Torino è diventata una piazza di spaccio gestita e controllata dagli immigrati

Il Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, "Partito Democratico", non può continuare a negare il binomio immigrazione/spaccio.

Torino risulta essere una città sempre meno sicura.

Più volte ci siamo occupati della criminalità che ammorba il capoluogo piemontese ma, evidentemente, la nostra preoccupazione non è la stessa del Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo (nella foto a sinistra), “Partito Democratico”, che pare non accorgersi dei problemi della sua città.

La cronaca di polizia di questi ultime settimane estive ci parla di un magistrale arresto compiuto dagli uomini della Polizia di Stato in Via Gulli, in Borgata Vittoria, dove due venticinquenni di origini marocchine sono stati sorpresi nel loro appartamento con circa 1.300 grammi di hashish - divisi in panetti ed occultati in un borsone – un bilancino di precisione per pesare la sostanza da cedere ai consumatori e 225 euro in contanti.

Gli Agenti sono stati messi sulle tracce dei due spacciatori dagli inquilini di Via Gulli, stanchi del sospetto via vai di poco di buono nella zona.

Il Sindaco Lo Russo non può continuare a negare che Torino è diventata una piazza di spaccio, gestita e controllata dai troppi immigrati presenti nella capitale sabauda.

A sostenere questa nostra tesi anche la Questura di Torino che, mediante il suo Ufficio Stampa, ci fa sapere come il 26 agosto “la Polizia di Stato di Torino ha arrestato un cittadino straniero per violazione della legge sugli stupefacenti”.

Il fermo è avvenuto in Via Alimonda. Gli Agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza Barriera di Milano hanno visto un cittadino marocchino muoversi con fare sospetto e particolarmente nervoso. L’immigrato, accortosi di esser stato attenzionato dagli Agenti, si è messo a correre, cercando di far perdere le sue tracce.

Bravi gli Agenti che lo hanno intercettato dopo che questi aveva cercato di liberarsi di alcuni panetti di sostanze stupefacenti che recava con sé. Pesata la sostanza è risultata consistere in 200 grammi di hashish.

Gli Agenti, con acume investigativo ed innegabile esperienza maturata sul campo, hanno perciò pensato di recarsi presso il domicilio del marocchino dove, al netto di un’accurata perquisizione, sono stati rinvenuti – nascosti in un armadio – “altri quattro panetti del tutto simili ai primi, aventi un peso di circa 400 grammi, e nelle tasche di una tunica la somma in denaro di 1.320 euro, sequestrata in quanto verosimilmente di provenienza illecita”.

Un plauso va fatto agli uomini e alle donne della Questura di Torino - magistralmente comandati dal Dirigente Generale di Pubblica Sicurezza Vincenzo Ciarambino (nella foto a destra), Questore di Torino – per l’impegno serio e determinato nella lotta ai crimini legati allo spaccio di sostanze stupefacenti.                                                 

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Articolo pubblicato il 02/09/2023