più pregiato. La Sagra del Mirtillo e delle Eccellenze moncrivellesi nasce nel 2015, per un’intuizione del Comune. L’obiettivo è quello di valorizzare il territorio e i suoi prodotti legandoli alla filosofia del “km zero” e del biologico come simbolo di genuinità e freschezza, salute e gusto. La riscoperta dei sapori naturali e delle ricchezze della terra sono perciò i punti cardine dell’evento: degustazioni, visite guidate ed eventi che coinvolgono più di cento espositori con i loro prodotti. Nella “piazzetta del gusto” si possono assaporare prodotti tipici, i mirtilli e specialità alimentari a base di mirtillo. La Sagra, giunta alla sua IX edizione, è un evento ormai riconosciuto a livello territoriale e nazionale, che attira ogni anno alcune migliaia di persone. I giorni della festa hanno animato le vie del paese nei giorni 10, 15, 16, 17 e 18 giugno 2023.

In cima al paese sorge il castello, di antica ed incerta fondazione, che ha ospitato nelle sue stanze nobiltà e guarnigioni, nomi anonimi ed importanti di casate passate alla storia. Nel XIII secolo a Moncrivello esisteva già una rocca fortificata. Nel 1394 il Vescovo di Vercelli, Ludovico Fieschi (1), della nobile famiglia genovese, ottiene che Moncrivello, Masserano e Crevacuore vengano infeudati a suo fratello Antonio Fieschi da papa Bonifacio IX. L'egemonia di Antonio Fieschi sarà infelice, al punto da provocare l'insorgenza della gente del borgo, che nel 1399 lo caccia, si sottrae al suo dominio e compie atto di dedizione ai Savoia e a Amedeo VIII. In quel periodo la roccaforte mantiene soprattutto un ruolo militare e, di tale epoca, conserva il grande torrione quadrangolare, con finestre ornate in cotto e caditoie, che, attraverso un passo carraio, immette nel cortile del castello.

Il castello vive il suo massimo splendore nel Quattrocento grazie agli interventi voluti dalla Duchessa Jolanda di Savoia Valois (2), moglie del Beato Amedeo IX: è lei a rendere l’antica fortezza una signorile dimora di campagna in cui risiedere. Alla duchessa si deve anche la realizzazione del Naviglio d’Ivrea che collega Ivrea a Vercelli. Jolanda muore nel castello, il 28 agosto 1478; un grande locale a pianoterra è oggi dedicato alla sua figura.

La storia del castello è particolarmente legata ad alcune nobildonne divenute spose dei Duchi di Savoia. La ristrutturazione voluta da Jolanda è appena terminata quando vi si celebrano le nozze tra Carlo I di Savoia (3) e Bianca di Monferrato (4) che, rimasta vedova nel 1490, a soli diciotto anni, diventa reggente del Ducato. Carlo III di Savoia (5) dona il maniero alla sua sposa, Beatrice del Portogallo (6), che gli aveva portato in dote la Contea di Asti. Con lei termina il periodo di massimo splendore del castello: le lotte tra Francia e Spagna causano il suo passaggio nelle mani di uomini d'arme; nel corso del XVII secolo viene a lungo conteso tra varie famiglie nobili piemontesi. Passato nel 1692 ai Marchesi Del Carretto, rimane loro proprietà sino al primo quarto dell’Ottocento, quando subisce un incendio devastante: inizia per il castello un lungo periodo di degrado. Dichiarato monumento nazionale nel 1908, nel 1972 viene acquistato da Giovanni de Francisco e da lui ricostruito e restaurato.

Il castello è oggi visitabile ed è utilizzato per accoglienza turistica in un raffinato b&b, per iniziative culturali e di promozione turistica.

Note

(1) Ludovico Fieschi (Genova, intorno al 1350 – Roma 3 aprile 1423), già governatore di Vercelli, viene creato cardinale da Papa Urbano VI nel Concistoro del 17 dicembre 1384, per contrastare l’antipapa Clemente VII, il primo dei papi dello scisma d'Occidente, eletto da cardinali ribelli il 20 settembre 1378 a Fondi.

(2) Jolanda di Valois (Tours, 23 settembre 1434 – Moncrivello, 28 agosto 1478). Figlia di Carlo VII di Valois, Re di Francia e di Maria d’Angiò, sorella del futuro re di Francia Luigi XI; promessa sposa e poi moglie di Amedeo IX di Savoia (il Beato), sarà reggente del Ducato di Savoia.

(3) Carlo I di Savoia detto il Guerriero (Carignano, 29 marzo 1468 – Pinerolo, 13 marzo 1490). Marchese di Saluzzo (dal 1487), Duca di Savoia, Principe di Piemonte e Conte d'Aosta, Moriana e Nizza dal 1482 al 1490. Rivendica anche i titoli di Re di Cipro, di Gerusalemme e della Cilicia armena. Vince la guerra contro i Marchesi di Saluzzesi; appena torna in patria, dopo un banchetto si sentì male, insieme ad altri convitati: molti hanno accusato Ludovico II di Saluzzo di aver provocato la morte del giovane duca. Viene sepolto presso la chiesa degli Agostiniani di Carignano e, in seguito, traslato e inumato in una cappella del duomo di Vercelli, ove si trova tuttora.

(4) Bianca di Monferrato (Casale Monferrato, 1472 – Torino, 30 marzo 1519). Figlia del marchese Guglielmo VIII Paleologo e della sua seconda moglie Elisabetta Maria Sforza, Bianca rimane orfana dei genitori all'età di undici anni. Sotto la tutela dello zio Bonifacio III viene promessa in sposa al Duca Carlo I di Savoia, che tramite questa unione ambiva ad impossessarsi del Monferrato, nel quale si riteneva prossima l'estinzione della dinastia dei Paleologi.

(5) Carlo III di Savoia, detto il Buono (Chazey, 23 giugno 1486 – Vercelli, 17 agosto 1553), Duca di Savoia, Principe di Piemonte e Conte d'Aosta, Moriana e Nizza dal 1504 al 1553. Il 3 aprile 1536 i francesi occupano Torino e Carlo fugge con il figlio Emanuele Filiberto a Vercelli. Il Piemonte venne dichiarato annesso alla Francia da Francesco I, nonostante l'eroica resistenza di città quali Aosta e Nizza. Carlo, troppo debole per riprendersi le città perdute muore in Vercelli e viene sepolto in una cappella del duomo.

(6) Beatrice d'Aviz, o del Portogallo, Infanta di Portogallo (Lisbona, 31 dicembre 1504 – Nizza, 8 gennaio 1538), è la seconda figlia di Manuele I del Portogallo e della sua seconda moglie Maria di Castiglia. Sua sorella Isabella sposa Carlo V d'Asburgo.

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Articolo pubblicato il 23/06/2023