ULTIMA ORA: Eni blocca il rigassificatore di Vado Ligure

Incredibile Colpo di scena!

Un colpo di scena inaspettato ha colto tutti di sorpresa. Roberto Arboscello, consigliere regionale del Partito Democratico esclama con comprensibile entusiasmo:
"Toti ormai non ha più giustificazioni a cui appellarsi e rimane l’unico a volere un trasferimento che, stando alle parole di Viscardi (vicepresidente senior di Eni, ndr), aumenterebbe anche i costi del gas, altro che servizio ai cittadini e al Paese". 


Quindi aggiunge:

“La vicenda del rigassificatore sta toccando i limiti del grottesco"...."Il riposizionamento da Piombino a Vado Ligure non porterebbe nessun beneficio in termini di produzione di gas e costi dell’energia - come invece Toti vorrebbe far credere".


Come è emerso dall’ultimo incontro tenuto a Genova presso la sede della Regione, prosegue Arboscello (Foto a sinistra): 
"Per portare la nave a Savona-Vado Snam sembrerebbe aver proposto, durante l’incontro di Genova, che se necessario sposterebbero i coralli per poi riposizionarli.
A loro dire per tutelarli... a nostro parare si tratta di una soluzione e di una proposta al limite del ridicolo che rischierebbe di distruggere l’ecosistema marino di Bergeggi… 
…Toti pur di portare il rigassificatore a Savona Vado, per i suoi interessi politici (ormai è chiaro a tutti che non ci sono altre motivazioni),  sarebbe disposto anche questo. Uno scenario che conferma come la nave rigassificatrice interferisca pesantemente con l’Area Marina Protetta di Bergeggi, come hanno affermato sia Ispra sia il direttore dell’Area Davide Virzi...

...Ora speriamo che Toti prenda coscienza della situazione e invece di fare comunicati trionfalistici, di incontri con i territori dove sono tutti d’accordo con lui, guardi in faccia la realtà e ascolti veramente i cittadini, gli amministratori locali e i pareri tecnici finora espressi. Compreso quello di Eni".


L’ultima notizia che appare come un fulmine a ciel sereno riguarda proprio il parere assolutamente negativo di ENI:
Il cane a sei zampe si è espresso ufficialmente in sede di audizione innanzi Arera (l’Autorità per l’energia), come riportato da “Staffetta Quotidiana”: il trasferimento, previsto dopo tre anni di permanenza in Toscana, aumenterebbe i costi infrastrutturali con impatti da ultimo sui costi di importazione del gas, ragion per cui andrebbe evitato. O in alternativa, è l’ovvio punto di vista di Eni, il maggior onere per gli importatori andrebbe sterilizzato per via regolatoria.


Le ragioni puramente economiche, dovute ai costi stratosferici dello spostamento da Piombino a Vado e dalla creazione di infrastrutture per la costruzione del metanodotto, ha convinto ENI della non eseguibilità del progetto.
Il senior vice president di Eni Giuseppe Viscardi, si è dichiarato contrario all’opera per motivi essenzialmente economici, i cui aggravi andrebbero a pesare sulle tasche dei contribuenti.


Anche il Presidente responsabile GNL di ENI, Cristian Signoretto aveva espresso serie obiezioni sulla necessità di creare costosissime opere aggiuntive per connettere il gasdotto alla rete SNAM. Tali costi sulle infrastrutture renderebbero il ricollocamento da Piombino a Vado-Savona non competitivo e inciderebbero sulle tariffe e sulle bollette.


Ci sembra di comprendere che ENI abbia ribaltato le dichiarazioni di Toti, dichiarando che tutta l’operazione non solo non porterebbe vantaggi economici ai cittadini… ma semmai il contrario.


La polemica sta assumendo dei toni assolutamente grotteschi e restare in attesa di altre sorprese nutre lo spirito di tutti coloro che da mesi hanno combattuto contro questo progetto, a dir poco, incomprensibile…


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Articolo pubblicato il 25/11/2023