Torino - Sanità in Piemonte: urgenza di riforme e proposte concrete di Azione

Francesco Conrado per Civico20News

La sanità in Piemonte sta affrontando un periodo di sfide senza precedenti. Queste difficoltà  sono state esacerbate dai recenti tagli al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e dall'evoluzione demografica. La situazione attuale richiede un intervento strategico e immediato, specialmente alla luce dell'invecchiamento delle infrastrutture sanitarie e delle crescenti disparità regionali.

Uno dei problemi più pressanti è la mobilità sanitaria interna, fenomeno accentuato dalla pandemia. Molti pazienti del Sud Italia si spostano verso il Nord in cerca di cure migliori, mettendo in luce non solo le disparità regionali ma anche la pressione sulle strutture sanitarie già oberate. In Piemonte, con un deficit di circa 12 milioni di euro, si è assistito a un flusso di pazienti verso regioni come Lombardia ed Emilia-Romagna, con lunghe liste d'attesa che spingono molti a rivolgersi al settore privato, anche fuori regione.

La questione delle liste di attesa è altrettanto critica, con tempi di attesa che superano un anno per visite specialistiche come dermatologia e oculistica e fino a 18 mesi per una gastroscopia programmabile.

La decisione della Commissione Europea di ridurre il numero di strutture per la medicina territoriale nel Pnrr aggiunge complessità alla situazione. La riduzione delle case di comunità e degli ospedali di comunità solleva preoccupazioni su come mantenere un servizio sanitario capillare. Di fronte a questi tagli, è vitale ottimizzare le risorse esistenti e cercare nuovi finanziamenti, rafforzando al contempo la medicina territoriale con un approccio più flessibile e adattivo.

In conclusione, la situazione richiede un'azione immediata e competente. È fondamentale che il governo agisca con chiarezza e rapidità per evitare ulteriori ritardi e incertezze. Le riforme necessarie devono essere attuate efficacemente per garantire che la sanità rimanga una priorità e un diritto per tutti. Questo momento critico può diventare un'opportunità per ristrutturare il sistema sanitario in modo più equo, sostenibile e preparato per le sfide future. Le proposte di azione mirano a elevare la qualità del servizio sanitario in Piemonte e in tutta Italia, gettando le basi per un sistema sanitario più resiliente e inclusivo.

Alla luce di questo panorama, diventa fondamentale implementare riforme che possano rispondere efficacemente alla situazione attuale e futura della sanità in Piemonte. Le proposte di Azione si concentrano su due fronti principali: il Piano per lo Smaltimento delle Liste di Attesa e il Piano per i Pronto Soccorso.

Piano per lo Smaltimento delle Liste di Attesa

Guardando al futuro, nel 2050, gli over 65 rappresenteranno il 35,9% della popolazione italiana, con un rapporto tra giovani e anziani di 1 a 3. Questo porterà ad un aumento medio delle malattie croniche e, di conseguenza, a costi maggiori per il Sistema Sanitario Nazionale (SSN). Attualmente, il 60% delle strutture ospedaliere ha più di quarant’anni e metà di esse è di dimensioni insufficienti. Aggiungendo a questo quadro i ritardi nelle liste di attesa, che variano tra i 3 e i 24 mesi, la necessità di un intervento diventa ancora più impellente.

Per affrontare queste sfide, Azione propone di aumentare l'offerta di prestazioni nel breve periodo, attraverso sovvenzioni per l'utilizzo dell’intramoenia nelle visite ambulatoriali e affidando agli enti accreditati gli esami diagnostici. In parallelo, si prevede di riorganizzare il processo in modo che le ASL paghino direttamente per queste prestazioni, evitando che i cittadini debbano anticipare le spese.

Nel medio e lungo periodo, il focus sarà su un potenziamento dell'organico delle strutture sanitarie, rendendo più attrattivo il SSN e sviluppando la telemedicina, con il supporto finanziario del PNRR. L'obiettivo è anche quello di ridurre la domanda di cure ospedaliere, rafforzando la medicina territoriale e potenziando le attività di prevenzione.

Piano per i Pronto Soccorso

I Pronto Soccorso in Italia versano in una condizione critica. Mancano attualmente circa 4.500 medici di emergenza, e il 50% delle borse di specializzazione rimane inutilizzato. In Piemonte, rispetto ai 36 contratti di specializzazione disponibili, i futuri specialisti dell’Emergenza-Urgenza sono soltanto 23, pari al 64% rispetto ai posti disponibili. Il lavoro nei Pronto Soccorso è usurante e spesso non adeguatamente remunerato, con un alto tasso di incidenza di aggressioni al personale.

Per risolvere questi problemi, Azione propone di potenziare il reclutamento dei medici di Pronto Soccorso, rendendo il lavoro più attrattivo e garantendo migliori condizioni. Inoltre, si punta a ridurre gli accessi non necessari ai Pronto Soccorso e il fenomeno del “boarding” attraverso la promozione della gestione domiciliare, la Continuità Assistenziale, la telemedicina e l'introduzione di protocolli condivisi con RSA e servizi di consulenza con geriatri.

Le proposte di Azione mirano a creare un sistema sanitario più efficiente, accessibile e sostenibile, in grado di rispondere alle esigenze attuali e future dei cittadini del Piemonte e dell'intera nazione. Con una visione lungimirante e interventi mirati, si può garantire che la salute rimanga un diritto fondamentale per tutti.

 

Francesco Conrado (medico specializzando in Direzione Sanitaria)

 

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Articolo pubblicato il 16/12/2023