Derna, città libica e piazza torinese
La costa di Derna nel 2010

Memorie di tempi lontani

Il 10 settembre 2023 il ciclone tropicale mediterraneo Daniel ha causato piogge torrenziali nella zona di Derna, in Libia, tanto da far crollare due dighe sul bacino del fiume Wadi Derna, le cui acque hanno inondato le aree circostanti, in alcuni punti fino a 3 metri, causando la morte di almeno 10.000 persone. Un ministro del governo libico ha affermato che il 25% di Derna è "scomparso", con gran parte della città trascinata in mare.

Questo episodio fa tornare alla mente un tempo in cui la Libia, una creazione geografica e politica risalente al Novecento coloniale, è stata italiana. Il Presidente del Consiglio Giolitti inizia la conquista delle regioni nordafricane della Tripolitania e della Cirenaica, controllate dall'Impero ottomano. Il 4 ottobre 1911 sono l'inviati a Tripoli 1.732 fucilieri di Marina al comando del capitano Umberto Cagni, contro i turchi e gli arabi di Enver Pascià e di Aziz Bey. L'ultimo porto ottomano in Tripolitania, Misurata, viene occupato nel giugno 1912.Al gennaio dell’anno successivo sono istituiti due governi separati: la Tripolitania è affidata al generale Ottavio Ragni e la Cirenaica al generale Ottavio Briccola; in realtà, solo la Tripolitania è pienamente controllata dal Regio Esercito, sotto la ferrea guida del governatore Giovanni Ameglio, mentre in Cirenaica permangono bande turco-arabe.

Derna è stata la capitale della Cirenaica, una delle province più ricche. Nel 1805 il generale statunitense William Eaton marcia per 500 miglia attraverso il deserto libico e conquista Derna durante la guerra contro i pirati. Durante la guerra italo-turca, dal 30 settembre 1911, la città è oggetto d'una dimostrazione navale da parte della squadra italiana del viceammiraglio Ernesto Presbitero, per indurre la città alla resa. Dato il temporeggiare delle autorità ottomane e qualche atto d'ostilità, la città viene bombardata il 16 ottobre e poi occupata: prima da truppe da sbarco della Marina Militare, in seguito (il 4 novembre) da reparti dell'Esercito.

Con il Regio Decreto nº 2012, del 3 dicembre 1934, viene sancita l'unione della Tripolitania e della Cirenaica, proclamato il Governatorato Generale della Libia; i libici musulmani potranno godere dello status di "cittadini italiani libici", una condizione che garantisce numerosi diritti all'interno della colonia. Il Decreto recepisce e formalizza una situazione che dura da cinque anni, da quando al Governatore della Tripolitania, Pietro Badoglio, è stato conferito un potere di supremazia sulle autorità degli altri due territori libici, la Cirenaica e il Fezzan. Per i "Musulmani Italiani della Quarta Sponda d'Italia" si costruiscono villaggi con moschee, scuole ed ospedali.

Il primo Governatore Generale sarà Italo Balbo, che applica quanto previsto nel Decreto, ossia la ripartizione amministrativa della Libia italiana in quattro commissariati ed un territorio sahariano:

Commissariato provinciale di Tripoli, capoluogo Tripoli;

Commissariato provinciale di Misurata, capoluogo Misurata;

Commissariato provinciale di Bengasi, capoluogo Bengasi;

Commissariato provinciale di Derna, capoluogo Derna;

Territorio Militare del Sud, capoluogo Hun, sede di un comando militare che aveva il compito di governare il Sahara libico.

Torniamo a occuparci di Derna. In seguito all'occupazione italiana la città ha un nuovo sviluppo e si va trasformando: all'antico nucleo urbano che sorge a mezzo chilometro dalla costa si aggiunge, verso il mare, un nuovo quartiere europeo con strade regolari ed edifici pubblici e privati, come il palazzo del Governo, il Comando militare, le Poste e Telecomunicazioni. Il centro antico è formato da due quartieri divisi dall'uadi Derna, fin dal 1916 congiunti con un ponte costruito dagli Italiani. Quello sulla destra è detto di Bu Mansur, dalla tomba di Sidi Bu Mansur el Faresi che sorge nel cimitero musulmano. Quello sulla sinistra, detto El-Bilad, e dove più si svolge la vita cittadina, comprende il municipio, i "suk", la chiesa cattolica, la sinagoga, la grande moschea el Chebir ricostruita da Mohammed Bey, coperta da 42 cupole e con un alto minareto, il solo della città.

Durante il periodo coloniale italiano Derna è la seconda città più importante della Cirenaica, dopo Bengasi, e nel 1939 viene costituita in Provincia italiana (detta Provincia di Derna) ed ufficialmente unita, insieme alle altre tre province libiche, al territorio nazionale del Regno d'Italia. Dopo la conclusione della Seconda guerra mondiale, gli oltre 3000 italiani che vi abitavano hanno in gran parte lasciato la città.

A Torino, in zona Rebaudengo, si apre piazza Derna, una grande e moderna rotonda sulla quale confluiscono corso Giulio Cesare e via Sandro Botticelli.  Giuliano Vergnasco, nel suo libro Piazze, Larghi e Rondò (Graphot) ci racconta un particolare della piazza.

«Interessante il palazzo all’angolo con corso Taranto, costruito tra il 1986 e il 1987 su progetto di Mario Vay: per la sua inusuale forma viene chiamato La Piramide. Nel 2007 il suo progettista è stato insignito del Premio Architetture Rivelate da parte dell’Ordine degli Architetti di Torino». La motivazione è la seguente: «espressione di una sensibile riflessione sulla condizione dell’abitare e sulla socialità nelle soluzioni per il commercio, il progetto, anche attraverso l’uso del verde, si pone come polo emergente in un contesto di scarsa qualità urbana».

La piazza, a volte interessata da ingorghi automobilistici, è intersecata dai binari della linea 4 di metropolitana leggera, che unisce due quartieri agli antipodi urbani, con alcune somiglianze che li accomunano: Falchera e Mirafiori.

Posso rivelare che, al piano terra del palazzo a forma di piramide moderna, su una piazza che richiama un nome d’Africa, ho lavorato alcuni anni in una filiale del Banco di Napoli, acquisita nel 1996 dalla Banca Popolare di Brescia. Oggi, al suo posto, c’è una profumeria.

Bibliografia

Giuliano Vergnasco – Piazze, Larghi e Rondò – Graphot - 2022

 

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Articolo pubblicato il 15/10/2023