Il misterioso caso dei pomodori alieni.

Quando esiste una spiegazione scientifica per un fatto stupefacente.

Primi anni sessanta. Periferia di Torino. Qualche casa tra i prati. Alcune attività artigiane sparse qua e là. Orti. Tanti orti. Tra i quali anche quello che mio padre aveva organizzato per provvedere ortaggi e verdure per la nostra famiglia.

Un orto ben curato nonostante egli potesse dedicarvi solo quel poco tempo che saltuariamente gli permetteva il suo lavoro di camionista. Lavoro che non gli aveva fatto mai dimenticare le sue origini contadine e quanto da ciò aveva ereditato e appreso.

Tra tutto ciò che quell’orto produceva e offriva, egli era particolarmente orgoglioso dei suoi pomodori, che ogni anno erano disponibili in gran quantità.

Però quell’anno qualcosa di particolare doveva essere successo perché la dimensione che essi avevano raggiunta era spropositata; più che pomidori sembravano meloni o piccole angurie. Superavano tutti di gran lunga un chilo ed alcuni erano più vicini ai due chili ed avevano un aspetto lucido ed opulento. Perfino le piante a cui erano appesi erano in proporzione; avevano un fusto più grande del suo pollice. Da esse emanava un intenso tipico profumo. Mio padre non finiva più di rimirarli e se ne vantava con tutti come se si trattasse di trofei o da un primato mondiale raggiunto.

A chi gli chiedesse come avesse fatto ad ottenere simili meraviglie rispondeva, ovviamente, che si trattasse di un segreto da costudire gelosamente.

Anche perché rimase un mistero anche per lui fino a che non ne scoprì la ragione. Che era molto poco misteriosa.

Cosa era successo infatti?

Sotto la nostra abitazione era operante un grissinificio artigianale. Dalla lavorazione dei grissini provenivano degli scarti, contenenti anche una certa quantità di lievito e di strutto. Il tutto veniva lavato via dalle impastatrici in diversi momenti della giornata e l’acqua di lavaggio veniva scaricata senza troppi pensieri dove si poteva, compreso l’orto in cui i pomodori presenti avevano fatto incetta della inaspettata risorsa.

Va da sé che per ringraziare la titolare del grissinificio, per il prezioso contributo fornito, la omaggiò con un certo numero di pomodori ingenerando uno scambio virtuoso pomodori-grissini-pomodori-grissini che proseguì a lungo negli anni con soddisfazione di tutti, anche se pose fine al mistero.

Un primo esempio di riciclaggio ed economia circolare “ante litteram”.

© 2023 CIVICO20NEWS - riproduzione riservata.

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 04/12/2023