Speciale primarie del centrosinistra: il ritratto dei candidati parte 2
I candidati

I candidati secondari

Ormai manca una settimana alle votazioni che decideranno il prossimo leader del maggior partito di centrosinistra. I candidati si sono sfidati qualche giorno fa in diretta su Sky e ora continuano la campagna elettorale per tentare di accaparrare i voti degli indecisi. Nella scorsa puntata abbiamo analizzato i candidati principali, oggi invece ci soffermeremo sulle figure secondarie.

 

 

Bruno Tabacci

 

Attualmente continua a mantenere il doppio incarico di parlamentare dell'Api di Rutelli e assessore al Bilancio della giunta Pisapia nel comune di Milano. Nonostante la candidatura alle primarie ha deciso di mantenere il doppio lavoro ma ha rinunciato al doppio stipendio. Rappresenta la svolta “Montiano-centrista”. È talmente Montiano da volere fermamente il Monti-bis. Già da queste poche informazioni capiamo che l'obbiettivo di Tabacci non è di certo la vittoria.  Lui stesso ha detto che la sua candidatura alle primarie è un segnale della presenza dei moderati nel centrosinistra. Allora perché lo analizziamo? Il motivo che ci spinge all'analisi è legato strettamente al dilemma del Partito Democratico: Più centro o più sinistra? Se fino all'anno scorso Bersani preferiva la sinistra (foto di Vasto docet) oggi sembra maggiormente tentato dalle posizioni centriste

espresse dall'Udc di Casini. Qual'è quindi la scelta migliore? Per rispondere a questa domanda basta osservare la storia italiana. Dalla nascita della repubblica italiana abbiamo assistito nella maggior parte dei casi a due costanti: il conservatorismo e il dominio dei moderati. Se oggi l'Italia è ridotta in queste condizioni lo deve anche a queste politiche non adatte alla realtà odierna. Ecco perché le idee centriste esposte da Tabacci e in generale da tutta la coalizione di Casini sono inaccettabili. Se il PD vuole modificare l'immobilismo italiano non può evitare una coalizione progressista, che attualmente è rappresentata dalla sinistra “radicale”.

 


Laura Puppato

 

L'unica donna candidata alle primarie ha fatto carriera nel nord-est. Attualmente è capogruppo del PD nel consiglio regionale del Veneto. Le idee della Puppato vengono ampiamente esposte nel suo sito, dove troveremo venti punti esplicati singolarmente. Possiamo riassumere questa mole di idee in tre passaggi fondamentali: crescita sostenibile, ristrutturazione sociale e un nuovo inquadramento nelle politiche fiscali. Quando la Puppato parla di crescita sostenibile si riferisce alla green e blue economy, proposte che puntano alla difesa dell'ambiente e alla rigenerazione e riutilizzazione di tutto ciò che viene consumato. Questi principi si traducono in benessere per i cittadini e sprechi minori per la società. La vicenda dell'ILVA di Taranto costituisce una prova del malessere portato da un uso improprio delle risorse ambientali. Il secondo passaggio riguarda la ristrutturazione sociale. Le parole d'ordine sono “welfare”, “pari diritti” e “diritti civili”.

Se i principi delle ultime parole sono chiari, bisogna analizzare meglio cosa si intende per welfare. Secondo la Puppato il “benessere sociale” va ricercato in maniera settoriale. Temi delicati come l'istruzione, la giustizia, il lavoro, lo sviluppo tecnologico e la sanità hanno bisogno di un welfare specifico. La storia dei governi passati è un susseguirsi di politiche “generaliste” che non hanno portato benessere, ma piuttosto uno spreco di soldi pubblici. L'ultimo passaggio è una critica nei confronti del governo Monti. La severità con cui il governo si e accanito nei confronti delle classi deboli è inaccettabile. Secondo la Puppato è una crudeltà insensata vessare le classi deboli e usare metodi morbidi nei confronti dei ceti più abbienti. Proprio da questa situazione nasce l'esigenza di inquadrare in maniera diversa le politiche fiscali. Prima di tutto bisogna abolire le leggi vergogna emanate dai governi Berlusconi negli ultimi 15 anni. Allungando i tempi di prescrizione e ristabilendo i reati di falso in bilancio e corruzione tra privati, sarà possibile reprimere molto più facilmente i fenomeni corruttivi. Inoltre vanno aumentate le pene carcerarie per i grandi evasori fiscali. Allo stesso tempo vanno tutelati gli onesti. Le pressioni sui controlli vanno aumentate per i precettori di redditi e diminuite nei confronti dei lavoratori dipendenti, dei pensionati e delle piccole imprese. Inoltre va semplificata la normativa fiscale, in modo da essere compresa da ogni cittadino senza ricorrere al CAAF o al commercialista per una corretta compilazione.

Assieme a Nichi Vendola le proposte della Puppato sembrano le più convincenti, perché non legate a politiche fallimentari o incoerenti. Purtroppo le possibilità di vittoria di entrambi i candidati sono molto basse, anche grazie all'oscurantismo applicato dal duopolio televisivo Raiset. Di conseguenza il rischio di un voto teleguidato è palpabile. Se il voto è stato creato per distruggere le catene che imprigionano gli uomini, allora possiamo mantenere una discreta dose di ottimismo. O forse no?

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Articolo pubblicato il 19/11/2012