Nizza celebra la “Dedizione di Saint-Pons” e i cinque secoli di legame con la dinastia di Savoia

Varie iniziative al 28 settembre, nella città francese legata al Piemonte da plurisecolari vicende storiche e culturali comuni (di Paolo Barosso)

Giovedì 28 settembre nella città di Nizza, legata al Piemonte da plurisecolari vicende storiche e culturali comuni, si terranno una serie di iniziative per celebrare la ricorrenza dei 635 anni dall’atto di dedizione ai Savoia (conosciuto anche come “Dedizione di Saint-Pons”), formalizzato il 28 settembre del 1388 al tempo di Amedeo VII detto il Conte Rosso.

L’atto formale di dedizione, frutto di una decisione ponderata dei rappresentanti della comunità locale, segnò il passaggio della città costiera di Nizza, insieme con le vicarìe (circoscrizioni territoriali) di Puget-Théniers, Sospel, val de Lantosque, e Barcelonnette (valle dell’Ubaye), dalla sovranità del conte di Provenza a quella dei conti di Savoia, determinando così la genesi di un vincolo politico, economico e culturale tra Nizza, la Savoia e il Piemonte, destinato a consolidarsi nei secoli, fino alla drammatica cesura seguita ai noti eventi risorgimentali sfociati nella conclusione del trattato di Torino del 24 marzo 1860.

Le celebrazioni, promosse dalla delegazione “Contea de Nissa – Amadèu VII” del movimento culturale “Croce Reale – Rinnovamento nella Tradizione” e dall’organizzazione “Repùblica de Nissa”, entrambe presiedute da Cristòu Daurore, si articoleranno lungo l’arco della giornata in tre momenti distinti.

Si comincerà alle ore 12 con la cerimonia dell’alzabandiera dei vessilli di Nizza e Savoia, alla presenza di Cristòu Daurore affiancato da Fabrizio Giampaolo Nucera, presidente di Croce Reale, e da Serge Rousseau in rappresentanza del movimento “État de Savoie – Nation Souveraine”. L’evento sarà accompagnato da brani musicali eseguiti da artisti locali e dall’esposizione delle bandiere rappresentative dei territori di Nizza, Savoia, Piemonte e degli Stati di Savoia.

Si proseguirà alle ore 17 con l’arrivo del sindaco di Nizza presso l’abbazia di San Ponzio (Saint-Pons), importante monumento storico situato a nord-est della città, in posizione dominante sulla riva destra del Paillon. Il valore simbolico della visita è dovuto al fatto che proprio dinnanzi all’abbazia, che oggi si presenta nella sua bella veste barocca risalente alla prima metà del Settecento, pur essendo molto più antica (secondo la tradizione, venne fondata nel suo nucleo originario da Carlo Magno), ebbe luogo la cerimonia della Dedizione di Nizza ai conti Savoia, che si perfezionò con la consegna delle chiavi della città da parte dei quattro consoli cittadini nelle mani del conte Amedeo VII.

Le celebrazioni si concluderanno la sera, alle ore 20, sempre nella splendida cornice dell’abbazia di San Ponzio, con il “Concerto della Dedizione di Nizza a Savoia”. Il ricavato delle offerte raccolte in occasione dell’evento concertistico verrà devoluto in favore della scuola in nizzardo “Calandreta Maurìs Sgaravizzi”.

A seguito della dedizione e del cambiamento di sovranità che ne conseguì, si creò un legame molto forte tra la dinastia di Savoia, che poté acquisire l’agognato sbocco al mare, e la città di Nizza che, con tutta la sua Contea protesa verso l’entroterra e le valli alpine (istituita nel 1526 e chiamata anche “Paese Nizzardo/Pays Niçois/País Niçard”), verrà omaggiata con l’appellativo di “fedelissima”.

Come sottolinea Cristòu Daurore, è auspicio della delegazione “Contea de Nissa – Amadèu VII”, e di tutti coloro che tengono a preservare le radici identitarie e culturali di Nizza e del suo territorio, che il legame plurisecolare con la dinastia di Savoia sia degnamente omaggiato ripristinando la toponomastica originaria della città, in molti casi modificata a seguito di rivolgimenti politici senza rispetto per la tradizione e la sensibilità locale.

Tra le proposte formulate, vi è quella di restaurare l’intitolazione a re Carlo Alberto di Savoia della grande piazza oggi dedicata al generale Andrea Massena, figura considerata negativamente dai sostenitori dell’identità e della tradizione nizzarda perché affiancò il generale Anselme alla testa delle truppe rivoluzionarie francesi giunte ad occupare Nizza nel 1792 e, fino al 1814, condusse una brutale repressione contro i cosiddetti “Barbets”, nome attribuito al movimento popolare di reazione (“Barbetismo”) che si opponeva ai soprusi compiuti dagli occupanti francesi.

Paolo Barosso

Fonte: Croce Reale. Rinnovamento nella Tradizione

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Articolo pubblicato il 26/09/2023