Ritorna in libreria il "Malleus maleficarumun", classico della lotta contro la stregoneria

Modalità, procedure giuridiche e aspetti teologici fondamentali nella lotta alla “perversione eretica

Ritorna in libreria un classico della lotta contro la stregoneria: il Malleus maleficarum, stampato nell’inverno del 1486/87 a Strasburgo e scritto da due domenicani – Jacob Sprenger (1436-1495) e Heinrich Kramer, “Institor” (1430-1505) – animati dalla necessità di mettere “nero su bianco” modalità, procedure giuridiche e aspetti teologici fondamentali nella lotta alla “perversione eretica”.

 

Oggi viene riproposto dalla casa editrice Yume nella traduzione di Marino Olivieri (pag. 366; Euro 21,00) colmando un vuoto editoriale: infatti da tempo, soprattutto i tanti lettori interessati a quell’orrendo periodo della storia in cui si sviluppò la caccia alle streghe, chiedevano una riedizione del noto manuale.

 

Le fonti a cui fecero riferimento i due autori sono molteplici: i testi biblici, poi i Dottori e i Padri della Chiesa, filosofi e pensatori classici; malgrado la solida base costituita da referenti autorevoli: domina comunque quella fragilità ermeneutica tipica di quei testi – non rari nella storia della caccia alle streghe – intenzionati a attestare fatti razionalmente impossibili da dimostrare avvalendosi solo della ragione. Comunque, questa criticità strutturale del libro non inficiò il suo successo: conobbe trentaquattro edizioni, fino al 1669; fu poi ripubblicato in varie forme a partire dall’Ottocento senza conoscere battute di arresto.

 

Da parte di numerosi studiosi è stata posta in evidenza la realizzazione tra la stesura del trattato e la comparsa dalla bolla di Innocenzo VIII: Summis desiderantes affectibus che potrebbe aver certamente contribuito a favorire il progetto editoriale dei due domenicani. Secondo il progetto della Summis desiderantes affectibus l’inquisitore doveva operare come l’agricoltore che sradicare l’erbaccia perché non soffochi la vegetazione; conseguentemente la bolla estendeva l’azione degli inquisitori anche al di fuori delle aree tedesche e con la sua autorità consentiva agli autori del Malleus maleficarum una notevole autonomia.

 

Il primo, Jacob Sprenger, entrò nell’Ordine domenicano a Basilea e studiò teologia a Colonia; dopo essere stato priore del suo Ordine, divenne inquisitore, avendo sempre un solido sostenitore in Innocenzo VIII. Dal 1475 fu grande inquisitore in Germania, svolgendo il suo ufficio in alcune città tedesche, quelle indicate nella Summis desiderantes affectibus. Heinrich Kramer, “Institor”, condusse la sua attività di inquisitore con grande convinzione e difendendo l’autorità del papato, giungendo anche a porsi in contrasto con il potere laico: infatti fu incarcerato da Federico III per aver messo in dubbio il potere imperiale.

 

Di conseguenza ebbe sempre importanti appoggi negli ambienti ecclesiastici romani, inoltre il suo mandato di inquisitor haereticae provitatis gli conferì l’autorità a operare contro ogni forma di eresia, ovunque si fosse manifestata. Per un breve periodo fu al centro di pesanti accuse di simonia, ma ben presto furono accantonate, ebbe un effetto rilevante a suo vantaggio l’irreprensibile operato contro gli eretici e l’offensiva antimagica che aveva scatenato.

 

Oggi è opinione diffusa tra gli storici che nella stesura del Martello delle streghe abbia operato soprattutto Kramer, anche se non è possibile giungere a delle attribuzioni precise, poiché l’assenza del manoscritto originale del trattato, rende quasi impossibile stabilire le paternità. Addirittura, Kramer è stato anche indicato come l’autore della bolla papale poi resa ufficiale da Innocenzo VIII; si consideri che il domenicano era ben inserito nell’apparato burocratico ecclesiastico: collocazione che gli consentì di ottenere senza troppi ostacoli l’autorizzazione alla pubblicazione del manuale da parte della facoltà di teologia dell’università di Colonia.

 

L’impianto del Malleus maleficarum si struttura su tre blocchi ben distinti, ognuno dei quali affronta argomenti specifici: prima di tutto si prende in considerazione la natura della stregoneria in quanto fatto reale e  della relazione tra le streghe e Satana. Il secondo blocco risulta più aneddotico e discorsivo: gli autori affrontano le pratiche delle streghe mettendo in evidenza i modi per contrastarle. Il terzo è orientato sugli aspetti giuridici, sia ecclesiastici che laici e relativi naturalmente ai crimini di eresia e stregoneria.

 

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Articolo pubblicato il 11/01/2024