"Libera" di don Ciotti se la prende col Governo

La colpa? Aver cancellato il Reddito di Cittadinanza, misura assistenzialista tanto cara al mondo catto-comunista.

Mentre milioni di elettori italiani gioiscono per il provvedimento posto in essere da Giorgia Meloni (nella foto a destra) e dal suo Esecutivo con la cancellazione del Reddito di Cittadinanza, l’Associazione “Libera contro le mafie” di don Luigi Ciotti si scaglia contro Palazzo Chigi.

A farlo non è direttamente il prete di sinistra che viaggia da una parte all’altra della Penisola al posto di predicare il Vangelo ed amministrare i Sacramenti ma è Giuseppe De Marzo, Responsabile delle Politiche Sociali di “Libera”.

In una nota stampa pregna di ideologia De Marzo scrive: “La giustizia sociale è la precondizione per sconfiggere le mafie. Per questo da più di 10 anni Libera si batte per veder riconosciuto anche nel nostro paese il diritto al reddito, strumento indispensabile nel contrasto al welfare mafioso sui territori”.

Parole estremamente discutibili dal momento che postulano il fatto che l’abrogazione del Reddito di Cittadinanza sia un incentivo alla mafia e ai suoi affari. In pratica da “Libera” si attacca il Governo di voler favorire le mafie, indebolendo il welfare nazionale.

E non contento di aver fatto una simil affermazione insiste: “Cancellare il diritto al reddito di cittadinanza con un sms come fatto dal governo Meloni non solo lascia senza alternativa più di 600 mila persone, non solo viola l’obbligo della Costituzione richiamato anche dall’art.3, ma le espone al ricatto del welfare mafioso”.

Sarebbe interessante sapere dove si trovasse “Libera” quando il Reddito di Cittadinanza non c’era. Come mai allora non si stracciavano le vesti per le tante famiglie italiane in difficoltà economiche? Come mai non si sono mai sognati di accusare i governi di Sinistra, amici di don Ciotti, di esporre i cittadini “al ricatto del welfare mafioso”?

Domande che resteranno senz’altro senza risposta o che lasceranno spazio alla solita retorica catto-comunista-assistenzialista tanto cara a quella porzione di cattolici che amano più la “teologia della liberazione” di stampo marxista che la Dottrina Sociale della Chiesa.

Infatti il signor Giuseppe De Marzo “cala l’asso” e viene al punto: “chiediamo al governo Meloni di ritirare il provvedimento con cui cancella il reddito di cittadinanza per centinaia di migliaia di persone. Ci appelliamo alle forze politiche in Parlamento affinché possa essere ripristinata una misura di intervento sociale che, pur con i suoi limiti e le sue problematicità, ha dimostrato la sua utilità nel contrasto a disuguaglianze e mafie”.

Sarà interessante vedere quali “forze politiche in Parlamento” sosterranno la tesi per cui la cancellazione del Reddito di Cittadinanza incrementerebbe “diseguaglianze e mafie”.

Seguiremo senz’altro la vicenda con la consapevolezza che il Governo di Centrodestra smetterà di dare ai cittadini assistenzialismo a buon mercato. Spiace per il “Movimento 5 Stelle” e per “Libera contro le mafie” che, evidentemente, nel Reddito di Cittadinanza vedevano la panacea a tutti i mali economici della Nazione.

 

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Articolo pubblicato il 11/08/2023