IO LEGGO PERCHE'

Una singolare iniziativa culturale

Siamo giunti alle fasi finali di una lodevole iniziativa, promossa dalla Associazione Italiana Editori in collaborazione con i Ministeri della Cultura, dell’Istruzione e del Merito, che propongono a tutti i cittadini l’acquisto di uno o più libri da donare a scuole, ospedali e biblioteche.
Come leggiamo sul manifesto ufficiale pubblicato sul sito:

https://www.ioleggoperche.it/progetto  

#ioleggoperché è la più grande iniziativa nazionale di promozione della lettura. Grazie all’energia, all’impegno e alla passione di insegnanti, librai, studenti ed editori, e del pubblico che ha contribuito al successo di #ioleggoperché, finora sono stati donati alle scuole oltre due milioni di libri nuovi, che arricchiscono il patrimonio librario delle biblioteche scolastiche di tutta Italia
Da sabato 4 a domenica 12 novembre 2023, nelle librerie aderenti, sarà possibile acquistare libri da donare alle Scuole dei quattro ordinamenti: infanzia, primarie, secondarie di primo e secondo grado.


Al termine della raccolta, gli Editori contribuiranno con un numero di libri pari alla donazione nazionale complessiva (fino a un massimo di 100.000 volumi), donandoli alle Scuole e suddividendoli secondo disponibilità tra tutte le iscritte che ne faranno richiesta attraverso il portale.


Per agevolare le donazioni e garantire la meccanica dell’iniziativa, verranno segnalate sul sito le Librerie che dispongono anche di modalità di acquisto a distanza, così da evitare situazioni di assembramento nei punti vendita dal 4 al 12 novembre, quando tutti i cittadini potranno acquistare un libro da donare a una scuola.


Riproporre la lettura di testi, che siano romanzi, saggi o libri di poesia, potrà anche sembrare un’idea poco originale, dando per scontato che leggere sia un’abitudine consolidata presso giovani e meno giovani, Ma le statistiche ci indicano che le cose non stanno esattamente così… 


I dati dell'ultimo rapporto dell’ ISTAT sulla lettura in Italia nel 2019 e pubblicato nel 2021, restituiscono l'immagine di una popolazione che legge sempre meno, con rare eccezioni che ci sollevano di poco il morale.


Nel 2019 è il 40,0% il dato degli italiani di più di 6 anni che ha letto almeno 1 libro nei 12 mesi precedenti; a partire dall’anno 2000, quando la quota di lettori era al 38,6%, l’andamento è stato crescente fino a toccare il massimo nel 2010 con il 46,8% per poi diminuire di nuovo fino a tornare, nel 2016, al livello del 2001 (40,6%), stabile fino al 2019. La quota più alta di lettori continua a essere quella dei giovani:


•    54,1% tra i 15 e i 17 anni;
•    56,6% tra gli 11 e i 14 anni.
In assoluto, il pubblico più affezionato alla lettura è rappresentato dalle ragazze tra gli 11 e i 19 anni (oltre il 60% ha letto almeno un libro nell’anno). Tra uomini e donne, infatti, continua a persistere un divario rilevante. Nel 2019 la percentuale delle lettrici è del 44,3% e quella dei lettori è del 35,5%. Il divario si manifesta sin dal 1988, anno in cui risultavano lettori il 39,3% delle donne rispetto al 33,7% degli uomini. 


Nel 2019 si osserva, per la prima volta, una diminuzione significativa di 1,8 punti percentuali tra le donne. La quota di lettrici scende sotto il 45% dopo i 55 anni, mentre per i maschi è sempre inferiore al 50% a partire dai 20 anni.
La distribuzione dei lettori, in Italia è la seguente:


•    47,6% Nord-ovest;
•    48,1% Nord-est;
•    27,9% Sud;
•    25,9% Sicilia;
•    38,9% Sardegna.


Nel 2019 poco meno della metà dei lettori (44,3%) dichiara di aver letto al più 3 libri, parliamo cioè dei “lettori deboli” tra i quali si ritrovano poco meno della metà dei lettori maschi (47,4%) e delle persone tra gli 11 e i 14 anni (47,0%). Il 15,6% del totale è invece appannaggio dei “lettori forti”, quelli cioè che hanno letto almeno 12 libri in un anno, valore in aumento di 1,2 punti percentuali rispetto al 2018. La maggiore propensione delle donne alla lettura si ritrova anche nell’intensità della lettura: il 16,7% dichiara di leggere in media un libro al mese contro il 14,1% degli uomini.

Di fronte a questi dati, non certo confortanti, non possiamo che compiacerci per questa iniziativa e sperare nella sensibilità dei cittadini e nella loro disponibilità a sposare un’idea che ci attendiamo venga nuovamente riproposta.

Dal sito di GMCA, Gobetti Marchesini Casale Arduino, la struttura che propone importanti iniziative a favore dei giovani ricoverati:

All’Istituto GMCA è associata la sezione di Scuola in Ospedale che opera negli ospedali O.I.R.M. (Ospedale Infantile Regina Margherita) e C.T.O.–U.S.U. (Unità Spinale Unipolare).
Questo servizio scolastico tutela contemporaneamente il diritto alla salute e allo studio di studenti minorenni ricoverati per lunghi periodi o in day hospital negli ospedali citati.
Vengono altresì attivati percorsi di istruzione domiciliare.
Si inserisce nella rete di interventi finalizzati al miglioramento della qualità di vita dei ragazzi e a sostenere il percorso di crescita, impedito o rallentato da problematiche di salute.

https://gmca.edu.it/ospedale/


Sotto un cartellone ideato dai ragazzi e ragazze del GMCA, esposto presso Libreria Borgopò, Via Luigi Ornato 10, Torino, TO (Immagine gentilmente donata da Alberta Vovk, tiolare della libreria).

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Articolo pubblicato il 11/11/2023