Il Generale di Divisione Roberto Vannacci come Giordano Bruno

Cambiano i secoli ma la persecuzione di chi non si omologa al pensiero unico non muta.

Il 17 agosto scorso è scoppiata una polemica senza senso contro il Generale Roberto Vannacci (nella foto a sinistra), ex Comandante della Brigata Paracadutisti “Folgore”, che ha osato sfidare il mainstream della Sinistra più becera ed ideologica scrivendo un libro di oltre 300 pagine dal titolo: “Il mondo al contrario” in cui affronta senza mezzi termini i temi del femminismo, del gender, dell’immigrazione e dell’abusivismo, “senza peli sulla lingua”.

La posizione più dura – e ai più incomprensibile -, però, l’ha assunta il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, “Fratelli d’Italia”, che su Twitter ha scritto: “Non utilizzate le farneticazioni personali di un Generale in servizio per polemizzare con la Difesa e le Forze Armate. Il Gen. Vannacci ha espresso opinioni che screditano l’Esercito, la Difesa e la Costituzione. Per questo sarà avviato dalla Difesa l’esame disciplinare previsto”.

Parole senz’altro inopportune se a pronunciarle è un ministro della Repubblica che dovrebbe tenere un profilo istituzionale invece di inveire contro un eminentissimo generale su un social network, peraltro manco italiano.

A rispondere a Crosetto ci ha pensato, tra gli altri, l’ex Senatore Simone Pillon (nella foto a destra), “Lega”, che, da avvocato quale è, ha twittato: “Penso sia buona cosa che un generale dei parà sappia distinguere un maschio da una femmina mentre trovo grave che un ministro esprima valutazioni disciplinari su twitter, oltretutto su pressione del PD e di Repubblica…”.

Non si può escludere che gli esposti fatti dal Generale Vannacci alla Procura Militare e alla Procura Ordinaria di Roma, con i quali egli si schierò apertamente dalla parte della truppa, possano aver scatenato il polverone mediatico di questi giorni.

La giornalista Francesca Totolo (nella foto a sinistra) de “Il Primato Nazionale”, fa presente che il Generale Vannacci nei citati esposti denunciava gravi e ripetute omissioni nella tutela della salute del contingente italiano (uranio impoverito).

Sicuramente dura la nota stampa prontamente diramata dall’Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito – Ufficio Pubblica Informazione in cui si dice: “In merito alla notizia pubblicata oggi su alcuni organi di stampa, relativa al contenuto del libro autoprodotto dal Generale di Divisione Roberto Vannacci, la Forza Armata prende le distanze dalle considerazioni del tutto personali (come precisato nel testo) espresse dall’Ufficiale. Si precisa che l’Esercito non era a conoscenza dei contenuti espressi in esso e che gli stessi non erano mai stati sottoposti ad alcuna autorizzazione e valutazione da parte dei vertici militari. In tal senso l’Esercito si riserva l’adozione di ogni eventuale provvedimento utile a tutelare la propria immagine”.

Il Generale Vannacci, in quanto libero cittadino, al di fuori del suo turno di lavoro può scrivere tutto quello che ritiene più opportuno. Non avrebbe dovuto chiedere autorizzazione all’Esercito Italiano per scrivere il libro in quanto, lo stesso, non trattava tematiche squisitamente militari e secretate da segreto militare ma, bensì, tematiche sociali e sociologiche per le quali, in virtù dell’articolo 21 della Costituzione della Repubblica Italiana, ogni Cittadino Italiano può esprimere la sua opinione.

Anche per questo motivo, Simone Pillon, che oltre ad essere un apprezzato politico è un avvocato cassazionista, ha ribadito che “i processi disciplinari non si fanno su Twitter” ed ha affermato: “sarei onorato di difendere pro bono il gen. Vannacci”.

Il 18 agosto, ad un giorno dall’inizio delle polemiche, è calata sul Generale Vannacci la scure del Ministero della Difesa. Lo Stato Maggiore dell’Esercito ha “sollevato dal comando e rimosso da capo dell’Istituto Geografico Militare di Firenze” l’ex-Aquila 1.

La redazione de “Il Sole 24 Ore” fa sapere che “Vannacci è stato messo a disposizione del Comando delle Forze Operative Terrestri rimanendo nella sede del capoluogo toscano. L’Ufficiale verrà sostituito nel suo incarico dal Generale di Divisione Massimo Panizzi (nella foto a sinistra con la giornalista Lucia Goracci), Alpino, che prenderà servizio lunedì 21 agosto”.

Il Generale Vannacci, da militare tutto d’un pezzo qual è, quando ha appreso la decisione presa dai suoi superiori ha semplicemente detto: “Quando scrivevo questo libro sapevo che avrebbe dato da discutere ma sicuramente non mi aspettavo questo polverone. Non replicherò a decisioni che arrivano da una catena gerarchica. Lo farò nelle sedi opportune. La Costituzione garantisce la libertà di parola. Da me nessuna istigazione all’odio. Io non mi sento di fare passi indietro, rivendico quanto ho scritto. Non uso mai parole volgari o triviali: esprimo liberamente i miei pensieri”.

Sicuramente questa vicenda ci terrà compagnia a lungo e creerà le basi per una nuova “caccia alle streghe” verso chi non si piega al pensiero unico dominante imposto da Unione Europea e Stati Uniti d’America.

Noi, come sempre facciamo, seguiremo l’evoluzione della questione e vi aggiorneremo di volta in volta.

 

 

 

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Articolo pubblicato il 20/08/2023