La protesta continua
Balenottera di fronte a Bergeggi - Foto Associazione Menkab

Riunioni di approfondimento e pubbliche assemblee per chiarire ai cittadini i punti più sensibili del contestatissimo Rigassificatore di Vado-Savona

Giovedì 14 settembre si è tenuta a Spotorno SV, presso la sala conferenze del Palace Hotel, una imponente manifestazione pubblica, alla quale hanno partecipato come Relatori Mattia Fiorini, Sindaco di Spotorno, Nicoletta Rebagliati, Sindaco di Bergeggi, Ambrogio Repetto, Sindaco di Noli e Germano Barbano, Sindaco di Vezzi Portio. In sala era presente anche Nicola Isetta, Sindaco di Quiliano. Mentre Marco Stevanin, Amministratore Società TERRA e Membro della commissione tecnica regionale ambiente (CTRA) presso Regione Veneto e  Davide Virzi Direttore dell’Area Marina Protetta di Bergeggi, erano collegati on-line.


In una nota introduttiva del Sindaco di Spotorno è emerso che la procedura d’urgenza 22 giu 23 con decreto 50 del 2022 ha nominato Giovanni Toti Commissario del Rigassificatore.

Il 24 Giugno la Società Snam ha presentato istanza di autorizzazione per progetto rigassificatore off-shore e opere a terra di riallaccio alla rete nazionale. La pubblicazione è avvenuta il 21 agosto e tutti i cittadini, associazioni e gli Enti Locali hanno diritto di presentare osservazioni entro il 20 settembre 2023.
La durata della procedura commissariale è fissata in 200 giorni che scadono il 12 gennaio 2024.


Inoltre è prevista la valutazione di impatto ambientale e la Conferenza dei Servizi dove sono stati invitati solo i rappresentanti dei Comuni direttamente interessati all’Opera. 


Fortunatamente è stato anche inserito all’ultimo momento il Comune di Bergeggi che si presenterà come Ente gestore dei fondali di Vado-Bergeggi, con la possibilità di esprimere un parere sull’impatto dell’opera.  La scadenza delle osservazioni della Conferenza dei servizi è prevista per il 10 ottobre. 


Mattia Fiorini ha così concluso: “l’opinione finale, relativa a questo progetto che non fornisce alcuna risposta sugli impatti potenziali al patrimonio marino e per le modalità con l quali è stato proposto, è che non sia assolutamente adatto ai nostri territori e che non fornisca sufficienti garanzie per l’incolumità.” 


In collegamento da Verona, Marco Stevanin, ha descritto il progetto con le sue criticità.
Il progetto ha una via preferenziale di realizzazione e dovrà essere approvato nei 200 giorni previsti. 
La Golam Tundra, di quasi 300 metri è posizionata a soli 2,9 km dalla costa e sarà collegata tramite condutture alla rete nazionale.


I Comuni per i quali viene fatta la perizia sono tre.
Il Comune di Savona per la valutazione sull’impatto sanitario.
Il Comune di Bergeggi per rischio di incidente rilevante sul Rigassificatore, più una valutazione sull’impatto ambientale dell’Area Marina Protetta. Inoltre Il Comune di Bergeggi chiederà anche la valutazione di rischio incidente rilevante e la valutazione di impatto ambientale, per il Deposito da 9.000 ton di GNLMED.
Il Comune di Quiliano per la valutazione dei rischi relativi alle opere presenti, compresa la rete di distribuzione del nuovo metanodotto.
La nave è ormeggiata a Piombino da marzo 2023 e vi sono 6 ricorsi al TAR contro la presenza della nave e la cui udienza è prevista per i primi di dicembre. Dovrebbe essere spostata a Vado entro il 2026.


Dovranno essere effettuate delle modifiche tecniche per poterla posizionare la nave off-shore, relativi alle modifiche dei serbatoi, attualmente inadatti a lavorare in mare aperto.
I timori della Snam e del Commissario Toti riguardano proprio la scadenza del 2026. Entro questa data è stato promesso a Piombino l’allontanamento della nave dal suo porto ove si trova attualmente ormeggiata. Ovviamente il clima che si è creato di assoluta contestazione della popolazione e di rifiuto degli Enti locali, al riposizionamento della nave nel porto di Vado, potrebbe procrastinare il trasferimento, creando non pochi problemi sia a Piombino che al Commissario.


Le valutazioni del rischio che potrebbero rallentare il progetto riguardano fattori sanitari, ambientali e di sicurezza, quindi osservazioni molto serie e non di natura amministrativa, sollevate da Piombino e dai tecnici che produrranno la perizia.
Marco Stevanin ha dichiarato che vi è stata una grande superficialità nella valutazione dell’impatto ambientale, dove i Sindaci delle località coinvolte non sono stai informati dettagliatamente. Le perizie saranno depositate e riguarderanno lacune strutturali legate al profilo ambientale e alla sicurezza. Ricordiamo anche che una nave che butti in mare 18.000 Metri Cubi/ora di acqua sterile addizionata di ipocloruro di sodio per 20 anni, provocherà sicuramente un grave impatto sull’ambiente marino, la cui valutazione non è stata fatta in modo approfondito.

La Golam Tundra è dotata di 4 serbatoi per lo stoccaggio di 170mila metri cubi di gas naturale liquefatto e una capacità di rigassificazione continua di 5 miliardi di metri cubi l'anno.

Oltre ai rischi di incidenti di vario tipo, si tratta di impianti emittenti inquinanti, soprattutto ossidi di azoto (NOx), in concentrazioni non affatto trascurabili (centinaia di milligrammi/metro cubo), per il trattamento di 5 miliardi di metri cubi di gas/anno.

La Golar preleverà acqua dal mare per riscaldare il gas e riportarlo dallo stato liquido al gassoso e poi rimetterà in acqua 86 chili di ipoclorito di sodio al giorno, oltre 30 ton/anno, il principale ingrediente della candeggina, indi per cui è facile intuire l'impatto che potrà avere anche solo sulla fauna marina.


Escludendo i Sindaci dei Comuni interessati al progetto, esclusione avvenuta per scelta volontaria del Commissario, l’unico interlocutore individuato da Toti è stata la Società Tirreno Power. 

La Centrale è attualmente costituita da un’unità a ciclo combinato di taglia pari a 800 MW che utilizza due turbogas alimentati esclusivamente a gas naturale, mentre, in un recente passato, la centrale funzionava a carbone.
Ora è in corso un processo per disastro ambientale e sanitario colposo, tale processo dovrà stabilire se la centrale sia o meno responsabile di circa 400 morti, oltre ai danni ambientali e sanitari stimati tra i 700 e gli 860 milioni di euro. 


https://irpimedia.irpi.eu/greenwashing-tirreno-power/


Come ha sottolineato Stevanin i vari progetti sono stati già depositati e questo comporterà delle difficoltà nella valutazione delle osservazioni che saranno consegnate. Questo significa che i vari studi di scenario ambientale, già depositati, presenteranno delle carenze sostanziali che potrebbero impedire a coloro che dovranno esprimere valutazioni e pareri su tutto il progetto, una corretta valutazione dei fatti.
Successivamente è intervenuto Davide Virzi Direttore dell’Area Marina Protetta (AMP) di Bergeggi, entrando nel merito delle criticità ambientali, legate al progetto del Rigassificatore.
Di seguito alcune importanti considerazioni estrapolate dal suo intervento:
“L’Area Marina Protetta è gestita dal Comune di Bergeggi. Le nostre valutazioni sull’impatto ambientale sono state concertate con numerosi tecnici e studiosi che hanno valutato attentamente ogni aspetto biologico ed ecologico del progetto.


La prima considerazione è che l’AMP si trova a 4 km dalla nave e tutta la zona è inserita nel Santuario dei Cetacei, gestito tra Stato italiano, Principato di Monaco e Stato francese. 
L’Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo è delimitata dalla Provenza (penisola di Giens in Francia), da Punta Falcone in Sardegna nord occidentale, da Capo Ferro in Sardegna nord orientale e Tarquinia. Include la Corsica.

Un fatto estremamente significativo è ad aprile 2022 la Regione ha proposto a Bergeggi e alle Cinque Terre di allargare la proprie AMP. Bergeggi avrebbe dovuto espanderla verso Savona per tutelare una importante formazione di coralligeno presente al largo del Porto Di Vado Ligure.


Il comune di Bergeggi ha accettato immediatamente la proposta e inviato alla Regione tutta la documentazione richiesta. 


“Inspiegabilmente” L’Area delle Cinque Terre ha ricevuto il N.O. dalla Regione, mentre la pratica di Bergeggi non ha mai avviato il proprio iter.”
Il fatto che tale zona di Coralligeno si sarebbe trovata nei pressi dell’ormeggio della Golan Tundra… forse fa nascere qualche dubbio su tutta la vicenda…


Il dibattito su Rigassificatore Si, Rigassificatore No sta assumendo dei toni piuttosto vivaci. Giovedì 14 settembre, a Savona, il Commissario Toti è stato fischiato e preso a male parole da un gruppo di industriali che ha voluto esprimere concretamente il proprio dissenso al progetto del Rigassificatore. 


Dopo l’imponente manifestazione di circa 20.000 persone allineate sulla battigia delle spiagge liguri in segno di pacifica protesta, altri raduni di cittadini si stanno calendarizzando, per esprimere pacificamente i motivi del proprio dissenso.

La sensazione è che l’opinione pubblica di fronte a delle scelte gravi e pericolose abbia deciso di esprimere visibilmente il proprio pensiero. Le modalità di tali manifestazioni sono state assolutamente educate e consapevoli, in totale assenza di azioni violente.
“Il rigassificatore non è necessario per il fabbisogno energetico di gas, né qui né altrove”. La sentenza che i tecnici di ReCommon, dopo lunghe e approfondite analisi venerdì 15 settembre hanno argomentato a Savona alle Fornaci di fronte a oltre mille cittadini intervenuti.
Inoltre molto importante e non scontata è stata la mancanza di strumentalizzazione politica all’interno delle sedi comunali. 


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Articolo pubblicato il 18/09/2023