"Publica Strata", da Torino a Collegno, sulla via delle Gallie

Di Katia Bernacci

Torino è stata da sempre un luogo di passaggio importante per raggiungere quella che oggi è la Francia e già Ottaviano Augusto, figlio adottivo di Giulio Cesare, decise di portare avanti le opere dell’uomo che venerava, tra cui la costruzione di strade su sentieri già esistenti, per il collegamento della Pianura Padana, (la Gallia Cisalpina), con la Gallia Transalpina.

Ottaviano, chiamato Augusto poiché era stimato da tutti per il comportamento equo e la mente aperta, aveva lavorato parecchio per restaurare in ogni modo gli usi degli antenati e allo stesso tempo creare i presupposti per una ulteriore espansione militare.

L’ampliamento della via delle Gallie, o via Publica o Publica Strata, come veniva chiamata, contribuì a tutti gli effetti a una migliore e più controllata viabilità, consentendo tra le altre cose il collegamento anche tra le piccole tribù che all’epoca erano stanziate in tutta l’area nord occidentale.

La strada, che partiva da Torino, allora Augusta Taurinorum, era costellata di pietre miliari, che consentivano al viaggiatore di capire dove si trovava; ad esempio, Ad Quintum, tra Collegno e Torino, era chiamata così perché era posta a cinque miglia dal centro di Torino.

Le strade al tempo dei romani erano un luogo vivo tanto quanto le città: ai loro margini si trovavano edifici, luoghi di accoglienza e di riposo per uomini e animali, “stazioni di servizio” come gli attuali benzinai, tombe e monumenti funerari ed erano costantemente percorse da carri, trainati da asini e cavalli, oppure anche solo da uomini a piedi, che soprattutto nei periodi successivi si muovevano in gran numero, per portare a termine i lunghi pellegrinaggi che conducevano a Gerusalemme, Roma e Santiago de Compostela, i luoghi più ambiti per avvicinarsi a Dio e mondarsi di tutti i peccati.

L’ampiezza delle strade, i numerosi ponti, le tecniche di costruzione e soprattutto la continua manutenzione, unitamente al controllo delle truppe, che faceva sì che i pellegrini o i mercanti potessero raggiungere le cittadine lungo il percorso sentendosi relativamente sicuri, aveva reso l’Italia del nord un esempio di tecnologia costruttiva all’avanguardia, che non si sarebbe più manifestato. Infatti, con la caduta dell’Impero Romano anche i principali collegamenti sarebbero stati quasi abbandonati al degrado e almeno fino a dopo l’anno mille, lo spostamento di merci e di animali era faccenda che preoccupava non poco, poiché si era preda dei briganti, che lungo la strada si appostavano per tendere agguati oppure si rischiavano incidenti pericolosi, per gli innumerevoli danni della pavimentazione.

Dopo l’XI secolo, le cose cambiano nuovamente, i pellegrini diventarono sempre più numerosi, così come i mercanti, che percorrevano le strade maggiormente conosciute per portare le merci più richieste: tessuti, spezie, gioielli, oggetti di vario genere; si moltiplicarono ospizi e locande, ma anche cappelle e banchetti, dove i contadini esponevano le merci dei campi, fornendo un servizio di “autogrill” medievale ai passanti.

La via di collegamento tra le Gallie è stata di fondamentale importanza nel passato, ma ancora oggi le nostre strade ricalcano spesso quelle romane e può anche accadere che negli scavi per nuove fondamenta, si trovino prove della vita di allora, come è accaduto nel 2002, quando, in occasione dei lavori per la Metropolitana, vennero portate alla luce, proprio a Collegno, le necropoli Gota e Longobarda, che tanto ci hanno raccontato sulla vita che conducevano quei popoli in Piemonte.

La storia e le curiosità si rincorrono e proprio in questi giorni, presso la Certosa Reale di Collegno, si tiene la mostra “Publica Strata”, organizzata dal Gruppo Archeologico Ad Quintum di Collegno, dal Gruppo Archeologico Torinese e dall’Associazione Amici della scuola Leumann, che indaga i luoghi, i metodi di costruzione, i personaggi che si sono avvicendati in quasi duemila anni di storia, in un viaggio intrigante adatto a tutte le età.

Katia Bernacci

 

Mostra “Publica Strata”

Orari: venerdì 9, sabato 10, domenica 11 febbraio dalle ore 9,30 alle ore 17,30

Presso la Certosa Reale di Collegno, via Torino 9, Sala delle Arti

Ingresso gratuito

Bibliografia

“Publica Strata, guida” a cura dei Gruppi Archeologici di Torino e Collegno e degli Amici della scuola Leumann

Catalogo della mostra

Archeogat.it

 

Fotografie di Marino Olivieri e archivio

 

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Articolo pubblicato il 06/02/2024