Gassificatore di Vado-Savona: la protesta non si ferma

Il Consiglio Regionale vota favorevolmente alla ricollocazione del rigassificatore nel porto di Vado Ligure

Lunedì mattina, a Genova in Consiglio regionale, si è tenuto l’atteso confronto monotematico sul Rigassificatore di Vado-Savona. Il clima teso in cui si è tenuta la riunione ha assistito ad un vivace confronto tra il Presidente Giovanni Toti (Italia al centro) e le forze di opposizione che hanno condiviso con il consigliere regionale savonese Roberto Arboscello il contenuto di una dichiarazione ufficiale.


Roberto Arboscello, rivolto al Presidente e ai presenti, ha denunciato le molte criticità del progetto che sintetizzeremo riportando alcuni frammenti del suo intervento:
“Oggi siamo qui in consiglio regionale per affrontare e confrontarci finalmente, all'interno in una sede istituzionale, uno dei temi più dibattuti sicuramente degli ultimi mesi se non degli ultimi anni: l'ormai (tristemente) noto progetto di ricollocazione del rigassificatore Golar Tundra, posizionato in questo momento a Piombino, nel savonese e più precisamente davanti a Vado-Savona….
…Un territorio compatto e coeso come raramente (si possono contare comodamente su una mano le volte che è accaduto) capita di vedere. Perché non sono solo le forze politiche (e aggiungo neanche solo quelle collegabili a questa opposizione) a esprimere contrarietà al progetto ma hanno e stanno manifestando forte dissenso e evidenziando fortissime criticità le associazioni, i comitati, i sindacati, gli enti locali (i comuni con i loro sindaci e le loro amministrazioni), le categorie economiche (i balneari, gli albergatori, i commercianti), l'Unione industriale, altre importanti aziende già presenti su quel territorio, il vescovo di Savona ha espresso forti criticità, i cittadini di qualunque orientamento e colore politico che si sono ritrovati tutti insieme, mano per mano, per dare vita a una manifestazione totalmente apolitica che ha coinvolto 16.000 persone che intendevano professare la propria sovrana dignità. 
Non è una battaglia democratica di una determinata parte politica caro presidente Toti. E' la battaglia di un intero territorio che pretende rispetto e che vuole tutelare la propria salute, il proprio lavoro e l'ambiente in cui vive.”


Arboscello ha proseguito in vena ironica affermando che il Presidente Toti è riuscito a compiere un autentico miracolo: “…quello di compattare un intero territorio, di mettere fianco a fianco persone, partiti, associazioni, movimenti, categorie, comitati e tanto altro di natura e sensibilità diverse…” 
Nel suo intervento il Consigliere savonese ha pronunciato durissime critiche alla totale mancanza di coinvolgimento del territorio e dei suoi abitanti, evidenziando quasi la presenza di un imbarazzante silenzio che ha ucciso ogni forma di partecipazione e di tentativo di dialogo.
La critica si è poi estesa al fatto che: “…non esiste nessuna motivazione tecnica che giustifichi lo spostamento della nave rigassificatrice da Piombino a Vado-Savona. Non esiste! Lo abbiamo chiesto in commissione terza giovedì, lo hanno chiesto i sindaci durante gli incontri (a stanze chiuse in piazza De Ferrari per sua scelta) con Snam e la struttura commissariale. Non c'è alcun motivo tecnico per spostarla è stata la risposta. La nave rigassificatrice verrà spostata per una scelta politica. La sua presidente Toti, sclusivamente la sua scelta. Se ne assuma almeno la piena responsabilità!!...”


Arboscello (foto a destra) ha poi affermato che non esistono i presupposti che la Liguria debba assumersi l’onere di un secondo rigassificatore, essendocene già uno vicino a La Spezia:  “…la Liguria ha già esaurito il suo dovere di responsabilità verso il paese con la presenza di un rigassificatore, quello di Panigallia, e perchè quell'altro rigassificatore che lei avrebbe deciso di portare qui esiste già, è già da un'altra parte, è già in funzione (oltretutto quanto sia in funzione è da verificare)…”
Oltre: “…Perchè vede presidente, lei (e lo ripeterò alla nausea, LEI) ha deciso di portare qui e ricollocare qui la nave ora ormeggiata a Piombino senza considerare il contesto in cui quella nave andrebbe a inserirsi. Quella nave andrebbe ancorata a 2,9 km dalla costa savonese (e non a 4 Km come lei avrebbe detto)....poteva dire a 30 km da Genova o 60 km da La Spezia se preferiva o le tornava più utile…”
“…Davanti a un territorio la cui economia è essenzialmente turistico-ricettiva e balneare. Perchè dopo tanti, tantissimi anni e con grande fatica il territorio savonese è passato da un'economia prevalentemente industriale e produttiva a un'economia turistica. Oggi Savona è una città turistica. E le nostre coste da Varazze a Savona e da Bergeggi a Finale ligure e poi a tutta la riviera di ponente hanno un'economia esclusivamente turistica…”


Nel contenuto della relazione il Consigliere Arboscello ha specificato che: 
“…non è chi dice no al progetto ad essere contro lo sviluppo economico come sostiene lei presidente Toti ma è esattamente il contrario o almeno c'è un forte rischio che sia il contrario. E' chi vuole portare qui la nave rigassificatrice che sta mettendo a rischio la nostra economia, l'economia del nostro territorio…”
Sempre con una marcata vena di ironia, Arboscello, ha proseguito, toccando il delicatissimo tema della sicurezza: 
“…Dico solo però che ho tra le mani due dichiarazioni rilasciate dallo stesso dirigente dell'ente preposto alla certificazione della sicurezza in mare; in una, riguardo al rigassificatore di Piombino specificava come fosse più idoneo e sicuro sistemarlo in porto, nell'altra riguardo al rigassificatore di Vado-Savona sosteneva come fosse più idoneo e sicuro sistemarlo al largo della costa. Capisce bene presidente Toti quanto sia difficile fidarsi e il perchè si genera tanta confusione e timori.”


I contenuti della relazione hanno quindi trattato le criticità di un posizionamento adiacente ad un’Area Marina Protetta, in una zona facente parte del Santuario dei Cetacei Pelagos. Un’altra criticità è dovuta all'insediamento a terra di un deposito di GNL, altra attività a forte rischio, di cui la procedura di valutazione di impatto non tiene assolutamente conto. 
Nel contenuto della lunga relazione sono emersi altri fatti inquietanti, dei quali abbiamo fatto un breve cenno in precedenti articoli: 


“Nel 2022, esattamente a marzo 2022 regione liguria (non un'ente astruso e a lei  sconosciuto) tramite il settore ecosistema marino invia una nota ufficiale al comune di Bergeggi, in qualità di ente gestore della ZSC (zona speciale di conservazione Noli Bergeggi), faccio un inciso (una zona ZSC è una zona di tutela comunitaria quindi a un livello di protezione molto più alto rispetto a un'area marina protetta), in cui invita ad ampliare la superficie della ZSC esistente di circa il 480%, non bazzeccole. 
Questo a seguito di una possibile procedura di infrazione comunitaria per il mancato raggiungimento degli obiettivi fissati dalla commissione riguardo alle superfici da proteggere e per la presenza di una vastissima area di coralligeno e precoralligeno non rientrante nella ZSC e quindi non protetta. Ovviamente Regione liguria allega alla missiva una tavola dove viene indicata l'area da proteggere. Ah dimenticavo...la stessa procedura viene attivata nel territorio delle Cinque Terre. Il comune di Bergeggi appena un mese dopo, a aprile 2022 approva tramite una delibera che diventa esecutiva da li a poco l'ampliamento della ZSC come da proposta di Regione Liguria. 
A questo punto invia la delibera in questione alla regione stessa che avrebbe dovuto inviare il tutto al ministero dell'ambiente e alla Commissione europea per istituire formalmente l'ampliamento dell ZSC. Fatto sta che il procedimento va avanti per le 5 terre mentre si arresta improvvisamente per Bergeggi. Quindi l'iter si blocca  inspiegabilmente e la protezione di quell'area non verrà mai formalizzata, almeno non lo è fino ad oggi….
Bene, se noi sovrapponiamo la cartografia di regione liguria recante la proposta di  riperimetrazione della ZSC con quella recante il posizionamento della Golar Tundra scopriamo che la nave verrebbe ancorata proprio dentro quell'area, a soli 400 metri dalla distesa di coralligeno e precoralligeno.
Ora forse è spiegato il motivo per cui la pratica si arrestò: puro caso? Io non credo. Ma soprattutto lasciano sbigottiti le sue parole presidente: l'intervento non riguarda nessuna zona protetta. Per forza: l'area protetta c'è ma non è mai stata formalizzata…”


Non ci dilungheremo oltre sul documento del Consigliere Arboscello, limitandoci a dire che sono stati toccati tutti i punti critici del Progetto e dell’impatto che avrebbe sul territorio.


Come è andata a finire la votazione del Consiglio Regionale?


Nessuna sorpresa. Il Consiglio Regionale vota favorevolmente il progetto.


La votazione, come ha affermato il segretario generale della Cgil Savona Andrea Pasa: 
"Uno schiaffo pesante al territorio, inoltre anche i consiglieri di maggioranza eletti in provincia di Savona si sono espressi a favore non tenendo conto delle contrarietà dimostrate da tutto il territorio. Ha vinto lo slogan 'Prima la fedeltà al presidente e poi il territorio e i cittadini' - ha continuato Pasa - I cittadini savonesi, e non solo, da oggi sanno con certezza chi è favorevole e chi è  contrario. Sanno con certezza chi rappresenta, cosa e chi".


La battaglia che sta coinvolgendo decine di migliaia di Cittadini, Organizzazioni di vario tipo e Rappresentanti di varie correnti politiche non si è ancora conclusa, tuttavia la crescente preoccupazione dei cittadini risulta essere tangibile e il “malcontento” impossibile da non notare.

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Articolo pubblicato il 30/09/2023