Il Borgo Regio Parco di Torino
La Manifattura Tabacchi da via Maddalene

Storia e sviluppo di un quartiere, con una chiesa scomparsa

Con il precedente articolo Civico20News - Il Regio Parco e la Manifattura Tabacchi, a Torino  abbiamo dato un primo approccio al Regio Parco e alla Regia Manifattura Tabacchi, entriamo ora nella storia del quartiere.

A partire dal 1860, intorno allo stabilimento della Manifattura Tabacchi nasce il borgo con le prime case, l’asilo Umberto I (1880), la scuola elementare Abba (1882) e la chiesa di san Gaetano da Thiene (1889).

In seguito, lo sviluppo procede lungo la via Maddalene, nata nell’Ottocento come derivazione dell’antica strada delle Maddalene che da Borgo Dora portava fino all’Arrivore.

Con la costruzione del ponte Amedeo VIII, sulla Stura viene attivato la tranvia che da Porta Palazzo conduce da una parte a Settimo e dall’altra a Bertolla (1): attiva dal 1884 al 1954, faceva una sorta di capolinea intermedio in piazza Giuseppe Cesare Abba (garibaldino e scrittore del testo Da Quarto al Volturno), baricentro storico e geografico della Borgata Regio Parco, tangente all’asse viario di corso Regio Parco.

L’Asilo Umberto I è stato costruito nel 1880 ed è tuttora funzionante come scuola materna in via Paroletti 15, è il primo asilo della Federazione degli Asili Suburbani; rimodernato nel 1912, è descritto al tempo come uno dei più belli della città, con grandi aule, salone e giardino. Il suo Statuto è approvato con Regio Decreto del 27 febbraio 1890. L’istituto integra e migliora il servizio di assistenza per i figli dei dipendenti della Manifattura Tabacchi, fino ad allora accolti in strutture aziendali.

La scuola Abba, con il vicino Asilo ed il prospiciente fronte della Manifattura Tabacchi, contribuisce a formare “fisicamente” la piazza. Fino al 1880 le scuole della borgata erano ospitate in locali privati presi in affitto dal comune. Le prime sei aule della scuola vengono costruite fra il 1880 e il 1882. Ampliato già nel 1918, con la successiva sopraelevazione del 1925, l’edificio arriverà ad assumere l’aspetto attuale. Nel corso degli anni è stato adibito anche a ricovero di sfollati, durante il secondo conflitto mondiale e dopo l’alluvione del Polesine del 1951, quando arriva ad ospitare 380 persone.

Al termine della piazza, dal fianco della Manifattura Tabacchi si stacca via Rossetti, già denominata “Le Crotasse”, che unisce corso Regio Parco con via Salgari. Nel 1830, al fondo di via Rossetti, nasce il cotonificio dei fratelli Vanzina, sfruttando il canale che porta acqua anche alla Manifattura. Di qui in poi, la sua storia si fa complessa: nel 1843 diventa fabbrica per filatura di lino e canapa, nel 1847 si trasforma in fabbrica per la brillatura del riso, con un ampliamento; dal 1874 si trattano metalli non ferrosi; nel 1881 è uno stabilimento di tessuti in lana e negli Anni Venti del Novecento entra a far parte della SNIA Viscosa dell’imprenditore e mecenate Riccardo Gualino, inviato al confinato dal fascismo e poi espatriato in Francia. Negli Anni Cinquanta subentra la Fimit, fino alla chiusura e al colpevole abbandono che segna tutta questa parte del quartiere.

Fino al 1992 su piazza Abba faceva capolinea il tram n° 8, diventato 18 con la riforma dei trasporti urbani del 1982, successivamente prolungato fino a piazza Sofia (dal 2022 fino a piazza Mochino, a San Mauro Torinese).

Sulla piazza sono visibili alcuni blocchi litici di forma cubica, identificati come i basamenti di statue poste a ornamento del Palazzo del Viboccone.

Negli anni Novanta del Novecento è stata istituita, su una consistente parte del borgo, un’isola pedonale, che contribuisce a valorizzare i caratteri storici e ambientali del quartiere. In questo contesto riqualificato, che ha ridato al borgo il primitivo aspetto, in via Maddalene 42 bis un locale ha voluto darsi il nome di “Capolinea 8”, per ricordare un tempo che non c’è più.

Perché la chiesa sembra un corpo periferico e staccato dal contesto locale?

Fino a gran parte dell’Ottocento la popolazione del Regio Parco utilizzava per i servizi religiosi la chiesa dedicata al Beato Amedeo IX di Savoia, edificata nel 1765 all’interno della Regia Manifattura Tabacchi. Nel 1883 la Direzione della Manifattura fa presente alla Curia che non intende più far entrare estranei nel suo perimetro, per cui si deve prevedere la chiusura della cappella.

Si decide di costruire una nuova chiesa dedicata a San Gaetano da Thiene in onore del Cardinal Gaetano Alimonda, Arcivescovo di Torino tra il 1883 e il 1891. Il progetto è affidato al marchese Ferdinando Scarampi di Villanova, insieme all’ingegner Lorenzo Rivetti. I lavori, seguiti personalmente dal parroco don Michele Mossotto (2), cappellano della Manifattura dal 1886 e bella figura di sacerdote costruttore di chiese, iniziano nell’agosto del 1887; la chiesa viene consacrata il 6 agosto 1889 e inaugurata dal Cardinale il giorno dopo: lunga 54 metri, larga 22 e alta 18, con un campanile alto 40 metri, è un esempio di architettura eclettica di fine Ottocento. Il medesimo stile caratterizza anche le vicine chiese di San Gioacchino e di Nostra Signora della Pace, quest’ultima edificata pochi anni dopo dallo stesso don Mossotto.

Oggi può apparire singolare che la chiesa volga le spalle al Borgo del Regio Parco: la spiegazione è che, al momento della sua costruzione, l’espansione urbana era prevista sull’asse di corso Regio Parco. I successivi ampliamenti del cimitero, la costruzione dello Scalo Vanchiglia e la completa apertura di via Bologna modificano le direttrici dello sviluppo, lasciando ampie zone inedificate davanti alla chiesa.

L’ interno è a tre navate; gli affreschi sono di Giuseppe Rollini (3) e il catino absidale è la riproduzione di un mosaico bizantineggiante. La chiesa conserva anche due quadri antichi: una Madonna del Rosario del Settecento, forse di Felice Cervetti, e una Natività di Pietro Giuseppe Metey (4), del 1754. Ignota è la loro provenienza, come ignoto è il destino subito dalla cappella della Manifattura Tabacchi.

Note

(1) La tranvia Torino-Settimo Torinese, con diramazione Barca-Bertolla, era una linea tranviaria interurbana che ha collegato Torino a Settimo Torinese, in servizio dal 1884 al 1954. Concessa alla belga Société Générale des Chemins de Fer Economiques, concessionaria anche della tranvia Ivrea-Santhià e della rete delle Ferrovie Economiche Biellesi, la linea è inaugurata il 26 aprile 1884, in concomitanza con l'apertura dell'Esposizione generale italiana di Torino: il primo orario prevede corse ordinarie, corse dirette (in coincidenza con la ferrovia Canavesana alla stazione di Settimo) e corse limitate al Regio Parco e all'Abbadia di Stura. Nel febbraio 1924 la linea è rilevata dai fratelli Ghigo, titolari della Società Trazione Elettrica Piemontese (STEP), con il proposito di elettrificarla: i lavori iniziano nell'aprile successivo, la linea rinnovata è aperta domenica 14 dicembre 1924: con l'elettrificazione la durata del tragitto si riduce a meno di mezz'ora. Alla presenza del Podestà di Torino, Ammiraglio Luigi Balbo Bertone di Sambuy, e di altre autorità locali, il 16 luglio 1927 si apre la diramazione per le frazioni di Barca e di Bertolla, con il proposito mai realizzato di prolungarla sino a San Mauro Torinese. La tranvia partiva in origine da corso Regina Margherita 124, nei pressi del mercato del pollame; con l'elettrificazione il capolinea è spostato all'angolo con via S. Giobbe, nei pressi della caserma dei Vigili del Fuoco. La linea percorre corso Regina Margherita e corso Regio Parco (dove si trovano il deposito, la direzione d'esercizio e l'officina), attraversando i quartieri Regio Parco e Barca, da cui parte la diramazione per Bertolla, con il cui capolinea situato in regione Speranza. In corso Regio Parco la linea risulta allacciata con un raccordo alla Manifattura Tabacchi e allo scalo merci di Vanchiglia. La linea attraversa quindi la Stura di Lanzo toccando l'Abbadia di Stura; imboccata la strada Antica di Settimo si porta sulla strada statale 11, tocca località San Giorgio e si conclude al capolinea di Settimo Torinese, nei pressi della stazione ferroviaria, alla quale è raccordata.

(2) Don Michele Mossotto (Chieri, 5 dicembre 1846 – Torino, 28 febbraio 1929). Diventa sacerdote il 25 luglio 1870 e svolge i suoi primi incarichi come insegnante a Pino Torinese e poi viceparroco a Santa Giulia. La svolta avviene quando è incaricato di erigere il campanile della chiesa di Lucento e, subito dopo, di sopraelevare di un piano il Seminario di Chieri. Diviene il “capomastro” del Cardinale Alimonda che lo invia nel 1885 a Regio Parco come rettore della cappella della Manifattura Tabacchi, con l’incarico di erigere una nuova chiesa nella zona, della quale don Mossotto è il primo parroco. Cresce la popolazione anche nel vicino borgo di Barriera di Milano e don Mossotto è chiamato a costruirvi prima una cappella (1892), quindi la grande chiesa dedicata a Maria Regina della Pace (1897-1901), della quale ha probabilmente steso il progetto; consacrata nel giugno del 1901 dal cardinale Agostino Richelmy, eretta a parrocchia come Nostra Signora della Pace, don Mossotto ne è il primo parroco. Ormai noto in tutta Torino come il “prete-muratore”, in quanto lavorava normalmente nei suoi cantieri, dal popolo è chiamato affettuosamente “dòn drugia” per lo stato delle sue vesti sporche di tabacco e di calce. A partire dal 1922 intraprende la costruzione di un’altra chiesa in Barriera di Milano, su un terreno acquistato nelle vicinanze della cascina Marchesa; muore il 28 febbraio 1929 e non riesce a portare a termine il suo compito. La chiesa verrà eretta a parrocchia e consacrata il 1° novembre 1929, con dedica a Maria Santissima Speranza Nostra. Fra le sue carte si ritrova il progetto per la costruzione di una nuova chiesa dedicata a Santa Caterina da Siena, da erigersi dove sorgerà l’Istituto Rebaudengo. Il 13 maggio 1962, terminati i lavori di ricostruzione della chiesa della Pace danneggiata dalla guerra, le spoglie di don Michele Mossotto sono trasferite dal cimitero di Torino e tumulate nella parete dell’abside dell’altare di San Giuseppe.

(3) Giuseppe Rollini (Intra, 1842 – Torino, 1904). Studia all'Accademia Albertina, con A. Gastaldi. Dal 1867 espone dipinti d’intonazione religiosa o sentimentale a Genova (1868, Un fallo di vocazione), a Torino (1870, Un caro ricordo), a Milano (1881, Il bimbo ammalato). In occasione dell’Esposizione di Torino del 1884 collabora alle opere di decorazione del borgo e del castello medievale al Valentino. Solo di recente rivalutato dalla critica, è stato pittore di soggetti religiosi, legato a importanti committenze dei Salesiani, presso i quali era stato studente. A Torino lavora nella Basilica di Maria Ausiliatrice (1872- 1894), nella chiesa di San Giovanni Evangelista (1882), nella nuova parrocchiale del Regio Parco (1889); esegue dipinti nel Duomo di Pinerolo e nel santuario di Cussanio, nel cuneese.

(4) Pietro Giuseppe Metey (1728 – 1765). Al di là dei cataloghi dei Beni Culturali, possediamo scarsissime notizie sulla vita e sulle opere di questo artista.

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Articolo pubblicato il 11/08/2023