Riflessione a voce alta sugli stupri di Caivano

Ne parliamo, in esclusiva, con il Pastore Estelinda Schiera della "Sabaoth Church" di Modena.

Da diversi giorni non si fa altro che parlare degli stupri avvenuti a Caivano (Napoli) ma in tutte le trasmissioni televisive si dà molto spazio alla retorica, alla demagogia, ma poca alle famiglie che sono – senza dubbio – le più colpite dalla vicenda.

Abbiamo perciò deciso di parlarne con il Pastore della “Sabaoth Church” di Modena, Estelinda Schiera (nella foto a sinistra). Il punto di vista di un ministro di culto che è anche mamma è certamente meritevole di attenzione.

Lo stupro di due bambine da parte di un gruppo di giovani in gran parte minorenni, a Caivano ha colpito l’intero Paese. Da mamma possiamo immaginare quale sia il suo stato d’animo.

La storia di Caivano ha scosso l’anima di molti, soprattutto per il fatto che ad essere al centro del grave episodio sono due bambine e dei minorenni. Sono molto vicina al dolore della famiglia e prego affinché abbiano il sostegno necessario per superare tutto questo. La vicenda sembra – secondo l’opinione pubblica e quello che ascoltiamo dai media – essere più complessa di come si presenta considerata anche la situazione presente in quel territorio.

La questione che da mamma mi lascia perplessa è questa: cosa stiamo facendo come genitori, come tutori, come educatori dei nostri figli per evitare queste situazioni? Credo che tutto inizi all’interno del nucleo familiare. Noto, sempre di più, la crescente mancanza di comunicazione tra papà, mamma e figli. Di conseguenza mancano le attenzioni che spettano e meritano i figli – e soprattutto gli adolescenti – in questa delicata fase della loro crescita.

Sempre di più si tende a delegare l’azione educativa a terze persone (scuola, parrocchia, …) dimenticando che tanto la Parola di Dio quanto il Codice Civile attribuiscono l’educazione dei figli ai genitori.

Facendo la somma di questi fattori possiamo affermare che qualcosa si sta sbagliando e che noi genitori dovremmo esaminare noi stessi e cercare di non sorvolare o di evitare le nostre responsabilità.

Ognuno di noi – come padre o madre – deve farsi qualche domanda: dove sono i miei figli, di cosa hanno bisogno? Spesso li copriamo di regali per farli sentire amati ma per loro è importante altro.

Loro hanno bisogno che noi genitori siamo attenti ai loro silenzi, che chiediamo loro come stanno, che passiamo del tempo con loro per ascoltarli, per farli sentire importanti, che gli diciamo quanto li amiamo e che li facciamo sentire parte di una famiglia unita.

Queste sono le cose necessarie per evitare che i nostri figli cerchino queste attenzioni fuori dalle mura di casa.

Considerazioni autorevoli di una donna, una mamma e un pastore d’anime. Quando si affrontano tematiche legate alla famiglia bisogna aver l’umiltà e il coraggio di interpellare chi ha fatto della famiglia la sua ragione di vita.

Sicuramente torneremo sull’argomento vista l’importanza del tema trattato.

 

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Articolo pubblicato il 18/09/2023