Parlateci di Bibbiano perché l'Italia non dimentica!

Mario Adinolfi, "Popolo della Famiglia", teme arrivi la prescrizione per i 17 imputati.

Il tempo passa inesorabile e la memoria degli italiani si fa sempre più corta. Proprio per questo è importante tornare in provincia di Reggio Emilia, a Bibbiano, dove il 27 giugno del 2019 è scoppiato uno scandalo sugli affidamenti illeciti di minori.

A far scattare l’indagine “Angeli e Demoni” il Giudice per le Indagini Preliminari, Luca Ramponi, che emise una corposa serie di misure cautelari eseguite dai Carabinieri di Reggio Emilia.

Anna Ditta, del Desk News di “The Post Internazionale”, il 21 luglio 2019, scriveva che le indagini andavano avanti sin dal 2018 “dopo che la Procura ha notato un “aumento esponenziale anomalo delle segnalazioni di abusi sessuali su minori provenienti dal Servizio Sociale dell’Unione dei Comuni della Val D’Enza (un consorzio di comuni che condividono la gestione di molti servizi) e dei conseguenti provvedimenti di allontanamento dalle famiglie”.

L’obiettivo di psicologi e assistenti sociali era quello di “dipingere il nucleo famigliare originario come connivente (almeno se non complice o peggio) con il presunto adulto abusante, e a supportare in modo subdolo e artificioso indizi o aggravare quelli esistenti, nascondendo elementi indicatori di possibili spiegazioni alternative ai segnali o comportamenti dei minori”.

Un quadro vergognoso che aveva un epilogo grottesco. A guadagnare da tutto questo “La Cura”, una struttura pubblica di Bibbiano, nata come centro di sostegno per i minori vittime di violenza e abuso sessuale, dove venivano “ricoverati” i minori strappati illecitamente alle famiglie.

Il tempo, come dicevamo in origine, trascorre inesorabile e gli imputati “rischiano” di passarla liscia.

Sul tema è intervenuto, con la sua verve pungente ed acuta, il fondatore del “Popolo della Famiglia”, Mario Adinolfi (nella foto a sinistra).

In una ficcante nota, l’ex parlamentare del PD scrive: “Siamo nel 2024 e procede con lentezze incomprensibili il processo di primo grado ai 17 imputati. Considerato il processo d’Appello e l’inevitabile ricorso in Cassazione, ormai è quasi certo che i condannati eventuali se la caveranno con la prescrizione”.

Sarebbe un’assoluta vergogna e quei bambini non otterrebbero mai la giustizia che, invece, gli spetta oltre ogni ragionevole dubbio.

Come ben scrive Adinolfi: “Nessuno pagherà nulla se non quei poveri bambini e i loro genitori descritti come abusanti. A Bibbiano è accaduto qualcosa di molto grave e preparatorio: l’assalto alle famiglie non conformi alle nuove ideologie. E resterà impunito”.

Ci ripromettiamo di tornare sulla vicenda.

 

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Articolo pubblicato il 26/01/2024