L'Uomo moderno e la sua posizione nell'Universo

Passare dal centro alla periferia può creare qualche ridimensionamento dell'Ego

Le recenti scoperte scientifiche, maturate nei laboratori dei Fisici quantistici, hanno disegnato una nuova storia che descrive le acquisizioni delle moderne visioni, come frutto di "salti" piuttosto che manifestazioni lineari del pensiero.

Anche se in apparenza la precedente affermazione poterebbe apparire inesatta, alcuni storiche “rivelazioni” hanno determinato dei balzi in avanti che hanno cambiato del tutto il nostro modo di comprendere. Pensiamo alla Rivoluzione Copernicana, ovvero alla scoperta che non sia il Sole a girare intorno alla Terra, bensì il contrario.

Pensiamo alla Rivoluzione Newtoniana, dove si apprende, grazie alla leggenda di una mela che cade, il significato profondo della Forza di Gravità.

Oppure pensiamo alla straordinaria Rivoluzione Einsteiniana che dimostra la relazione biunivoca tra la Massa e l’Energia.

Questi tre passaggi hanno determinato degli sconvolgimenti su differenti piani: su Piano filosofico e religioso hanno ridimensionato la figura dell’Uomo, togliendogli quella centralità che gli era stata donata da Aristotele e condivisa con entusiasmo dalla Chiesa di Roma. Nelle rappresentazioni medievali delle visioni dantesche troviamo sempre la Terra al centro dell’Universo, al punto che Lucifero risulta collocato nel luogo della Terra a Gravità Zero, (quand’io mi volsi, tu passasti ’l punto / al qual si traggon d’ogne parte i pesi, Inf. XXXIV), quindi al centro dell’intero Cosmo.

Copernico, e dopo Galilei, effettuarono un radicale sconvolgimento di paradigma, strappando alla Terra il primato di centralità cosmica e strappando all'Uomo, contemporaneamente, il favore di una posizione privilegiata nella geografia dell’Universo.

Questi cambiamenti epocali, dei quali oggi pochi si rendono conto, hanno modificato quella che i germanici chiamano Weltanschauung, ovvero la Visione del Mondo.

Modificare la propria Weltanschauung significa modificare se stessi in modo profondo, significa cambiare l'angolo della visione, effettuando, anche in questo caso, un balzo quantico di paradigma. Volendo banalizzare con un esempio, sarebbe come paragonare l'osservazione di una metropoli americana trovandoci prima al piano terreno, poi sulla cima del più alto grattacielo. Anche in questo caso si dovrebbe salire attraverso un gran numero di salti quantici (Piani), che rappresenterebbero le tappe necessarie per poter ottenere la Visione finale.

I meno di sette secoli l’Uomo è passato da una presunta ubicazione, collocata al centro dell’Universo, a quella di ospite di una Galassia che si trova in una posizione decentrata nel Cosmo. Su questa Galassia, la Via Lattea, siamo situati in una zona assolutamente marginale…  E’ possibile immaginare che questa nuova collocazione periferica abbia operato, a livello psicologico, un concreto ridimensionamento dell’Io del Genere umano.

Cosa possa aver determinato questo sconvolgimento psicologico è difficile anche solo immaginarlo. Occupare un posto marginale di una galassia qualunque, ubicata ai margini di un Universo che ne contiene più di 200 miliardi, non è esattamente come essere al centro del Cosmo.

Verso la metà del secolo precedente le osservazioni astronomiche hanno contribuito a modificare maggiormente la nostra angusta visione.

Pensiamo che lo stesso Albert Einstein era convinto che nel cosmo vi fosse solo la nostra Galassia, dovremmo stupirci e non poco, considerando che il numero di corpi celesti è letteralmente  volato, alle stelle.

Oggi sappiamo che nell’Universo vi sono oltre 200 miliardi di Galassie, ognuna delle quali contiene oltre 100 miliardi di stelle. Volendo anche fare una innocente considerazione legata al Macrocosmo-Microcosmo, dovremo osservare che nel nostro cervello vi sono oltre 100 miliardi di neuroni…

Ma la Weltanschauung relativa all’Universo non si ferma qui.

La più importante teoria dei primi decenni del XX secolo la formulò Georges Lemaitre, conosciuta come Teoria del Big Bang. L’Universo, secondo questa nuova proposta scientifica, viene osservato in espansione: facendo un ragionamento di carattere cronologico e immaginando che la pellicola del nostro film si potesse riavvolgere, tutti i pezzi dell’Universo (galassie, stelle, pianteti, nubi di polveri…) tornerebbero indietro verso il centro dal quale è originata la grande esplosione.

Successivamente, per completare la teoria del Big Bang, venne proposta la Teoria del Big Crunch, ovvero del rallentamento dell’espansione dell’Universo fino all’arresto, quindi il ritorno verso il punto d’inizio…

La Teoria del Big Crunch è basata sull’ipotesi che la Forza di Gravità sia tale da rallentare, fermare e invertire il moto di ogni corpo presente nell’Universo fino a farlo precipitare verso il punto di partenza.

Le attuali “Visioni cosmologiche” confermano che tutte le Galassie si stanno allontanando tra di loro con velocità crescente e imputano tale bizzarro comportamento al fatto che esista una causa maggiore della Forza di Gravità che determina tale accelerato allontanamento: l’Energia Oscura.

Ma le sorprese non si fermano qui.

La domanda che gli Astrofisici si sono posti dopo la conferma della Teoria del Big Bang, è stata: cosa mai ci sarà stato prima del Big Bang… ovvero quando tutta la Massa/Energia di tutto l’Universo si trovavano concentrate in uno spazio minimo di densità e temperatura infinite?

Le ipotesi si sbizzarrirono per favorire una Creazione di natura atea o per integrare la Figura di un Creatore o di una Causa Prima che potesse spiegare la necessità di un Evento come il Big Bang stesso. Religioni, Filosofie e dimostrazioni scientifiche si prodigarono per trovare una risposta logica o attendibile.

Ne andava della nostra serenità.

La Scienza aveva relegato le Confessioni religiose in uno spazio sempre più angusto, cancellando, secolo dopo secolo, la loro naturale fisionomia.

Alcuni Testi Sacri, come la Bibbia, venivano analizzati filologicamente e snaturati a semplici racconti epici, evidenziando che tutte le costruzioni teologiche altro non erano che interpretazioni di comodo per avvallare il Potere delle Religioni di quel Libro. I lavori di Zecharia Sitchin e Mauro Biglino sono da leggere in quest’ottica.

Rimaneva un solo Punto centrale: chi ha creato tutta l’Energia (intesa anche come materia), presente nell’attimo del Big Bang, evento che avrebbe poi dato origine all’intero Universo?

La risposta, apparentemente impossibile da fornire, trovò negli anni ’70 una inaspettata soluzione.

Nel 1973 Edward Tryon pubblicò su Nature un famoso articolo nel quale si poteva evincere che l’energia totale dell’Universo fosse pari a zero. Nell’articolo si affermava che tutta l’energia positiva (energia più materia) del Cosmo  fosse completamente annullata dall’energia negativa di origine gravitazionale.

Tyron disse che l’intero universo emerse dal “nulla” a causa di una fluttuazione del vuoto quantistico, caratterizzata da una condizione di energia zero, che si sarebbe mantenuta ancora oggi.

In altre parole: secondo la Teoria quantistica dei campi la materia può sorgere spontaneamente dallo stato di vuoto in base alla simmetria tra particelle e antiparticelle. La formazione spontanea di coppie come elettrone-positrone è un fenomeno ben noto.

Tryon vide che sommando l’energia positiva della massa all’energia negativa del campo gravitazionale si ottenva una somma pari a zero.

In termini di “comprensione del mondo” un’osservazione di questa natura determina uno choc psicologico, poiché ci sta dicendo che Tutto nasce dal Nulla e che Tutto e Nulla devono coincidere.

Questa ipotesi ci può condurre anche ad altre successive proposte, come la nascita continua e infinita di altri universi, o forse di universi paralleli nati da singolarità simili al Big Bang.

Alan Guth, cosmologo e astrofisico ha definito l’universo come un grande “pasto gratis”, emerso dal nulla del vuoto quantistico.

La nostra futura “idea del mondo” è forse destinata a considerare l’uomo un vero orfano di Dio?

La Scienza ha davvero eroso l’idea del sacro fino ad annientarla?

Oppure ci troviamo di fronte ad un grandioso cambiamento di Paradigma che distrugge tutte le religioni con tutte le relative differenze ontologiche, cambiamento che potrebbe proporre le religioni stesse come le espressioni di un dialetto spirituale attraverso il quale l’Ente Supremo tenti di dialogare con gli uomini?

Seguendo l’evoluzione del pensiero scientifico saremmo tentati di assumere una posizione da nichilisti, se non da atei convinti.

Tuttavia dopo aver eliminato ogni tipo di sovrastruttura culturale, tradizionale e dogmatica, potrà continuare a vivere in noi un’idea del Sacro, intesa come profonda Consapevolezza, incurante della necessità di logica dimostrazione.

La Consapevolezza del Sacro può anche coincidere con la Consapevolezza della nostra esistenza, e forse i due aspetti del pensiero potrebbero anche rivelarsi identici.

Secondo i Fisici il Vuoto Assoluto è paragonabile al numero Zero, ottenuto sommando e sottraendo numeri di identico valore: una somma e una analoga sottrazione daranno sempre zero… ma sono “qualcosa” e non il Nulla.

In conclusione se il “Nulla” è l’assenza di ogni struttura, fenomeno, azione, presenza, pensiero… ecc… il “Vuoto” può essere inteso come la somma algebrica di Tutto e dei suoi opposti.

 

«Quindi l'ali sicure a l'aria porgo;

Né temo intoppo di cristallo o vetro,

ma fendo i cieli e a l'infinito m'ergo.

E mentre dal mio globo a gli altri sorgo,

E per l'eterio campo oltre penetro:

Quel ch'altri lungi vede, lascio al tergo.»

 

Giordano Bruno

(De l'infinito, universo e mondi, proemiale epistola)

Fotografie di Giancarlo Guerreri

 

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Articolo pubblicato il 30/12/2023