La teoria di Marco Rizzo: “Vannacci è stato rimosso per le denunce sull’uranio impoverito”
Giuseppe Cavo Dragone

Roberto Vannacci punta il dito anche su Giuseppe Cavo Dragone, allora al Comando operativo interforze. 19 Giugno 2020 - Comunicato stampa del Sindacato SIAM

GENERALE ESERCITO DENUNCIA GRAVI OMISSIONI SU URANIO IMPOVERITO

19-06-2020

 

Altre ombre sullo scottante tema dell'uranio impoverito nelle missioni internazionali sono state gettate dal Generale dei Parà Roberto Vannacci che ha presentato un esposto presso la Procura Militare di Roma. Da fonti giornalistiche abbiamo appreso con forte preoccupazione le dichiarazioni del Generale che denuncia "gravi e ripetute omissioni nella tutela della salute e della sicurezza del contingente italiano costituito da migliaia di militari impiegati in Iraq e sottoposti all'esposizione all'uranio impoverito senza che alcuna informazione fosse fornita al riguardo e senza che alcuna mitigazione dei rischi fosse attuata"Dichiarazioni gravissime quelle del Generale Vannacci che accusa apertamente anche l'ex Comandante del COI, ora Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio Cavo Dragone di aver mentito durante un’audizione in Commissione parlamentare d'inchiesta sull'uranio impoverito presieduta dall'ex On. Gianpiero Scanu il 23 febbraio 2017 sulla permanenza dei militari in quei teatri operativi. Fatti come questi sono la prova che non si può affidare la tutela del personale all’iniziativa ed alla autonoma sensibilità dei comandanti, perché tra gli interessi dell'Amministrazione e gli interessi del personale, non ultima la salute, questi opteranno sempre per la prima a discapito dei secondi. Dimostrando in tal modo, una volta di più l'importanza dell'esistenza dei sindacati militari, unico strumento fuori dalle mani della gerarchia in grado di raccogliere libere testimonianze ed eventualmente denunciare condotte di questo tipo. I vertici militari sono gli stessi che stanno cercando di convincere il Parlamento ad approvare una legge sui sindacati militari zoppa e mancante di fondamentali aspetti senza i quali si limita fortemente l'operatività e l'intervento dei sindacati in certi temi come, magari, proprio la tutela della salute. Il SIAM è sempre molto attento e sensibile ai temi che riguardano la salute del personale militare anche per il trascorso storico dei suoi stessi componenti e fondatori da sempre in prima linea su questioni riguardanti i vaccini, l'uranio impoverito, il radon, l’amianto ed in generale la sicurezza dei luoghi di lavoro. 

Fonte: www.sindacatoam.it

                                                                                     **************************

Secondo il legale del colonnello Carlo Calcagni, ammalatosi per l’esposizione alla sostanza, se la denuncia del generale fosse accolta, le cause diventerebbero penali e ai superiori verrebbe contestata la negligenza. “Coinvolto il 30% di chi è andato in missione”.

                                                            ************************** 

Cosa è l'uranio impoverito.

E' quel materiale ottenuto come sottoprodotto del processo di arricchimento dell’uranio, in cui il contenuto negli isotopi 235U e 234U è inferiore a quello presente nel minerale naturale (rispettivamente 0,711% e 0,0054% in massa), con una radioattività di circa il 60 per cento.

Impiegato nell'industria aeronautica e aerospaziale, nei contenitori per il trasporto di materiali radioattivi e, soprattutto, nell'industria militare, tal quale o in lega con titanio, come componente di corazze protettive per carri armati e di munizioni a elevata penetrazione, perché ha una consistenza molto densa. Vuol dire che, aggiunto ai proiettili, ha una forza maggiore per "bucare" le armature, superiore a quella delle pallottole in acciaio delle stesse dimensioni.  

I primi studi sui pericoli collegati alla polvere di uranio risalgono alla metà degli anni Novanta, dopo l'operazione Desert Storm, dove sono stati utilizzati per la prima volta grandi quantità proiettili all'uranio impoverito. Con 170 militari, è questa la stima, entrati in contatto con la polvere. 

La sostanza potrebbe essere tra le cause della "sindrome del Golfo", e dei cronici problemi rimasti inspiegati e lamentati ancora oggi dagli ex soldati.

Poi le missioni nell'ex Jugoslavia hanno fatto parlare di "sindrome dei Balcani" e l'uranio impoverito è tornato sotto accusa. Per i morti a decine, di leucemia.

Nel 2009, un tribunale italiano al ministero della Difesa ordinò di risarcire con 1,4 milioni di euro la famiglia di un soldato ucciso dal cancro dopo aver prestato servizio in Somalia, all'inizio degli anni Novanta: la morte venne attribuita all'uranio impoverito. E, già dall'inizio degli anni Duemila, diverse organizzazioni hanno cominciato a chiedere di vietarne o limitare l'uso nei proiettili in modo da scongiurare possibili effetti a lungo termine soprattutto sui civili che tornano ad abitare nei luoghi che sono stati i campi di battaglia, come accaduto in Iraq.

Fontehttps://it.euronews.com/

 

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 26/08/2023