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Mafia Capitale diventa una fiction
Canale 5 e Rai Tre propongono contemporaneamente le vicende che hanno sconvolto Roma e tutta l'Italia
Articolo di Lele Boccardo
Pubblicato in data 20/09/2017

E’ una storia che inizia lontano nel tempo, in un passato che molti di noi ricordano ma che i giovani d’oggi neanche conoscono.

Un passato scomodo, tutto italiano, fatto di strategia del terrore e di bande armate, fatto di fazioni politiche, servizi segreti e strane convergenze parallele.

Erano gli anni duri, quelli di piombo, una roulette dove tutto si giocava tra il rosso e il nero, un ventennio buio e tormentato della nostra Prima Repubblica.

Figure inquietanti, perfettamente organizzati e molto spesso protetti dai poteri alti, i personaggi di questo periodo hanno dominato Roma e non solo.

Quello che è più inquietante però, è che questi personaggi, malgrado gli arresti, le condanne e la fine del comunismo internazionale, non sono mai spariti dalla scena, ma hanno continuato la loro attività, evolvendosi e adattandosi alle nuove generazioni politiche, istrioniche presenze dei fatti di cronaca più che mai attuali, resistendo al tempo e alla globalizzazione.

Stiamo parlando di criminali di vecchia generazione, che hanno saputo inserirsi bene nei settori dell’imprenditoria e della politica, tanto da diventare, oggi, i pupari di situazioni economiche fatte di truffe e tangenti. Avrebbe dell’incredibile se tutto ciò non succedesse in Italia.

Tutto questo è narrato in questi giorni sugli schermi delle reti nazionali, in due programmazioni distinte, una su Mediaset e l’altra sulla Rai, con due scelte mediatiche diverse ma entrambe interessanti e coinvolgenti.

Su Canale 5 è iniziata la seconda stagione di “Squadra Mobile – operazione Mafia Capitale”, una fiction ispirata a fatti realmente accaduti, dove il neo vice questore aggiunto Roberto Ardenzi (Giorgio Tirabassi) dovrà indagare su un dirigente comunale corrotto che gestisce appalti pubblici.Una versione soft della maxi inchiesta che ha toccato i più alti piani del primo Comune italiano.

Una serie TV di otto puntate, in onda il Mercoledi in prima serata su Canale 5.

Stasera in onda, la seconda puntata. Staremo a vedere.

Rai Tre invece ci propone qualcosa di più diretto: Mille giorni di Mafia Capitale, documentario-fiction, è una serie di tre episodi , molto ben strutturati, con ricostruzioni fedeli, testimonianze, stralci  di video e intercettazioni provenienti dagli archivi giudiziari.

La prima puntata, andata in onda giovedi u.s., segue l’indagine dei ROS che si muove nei vicoli di Roma, tra un distributore, un bar e una villa lussuosa appartenente ad un nulla tenente, Massimo Carminati, che, alla fine degli anni settanta, militava nei NAR, poi affiliato alla banda della Magliana.

Malgrado l’arresto, durante il quale perse un occhio, l’attività criminale di Carminati continua fino ai giorni nostri, tanto da diventare quello che alcuni hanno definito il “Re di Roma”.

Mille giorni di Mafia Capitale è  il racconto della maxi indagine del “mondo di mezzo”, durata dal 2012 fino alla sentenza del 2017,  dove imprenditori, politici e dirigenti comunali realizzano grandi truffe, fatte di tangenti e scatole cinesi, grazie all’intermediazione degli esponenti della criminalità organizzata.

Ogni episodio è seguito da uno Speciale, una tavola rotonda condotta da Federica Sciarelli. Ospiti in studio della prima puntata Giosuè Domenico Naso, legale di Massimo Carminati, Antonio Mancini, ex esponente della banda della Magliana ora collaboratore di Giustizia, e Giovanni Bianconi, giornalista del "Corriere della Sera".

Tante le domande discusse in studio: perchè non è stata riconosciuta l'aggravante mafiosa? Quali sono i legami con il "mondo di mezzo"?

Davvero da non perdere il seguito, giovedi prossimo, in prima serata su RAI Tre.

Stay always tuned!!!


 

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