Europafrica è transizione demografica.

Ancora una volta il principio dei vasi comunicanti agisce come riequilibrante.

Quanti sforzi mentali politici, sociali, culturali, religiosi, economici e finanziari vengono chiamati in causa e messi in atto per formulare o giustificare strategie per controllare o indirizzare gli accadimenti dell’umanità. Si adducono ragioni di ogni genere per sostenere ipotesi e previsioni circa certi spostamenti di interessi da questa a quella situazione e dedurne quali conseguenza portino con sé e quindi mettere in pratica ogni capacità per sfruttarne le opportunità che si intravedono.

 

Una di queste mette in evidenza come l’età media e l’aspettativa di vita della popolazione di questa o quella nazione o continente sia in grado di determinarne in modo sostanziale la qualità della vita, specialmente quando si pone l’accento sulla proporzione tra giovani ed anziani. Pur rallegrandosi del fatto che l’età media della popolazione mondiale continua a salire non si nasconde una certa preoccupazione per il costo che un maggior numero di anziani non più produttivi costituisce per la società specialmente se non controbilanciato da un adeguato numero di giovani produttivi.

 

Tralasciando ogni implicazione tecnica e numerica al riguardo, già oggetti di vari studi e proiezioni da parte di enti preposti a tale scopo, ancora una volta proviamo ad osservare ciò che è già in atto da tempo tra questa e quella realtà alla luce del principio dei vasi comunicanti.

 

 

A che cosa si applica in questo caso il succitato principio?

All’età media della popolazione delle due entità considerate: Europa e Africa.

 

Infatti il dato evidente è che l’età media della popolazione europea risulta essere di oltre 44 anni, mentre quella della popolazione africana sfiora solamente i 20 anni. La prima è la più anziana e la seconda la più giovane del pianeta, ragione per cui un eventuale riequilibrio naturale non dovrebbe stupire più di tanto. Peraltro la media delle due sarebbe 44+20:2=32 ovvero assai vicina a quel 33 che è l’attuale età media dell’umanità, quella simbolica del suo prototipo originale che a quell’età morì per diventare altro (e qui ci sarebbe assai da pensare).

 

Quindi, con buona pace di chiunque si cimenti sull’argomento, rimane spazio solo per considerazioni secondarie in quanto i giochi si autodeterminano sostanzialmente seguendo leggi immutabili. Senza che nessuno possa farci niente se non colorarne i contorni, a fatti avvenuti, con sfumature più o meno gradevoli per riempire di fake-news un mondo fake di relazioni fake. Troverà comunque qualcuno disposto a mettere un like!

 

A meno che sia troppo tardi anche per questo!

 

grafica e testo

pietro cartella

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Articolo pubblicato il 25/01/2024