Nessun uomo è un'isola

Brevi considerazioni sul momento attuale

" Nessun uomo è un'isola " è un verso tratto da un sermone del poeta e saggista inglese John Donne, vissuto a Londra tra il XVI e il XVII secolo. Si tratta di un verso famosissimo citato in epigrafe da Ernest Hemingway nel suo romanzo “Per chi suona la campana”.

Nessun uomo è un'isola, completo in se stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto. Se anche solo una zolla potesse lavarsi via dal mare, l'Europa ne sarebbe diminuita, come se le mancasse un promontorio, come se venisse a mancare una dimora di amici tuoi, o la tua stessa casa. La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce, perché io sono parte dell'umanità. E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: suona per te.   -John Donne-

Lo sconforto esistenziale sembra essere la cifra di questo momento storico.

Lo sconforto si rivolge verso l'incertezza di un futuro privo di speranza, verso la consapevolezza che le Istituzioni siano assolutamente impotenti a gestire la crisi nella quale siamo immersi come pesci nell'acquario.

I giovani non sembrano ancora accorgersene, o forse si proiettano verso una dimensione distopica che crea delle false illusioni e dei falsi miti.

Alcuni avvertono che sia in atto un processo di disumanizzazione che vorrebbe sostituire i Valori etici con i feticci delle nuove tecnologie, portando sugli altari una nuova Lieta Novella basata sull' intelligenza artificiale e sui falsi miti ecologisti.

Il dialogo tra coloro che avvertono questo disagio e coloro che sembrano perfettamente inseriti negli ingranaggi del Sistema, si sta riducendo esponenzialmente creando una autentica frattura ideologica.

Tutto il mondo della spiritualità è preso d'assedio dalla parte di una umanità che del materialismo vorrebbe farne un nuovo Vangelo. Neppure la Chiesa sembra consapevole di questo gravissimo problema, solo alcune frange estreme mettono sul piatto queste criticità, ma sono solo piccole gocce d'acqua pura che cadono nel deserto.

Evidentemente la consapevolezza di una Dimensione Sacra, che si distacchi chirurgicamente dalla melma del dilagante materialismo, viene confusa con l'appartenenza ad un particolare credo religioso, fatto di dogmi, di regole e di liturgie… oppure come una nuova proposta New Age, senza comprendere che il senso del Sacro appartiene ad una Dimensione trascendente che nulla ha a che fare con gli aspetti delle dottrine tradizionali o delle proposte dei nuovi movimenti contemporanei.

Risulta evidente che alcune persone che percepiscono questo richiamo del Trascendente avvertano un disagio esistenziale crescente, avvertano una crescente dissonanza con il pensiero comune e inizino a prendere le distanze creando delle isole intellettuali nelle quali rifugiarsi.

Queste isole sono oasi dell'Anima, rifugi o aree protette che aiutano a sopravvivere concedendo di esercitare il potere dell'introspezione.

Queste isole spesso sono solo angoli virtuali nei quali viviamo e scopriamo una dimensione trascendente, autentiche officine alchemiche che permettono di sperimentare e di conoscere noi stessi, o di ottenere quella Veram Medicinam , che della vita rappresenta la componente più preziosa.

Non ho usato il termine Veram Medicinam a caso, si tratta della parte finale di un notissimo acronimo medievale, descritto da Basilio Valentino:  V.I.T.R.I.O.L.U.M. il cui significato è “Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem Veram Medicinam” - “Visita l’interno della terra, e rettificando (effettuando il necessario cambiamento) troverai la pietra nascosta che è la vera medicina”.
Quindi l’isola sopracitata diventa l’oasi nella quale riscoprire se stessi. Il viaggio, che diventa causa di distacco dal pensiero comune, rappresenta la necessità che induce al cambiamento radicale e doloroso, dove l’incomprensione di coloro che, a loro volta, prendono le distanze da noi rappresenta il prezzo da pagare.
Quello che il mainstream non ha calcolato è che la mutata consapevolezza di coloro che cambiano è il loro peggiore avversario, un nemico che non è possibile combattere e tantomeno vincere.
L’uomo non è un’isola, verissimo! Ma l’Uomo vive la propria sacrale individualità all’intero di un’oasi che lo identifica e lo riconosce come elemento spirituale.
Il contatto con l‘Altro è indispensabile, il confronto sempre necessario, l’apertura del cuore che diventa Amore universale è la magica soluzione che dobbiamo adottare.
Quando comprenderemo questi semplicissimi concetti scopriremo, forse, che i fatti del mondo parlano un’altra lingua, una lingua indecifrabile, dove la pace si raggiunge con le guerre e dove il potere economico deve essere adorato come il vero dio.
Il punto di rottura sembra avvicinarsi inesorabilmente e lo stravolgimento dei Valori comunemente accettati ne diventa il catalizzatore.
Quando nell’aprile del 1576 Giordano Bruno giunse a Noli, per insegnare astronomia a certi gentiluomini, vide sicuramente l’Isola di Bergeggi. La vide e forse la raggiunse con qualche imbarcazione, visto che secondo lo storico Vincenzo Spampanato vi soggiornò per quasi un anno, dirigendosi spesso a Savona. 
Quell’isola che oggi è diventata un’oasi protetta, forse rappresentò per il Bruno la propria immagine idealizzata, l’immagine di una mente eccezionale immersa in un mare non sempre calmo, per non dire spesso agitato. Le tempeste del pensiero che riscopriamo nelle nuove visioni di un Universo infinito e sempre più straordinario furono rappresentate nelle visioni del noto testo bruniano, De l'infinito, universo e mondi.
L’isola è quindi un’area sacra, un atanor alchemico dove trasmutare il piombo in oro, dove cercare il Vello d’oro o la Pietra filosofale, Veram Medicinam per la nostra Essenza animica.
E una volta che questa metamorfosi si sarà davvero compiuta?
Dovrà iniziare la fase della divulgazione e della condivisione con l’altro, comprendendo, come diceva John Donne: …ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto…
Appartenere al Tutto significa che siamo identificati con il Tutto, quindi con gli universi, quindi con Dio. Solo il nostro Ego smisurato ci fa credere di essere gocce o isole, mentre siamo oceano e mondi infiniti.

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Articolo pubblicato il 04/07/2023