La rocca dell’arte - Il Castello Gamba a Châtillon

Di Alessandro Mella

La Valle d’Aosta è, tra le regioni italiane, senz’altro quella più ricca di castelli e rocche d’origine medievale. Spesso opere meravigliose restituite alla bellezza originale da sapienti ed amorevoli restauri. Luoghi che riportano i turisti ad un passato lontano e tutto da scoprire.

Ma, tra i tanti, c’è un castello, forse più un signorile palazzotto alpestre, molto più recente ed edificato agli inizi del Novecento.

Nel 1901, infatti, il barone Charles-Maurice Gamba volle avviare l’edificazione di una casa alpina a beneficio della moglie, Angélique d’Entrèves, figlia del conte Christin d’Entrèves, che a Châtillon era cresciuta. (1) I lavori terminarono nel 1903, ma la amata compagna di vita poté godersi poco il bel luogo perché la fine prematura arrivò già nel 1909:

A Torino, nella sua abitazione di corso Vittorio Emanuele n. 30, dopo lunga e penosissima malattia, confortata da una speciale benedizione del cardinale arcivescovo, spirava la baronessa Angelica Gamba nata Passerin d’Entrèves e di Courmayeur, consorte del barone Carlo Maurizio Gamba, che ha villa nella vicina Arignano.

Era nata a Torino e non aveva che 38 anni. Andata sposa al barone Gamba, figlio del compianto barone comm. Alberto Gamba, che tanto eccelse nella scienza medica, dopo parecchi anni di matrimonio era stata allietata dal grazioso sorriso dì una bambina, che dopo soli 18 mesi le è stata rapita dal cielo.

Dopo la crudele perdita, cominciò a declinare la sua salute ed ella tutta si consacrò alla veneranda sua mamma contessa Irene Gromis di Trana, colla quale trascorreva gran parte dell’anno nel castello della Créte du Breil presso Chatillon. Un tristissimo incidente la piombò in letto per lungo tempo immobile, colle gambe paralizzate. Nello scorso maggio, quasi ristabilita, aveva potuto assistere alle nozze di sua nipote, figlia del comm. Raffaele Bombrini, col conte Della Croce vice console d’Italia a Sofia. Un suo fratello, il conte Ettore d’Entrèves fu già sindaco di Chatillon e ne è ora consigliere provinciale. La gentildonna è stata ora rapita all’effetto dei suoi cari da violenta febbre tifoidea aggravata da male cardiaco (…). (2)

L’edificio sorge ancora oggi su d’una piccola altura e stupisce per la semplicità e sobrietà della struttura. Alto quattro piani, dispone di una magnifica torretta con visuale a 360° sulla valle circostante e di fronte, nel grande parco, di un’ulteriore costruzione di servizio edificata in armonia con il complesso.

Dopo la morte del barone Gamba la proprietà passò ai discendenti della moglie per poi, dopo anni, essere acquisito dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta. Dopo varie valutazioni si decise di procedere all’impiego museale del palazzo così da renderlo fruibile dal pubblico e permettere allo stesso sito, almeno in parte, di autosostenersi grazie agli introiti delle visite:

Tre anni di lavoro e poco meno di otto miliardi di spesa per fare del Castello «Barone Gamba» di Chàtillon la Pinacoteca regionale. Lo ha deciso nei giorni scorsi la giunta, che ha approvato il progetto esecutivo dei lavori di restauro redatto dallo studio aostano «Ficcato & Saltarelli» e ha affidato al dipartimento Soprintendenza ai Beni e alle Attività Culturali il compito di predisporre gli atti per un sollecito avvio dei lavori.

La rimessa a nuovo di un maniero fatto costruire dal barone Gamba nel 1911 (1901 nda) su progetto dell’architetto Carlo Saroldi richiederà 850 giorni di lavoro e, dei circa otto miliardi di spesa, sei arriveranno dai proventi del gioco del Lotto.

Il castello Gamba è circondato da uno splendido parco ricco di molte specie di alberi pregiati di cui si prendono cura gli addetti dell’assessorato regionale all’Agricoltura. Un parco che in estate, oltre ai molti visitatori, diventa per un breve periodo dominio assoluto dei calciatori della Juventus in ritiro precampionato nella vicina scuola alberghiera.

Ultimato il restauro del castello, il parco verrà utilizzato anche per esposizioni «en plein air». Il castello Gamba era già stato oggetto di opere di restauro nel 1995, quando vennero rifatti i tetti. L’edificio è composto da due piani seminterrati e tre fuori tetra. Oltre l’ultimo piano c’è la cosiddetta «altana», una torretta che non sarà aperta al pubblico.

Ora gli interventi saranno molto più radicali e interesseranno l’intero fabbricato. «Il progetto dicono alla Soprintendenza ai Beni e alle attività culturali è mirato alla conservazione del monumento pur realizzando delle sale espositive dotate dei relativi impianti specialistici e tecnologici.

Le sale espositive saranno ricavate ai piani rialzati. Primo e secondo piano, mentre l’atrio, il guardaroba, l’ingresso per il pubblico e i locali tecnici troveranno posto nei due piani seminterrati. Particolari attenzioni ci saranno per superare tutte le barriere architettoniche. Verranno rifatti gli impianti di illuminazione, allestiti sistemi antintrusione e antincendio, realizzato un sofisticato impianto di climatizzazione. Nel piano rialzato, che per la Soprintendenza è il più importante, saranno restaurati i pavimenti in legno, le porte interne e i rivestimenti, recuperate anche le volte in mattoni e le ante esterne. Le nuove pavimentazioni saranno in legno e in pietra.

La Pinacoteca ospiterà il vasto patrimonio di proprietà dell’amministrazione regionale. Una sezione sarà dedicata al pittore valdostano Italo Mus, artista di cui la Regione possiede una ricca collezione. (3)

Nel 2008, nota curiosa, fu al centro di un evento assolutamente particolare ed inedito per il territorio:

L’intramontabile Bob Dylan ha richiamato oltre 4 mila persone in uno dei suoi rari concerti in Italia nel 2008, all’interno dello splendido parco del castello Baron Gamba a Chatillon.

Un pubblico variegato, giovanissimi, giovani e molti dai capelli bianchi, hanno applaudito senza risparmio un mito della musica, da 40 anni sulle scene, che non finisce di stupire.

Musica rock, country, acustica, in continuo mutamento: sempre diversa, coinvolgente, unita al suo variegato modo di proporsi, civile, politico, religioso.

Sicuramente un poeta che ha raccontato con passione decenni di storia del suo Paese, con sguardo molto più ampio; con apparente distacco, privo di concetti banali o luoghi comuni (…). (4)

Seguirono lunghi lavori di restauro e l’esposizione riaprì ufficialmente nel 2012. Si era determinato, in fatti, di fare del maniero il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea regionale così da radunarvi le collezioni pubbliche della regione stessa.

Una raccolta di circa 150 opere disposte in numerose sale, su più piani, in ordine cronologico partendo dall’Ottocento ed arrivando a sfiorare i nostri giorni.

Opere a volte complesse, da interpretare e comprendere con la dovuta preparazione, non certo per tutti. Ma questo non deve scoraggiare anzi può essere una ragione in più per confrontarsi con queste forme d’arte ed esplorare un luogo davvero grazioso (5).

Dimora avita di una coppia la cui storia si perde nel tempo con tutte le meraviglie di un passato non così lontano (6).

Alessandro Mella

CONTATTI

Castello Gamba - Località Cret de Breil - 11024 CHATILLON (AO) - Telefono: +39.0166.563252 -E-mail: info.castellogamba@regione.vda.it - Internet: www.castellogamba.vda.it

 

NOTE

1) Informazioni contenute nel video di presentazione presente al museo.

2) L’Arco, 16, Anno XVII,17 aprile 1909,  p. 2.

3) La Stampa, 148, Anno CXXXV, 31 maggio 2001, p. 39.

4) Il Risveglio Popolare, 26, Anno LXXXVIII, 3 luglio 2008, p. 11.

5) Salvo ove diversamente specificato le foto sono opera di Karen Giacobino.

6) La genealogia del barone Gamba è presente: Annuario della Nobiltà Italiana, Edizione XXXI, parte II, Tomo I, Andrea Borella a cura di, Teglio, 2001.

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Articolo pubblicato il 20/09/2023