La CGIL contro il Generale di Divisione Roberto Vannacci

Secondo il noto sindacato d'ispirazione marxista, Vannacci sarebbe autore di "volgari insulti tipici degli stereotipi della destra".

Il libro “Il mondo al contrario” del Generale di Divisione Roberto Vannacci ha creato sconquassi in tutti gli ambienti della società.

Ci è stato segnalato che a prendersela con l’alto Ufficiale ci ha pensato anche la CGIL, quell’associazione sindacale che passa più tempo in piazza a far politica che nelle aziende a tutelare gli interessi dei lavoratori.

Il Segretario Confederale, Lara Ghiglione, e il Responsabile Politiche per la Sicurezza della CGIL nazionale, Fabrizio Spinetti, a proposito de “Il mondo al contrario” hanno detto: “Il cambiamento culturale verso principi democratici è purtroppo ancora lontano per alcuni vertici militari. Quanto espresso dal generale Vannacci nel suo libro in relazione alle ‘a suo dire’ dittature delle minoranze, con tutta una serie di volgari insulti tipici degli stereotipi della destra contro donne, omosessuali, ambientalisti, migranti e marxisti, è inaccettabile e indegno per una persona che riveste un ruolo così rilevante negli ambiti delle gerarchie militari”.

A ben analizzare queste poche righe, balzano agli occhi una serie di evidenti inesattezze proferite con intento ed intenzione.

Innanzitutto i vertici della CGIL, vivendo in Italia, dovrebbero sapere che il Governo Italiano è retto da un Presidente del Consiglio donna ed è l’esecutivo più a Destra della storia repubblicana. Ci chiediamo, dunque, ove sarebbero “i volgari insulti tipici degli stereotipi della destra contro le donne”. Se la Destra avesse pensieri stereotipati sulle donne non avrebbe eletto una donna a Palazzo Chigi.

In secondo luogo, per dovere di cronaca, va detto che la “dittatura delle minoranze” non è un’invenzione del Generale di Divisione Roberto Vannacci ma è stata ampiamente esaminata e dissertata da Francesco Mangiacapra che, in un saggio di 322 pagine dal titolo “La dittatura delle minoranze” (nella foto a destra), ha scritto: “Quando la democrazia viene corrosa dal cancro del “politicamente corretto”, si trasforma in dittatura delle minoranze, un regime antidemocratico negazionista della realtà oggettiva che privilegia un fanatico senso estremo di rispetto verso tutti nel quale si discriminano le libertà delle maggioranze”.

Questo importante saggio è uscito nel 2020 e non ci risulta che la CGIL e i giornali di Sinistra abbiano preso posizione come hanno fatto con il Generale Vannacci. Si tratta dunque di doppiopesismo o di semplice svista?

L’attacco a Roberto Vannacci, però, non si è concluso con quei pochi concetti. I due dirigenti della CGIL insistono nel dire che “bene ha fatto il Ministro della Difesa Crosetto a prendere immediatamente le distanze dalle dichiarazioni del generale e a valutare la possibilità di procedere con un provvedimento disciplinare”.

La fiducia dei CGILlini nei confronti del Ministro Crosetto, però, non è cieca ed incondizionata, tanto è vero che Ghiglione e Spinetti chiosano la loro requisitoria così: “monitoreremo che gli impegni assunti dal Ministro vengano portati a compimento”.

Ora, c’è da chiedersi se il Governo Meloni e lo Stato Maggiore dell’Esercito, nella persona del Generale di Corpo d’Armata Pietro Serino, provvederanno disciplinarmente nei confronti dell’esimio Generale di Divisione Roberto Vannacci o se si atterranno ai fatti e terranno conto che – in quanto cittadino italiano – l’alto Ufficiale ha il diritto di esprimere la sua opinione come sancito dalla nostra Carta Costituzionale.

Torneremo senz’altro sul tema.

 

© 2023 CIVICO20NEWS - riproduzione riservata

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 01/09/2023