Felice Cavallo – Un eroico ufficiale superiore italiano

Di Alessandro Mella

Una certa memorialistica postbellica ci ha, non senza la complicità del cinema, trasmesso l’idea che la Grande Guerra 1915-1918 sia stata solo e soltanto il massacro della truppa mandata verso la distruzione da ufficiali cinici. Ovviamente non fu così e la tragedia collettiva travolse tutti.

Esempio fu il tenente colonnello Felice Cavallo caduto in combattimento nel 1916 nel pieno di quel terribile conflitto.

Egli nacque a Vercelli nel 1871 e, giovanissimo e cresciuto nel clima delle glorie del Risorgimento, si diede alla carriera militare frequentando il corso allievi ufficiali ed ottenendo la promozione a tenente nel 1893. (1) Fu quindi trasferito alla Brigata Siena composta dal 31° e 32° reggimento di fanteria. (2) Frattanto si era anche sposato con la biellese Sofia Daveila nativa di Sagliano. Nel 1897 fu trasferito dal 31° fanteria all’Istituto Geografico Militare. (3)

All’ingresso dell’Italia nel conflitto mondiale, il 24 maggio 1915, egli fu inviato al fronte, alla guida dei suoi granatieri nella Brigata Lombardia, con il grado di maggiore, dimostrando subito coraggio e perizia e meritandosi, così, una medaglia d’argento al valore militare:

CAVALLO cav. Felice, da Vercelli (Novara), maggiore reggimento fanteria. Quale comandante di battaglione, seppe, con tenacia, superando gravi difficoltà, ed esponendosi più volte, preparare un varco attraverso i reticolati nemici: e, quale comandante interinale di reggimento, passando, poi, con le sue truppe attraverso il varco aperto, seppe rompere il cerchio delle difese del nemico, occupandone la posizione. Oslavia, 2-3 novembre 1915. (4)     

Forse non ebbe nemmeno la gioia di vedersi il nastro azzurro sul petto. Una notizia terribile, infatti, gli arrivò mentre si trovava in zona d’operazioni:

Ci giunge notizia improvvisa della morte dell’egregia sig.a Sofia Cavallo nata Davella, moglie del maggiore Felice Cavallo, del 74° fanteria, ora al fronte, e sorella del console Oreste Davella. Lascia due figli in giovane età. Le nostre più sentite condoglianze. (5)

Pochi mesi dopo i fatti e poco prima della formalizzazione della decorazione anche Felice Cavallo, come tanti soldati semplici, morì in combattimento nel vicentino sull’altopiano di Asiago. Diversi giornali del tempo riportarono la dolorosa notizia:

VERCELLI, 12 Solo oggi è giunta la notizia ufficiale della morte sul campo di battaglia, sull'altipiano di Asiago, del nostro concittadino tenente colonnello cav. Felice Cavallo, proposto per la medaglia d'argento al valor militare, e per la croce militare di Savoia. Aveva solo 45 anni. (6)

Sull’altipiano di Asiago cadeva il valoroso tenente colonnello Felice Cavallo, dei granatieri, già proposto per la medaglia al valore e la Croce di Savoia al merito militare. Era nativo di Vercelli, ma aveva vincoli sul Biellese dove aveva sposata la sig.na Sofia Daveila da Sagliano Micca. Era cognato del console Oreste Daveila. La sua morte onora il prode caduto e la famiglia. (7)

Tenente Colonnello Cav. Felice Cavallo, di Novara residente a Lessona. Agli ultimi di giugno, sull’Altipiano di Asiago, dove, con la vittoriosa avanzata, aveva guidato i suoi eroici Granatieri di Lombardia a ripetere i fasti di Oslavia, gloriosamente cadeva fulminato, la fronte rivolta alla meta desiata. Era stato proposto per la Croce di Savoia al Merito Militare ed una Medaglia d’Argento al Valore. De’ suoi due fratelli, uno, il Rag. Carlo, Tenente volontario al fronte, ha sposato la sig.na Flaminia Reda di Vallemosso. (…) (8)

Se ne andò così un ufficiale valoroso, ferito nell’amore più grande, con figli a casa in vana attesa di un padre che non tornò più. Caduto sul campo di battaglia per un’Italia migliore. Per portare a compimento il Risorgimento nazionale con la liberazione di Gorizia, Trento, Trieste e quelle terre irredente.

Alessandro Mella

NOTE

1) Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia, 177, 28 luglio 1893, p. 3360.

2) Annuario Militare del Regno d’Italia, Volume II, Voghera Enrico Tipografo, Roma, 1895, p. 316.

3) Bollettino delle Nomine, Ministero della Guerra, Giornale Militare Ufficiale, Dispensa 40, 11 ottobre 1897, p. 460.

4) Bollettino Ufficiale, Ministero della Guerra, Dispensa 81, 14 settembre 1916, pp. 4502-4503.

5) La Tribuna Biellese, 66, Anno XXV, 19 agosto 1915, p. 3.

6) La Stampa, 193, Anno L, 13 luglio 1916, p. 2.

7) La Tribuna Biellese, 57, Anno XXVI, 16 luglio 1916, p. 2.

8) Il Biellese, 56, Anno XXX, 14 luglio 1916, p. 1.

 

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Articolo pubblicato il 09/10/2023