Concorde e Vendôme - Due storiche piazze parigine

Di Alessandro Mella

Al fondo, od in principio secondo la provenienza, dei Campi Elisi a Parigi sorge la piazza forse più grande e celebre della città ove convergono diverse vie di comunicazione della capitale.

Si tratta della smisurata Place de la Concorde, la quale si trova nel VIII arrondissement e dove giunge, anche, la celeberrima rue di Rivoli attraverso la quale si può raggiungere il Museo del Louvre.

Questo snodo nacque da un’idea del 1748 quando si valutò la possibilità di costruire una nuova e grande piazza per onorare la figura di Luigi XV. Una “place royale” per celebrare le memorie della monarchia borbonica con un vantaggio di non poco conto. I terreni necessari, infatti, erano per lo più già parte dell’appannaggio della dinastia ragion per cui non si sarebbe reso necessario ricorrere ad impopolari espropri.

Rapidamente si avviarono i lavori ed il 20 giugno 1763 fu possibile inaugurare il monumento equestre al sovrano, il quale divenne, nel giro di poco tempo, oggetto della satira popolare tesa a sottolineare la “reale disattenzione” verso i disagi del popolo che, passandovi vicino, sussurrava: “Che bella statua, che bel piedestallo, con le virtù a' piedi ed i vizi a cavallo”. Sul basamento, infatti, i bassorilievi esaltavano le virtù regie. Mentre il sovrano, si sa, non era insensibile al vizio ed al fascino femminile.

Tuttavia, pochi anni dopo il parziale completamento della piazza del 1772 la situazione politica prese a precipitare sfociando nella Rivoluzione Francese e nei suoi crimini sanguinosi. Al centro del vasto spazio urbano, rinominato Place de la Révolution, fu innalzata la ghigliottina che stroncò la vita di Luigi XVI, Maria Antonietta e migliaia di altre persone sia tra i nobili ed i reazionari che tra gli stessi rivoluzionari. Fiumi di sangue, purtroppo, scorsero su quel selciato.

Solo con la monarchia orleanista il luogo assunse un nuovo spirito invocante la riconciliazione in un paese sofferente per le molte cicatrici della storia. Al centro, ove un tempo sorgeva l’effige di Luigi XV, si trova oggi un obelisco del periodo di Ramses III fatto innalzare da re Luigi Filippo. Egli, nel 1831, l’aveva avuto in dono dal viceré d’Egitto Mehemet-Ali. Giunto a Parigi nel 1833, fu collocato al suo posto nel 1836 con opera prodigiosa.

Curiosamente l’obelisco sorge sul basamento che, durante la Restaurazione, fu immaginato da re Carlo X come principio di un mai realizzato monumento per il fratello Luigi XVI che proprio lì, appunto, aveva trovato il suo martirio.

Il luogo, pieno di storia e di spunti di riflessione, è raggiungibile con tutti i mezzi pubblici e la metropolitana. E del resto questo sito fu sempre caro al cuore dei parigini e vi si tennero, nel tempo, molte manifestazioni ed eventi. Si potrebbe dire che esso fu sempre meta, richiamo, per la popolazione in ogni occasione tale da condurre a raduni di piazza:

Un nome, una data, una ricorrenza qualsiasi, un articolo di giornale bastano ad offrire il pretesto per qualche dimostrazione patriottica attorno a quella statua di Strasburgo, in piazza della Concordia, che da quasi mezzo secolo le aiuole di Francia adornano ininterrottamente. (1)

Oppure per eventi drammatici come il tentativo di attentato che Napoleone III vi subì nei primi anni del suo impero:

PARIGI Ultime notizie Oltre all'attentato dell'Opera un altro attentato avrebbe avuto luogo sulla piazza della Concordia. Un uomo sarebbe stato arrestato nel momento in cui ingrillava [sollevava il grilletto dell’arma per poi farla scattare, N.d.A.] una pistola per servirsene contro l'imperatore. Pare che colà tardi o tosto vogliano mettere in terra Sua Maestà Imperiale. (2)

Da qui è possibile, tramite rue di Rivoli e poi via Castiglione, raggiunge un’altra celebre piazza parigina non meno ricca di memorie e cioè Place Vendôme.

La zona è particolarmente graziosa e, seppur più piccola della precedente, la piazza presenta una struttura ottagonale uniforme, armonica e simmetrica con diversi edifici posti sui vari lati.

La sua origine va fatta risalire al 1686 con la decisione di realizzarla presa da Luigi XIV che volle, al centro, anche una sua statua sempre a cavallo. Posta proprio in quel luogo che egli aveva desiderato per porvi Accademia e Biblioteca Reale. Il monumento, ovviamente, non fu risparmiato dall’iconoclastia rivoluzionaria del 1789 e venne abbattuto.

Al suo posto venne innalzata, nel 1806, una colonna voluta da Napoleone I per celebrare la vittoria di Austerlitz e la sua realizzazione fu possibile grazie al bronzo dei cannoni austriaci di preda bellica. Ispirandosi alle analoghe colonne romane, ed in specie a quella di Traiano, l’imperatore volle una serie di bassorilievi dedicati alla Grande Armata lungo tutto il corpo dell’opera.

Ai soldati zaristi russi che, nel 1814, occuparono Parigi non riuscì di abbattere quel monumento che tanto, comprensibilmente, li infastidiva ed ottennero solo di abbattere la statua che in capo vi sorgeva. La quale, dopo i moti contro Carlo X del 1831, fu sostituita e rimpiazzata per la gioia di Letizia Ramolino, madre del defunto Napoleone, che all’apprendere la notizia da Girolamo commentò che l’imperatore era tornato a Parigi. Sarebbe tornato sul serio, attraverso la traslazione dei resti mortali da Sant’Elena, nel 1840.

Questa statua, comunque, di Napoleone in divisa militare, venne poi nuovamente sostituita da Napoleone III con una dell’illustre zio in paramenti imperiali.

Proprio nel periodo in cui molti gioiellieri presero ad aprire le proprie botteghe nei locali che si affacciavano su place Vendôme ove spesso ancora si trovano in storiche sedi rese celebri dal gossip del Novecento. Ma la zona fu sempre oggetto dell’attenzione di figure importanti:

Il signor conte di Cavour partirà mercoledì a sera per Parigi accompagnato dai signori Centurioni, Nigra. e da suo nipote di fratello. Prenderà alloggio in uno dei primi alberghi sulla piazza Vendôme. (3)

Tuttavia, la bellezza della piazza fu nuovamente turbata al tempo dell’insurrezione della Comune dopo la sconfitta di Sedan e la caduta del Secondo Impero:

Parigi, 22. Ore 1. La tranquillità non fu ancora turbata. I battaglioni del Comitato accompagnarono in piazza Vendome i loro cannoni e minacciano la via della pace, via Castiglioni, sulla piazza nuova dell‘opera. Alcuni gruppi isolati poco numerosi discutono calorosamente. La piazza della borsa fu occupata dall’ 8° battaglione. (4)

Come sempre accade nella storia, faziosità ed ipocrisia si aggiunsero alla furia iconoclasta dei neorivoluzionari ed a farne le spese fu di nuovo Napoleone:

A Parigi, il 16 maggio 1871 cadeva, tra gli applausi di una folla immensa, il monumento di guerra, elevato alla gloria del primo Bonaparte, la colonna Vendôme.

Ecco la narrazione del fatto del Journal officiel di Parigi: «Il decreto della Comune, che ordinava la demolizione di questa colonna, fu eseguito ieri, tra gli applausi di una folla compatta, la quale assisteva, seria e riflessiva, alla caduta d’un monumento odioso, elevato alla falsa gloria d’un mostro d’ambizione. (…) La Comune di Parigi aveva per dovere di abbattere questo simbolo di dispotismo. Ciò facendo essa mostrò di porre il diritto al disopra della forza, di preferire la giustizia all’assassinio, anche trionfante.

La piazza Vendôme si chiama da oggi Piazza Internazionale» Benoit Malon. (5)

Fortunatamente, dopo la fine del delirio comunardo, la colonna venne riedificata e rimessa al suo posto ove, ancora oggi, i turisti possono ammirarla insieme, magari, alle magnifiche luminarie che decorano questo angolo di Parigi nei giorni che precedono il Natale.

Un periodo magnifico per visitare la capitale francese e le sue storiche ed incantevoli piazze.

Alessandro Mella

NOTE

1) L’Aurora, 14, Anno XVIII, 7 aprile 1917, p. 1.

2) La Gazzetta del Popolo, 168, Anno VI, 18 luglio 1853, p. 4.

3) Ibid., 37, Anno IX, 12 febbraio 1856, p. 4.

4) La Sentinella delle Alpi, 70, Anno XXI, 25 marzo 1871, p. 3.

5) Il Corriere Biellese, 23, Anno XII, 18 marzo 1907, p. 1.

 

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Articolo pubblicato il 11/10/2023