Sciolta “l'Unità”, dal 1 agosto le pubblicazioni saranno sospese

Il quotidiano fondato nel 1924 da Antonio Gramsci è al capolinea. “Sono riusciti a ucciderci”, il direttore accusa il PD “Sorprende che non siano riusciti a trovare una soluzione”

Del fosco destino del quotidiano “l'Unità” e dei possibili modi per salvarlo dal baratro si parla ormai da tempo, si propose di rilevarlo persino la Santanchè (oh Signur!), ma nulla da fare, l'Unità chiuderà i battenti dal 1 di agosto per un periodo di tempo indefinito.

Gli azionisti a quanto pare, non hanno trovato un'intesa e a pagare le conseguenze di queste mancate affinità saranno circa 80 lavoratori.

“Fine della corsa. Dopo tre mesi di lotta, ci sono riusciti: hanno ucciso l'Unità” - queste le dure parole della redazione - “ i lavoratori sono rimasti da soli a difendere una testata storica”.

 

“L'Unità” infatti fu fondata il 12 febbraio 1924 da Antonio Gramsci, che in una lettera del 12 settembre 1923 scriveva quanto segue: “il giornale non dovrà avere alcuna indicazione di partito. Dovrà essere un giornale di sinistra. Io propongo come titolo l'Unità puro e semplice che sarà un significato per gli operai e avrà un significato più generale”.

Dopo circa novant'anni Antonio Gramsci pare sia stato finalmente ascoltato: il suo giornale è in perfetta sincronia con la sinistra: è morto, come lei.

 

“Sorprende che il PD non sia riuscito a trovare una soluzione per l'Unità: avrebbe almeno potuto appoggiare il progetto Fago”, socio di maggioranza della Nie, aveva proposto di affittare e poi acquisire il ramo di azienda, ma a quanto pare la Dc ehm, pardon, il PD non vuole saperne.

Voci di corridoio sostengono infatti che Renzi puntasse alla sua chiusura ancor prima di venire eletto, anzi di essersi eletto.

“Il piccolo duce” intanto, non esprime ufficialmente cordoglio né gioia e sostiene solamente che il giornale non rientra nelle “disponibilità del PD”. Strano sentirlo dire dall'esponente massimo di un partito che possiede quote di capitale anche se ormai minime, della Nie, società editoriale de “l'Unità”.

 

Il Movimento Cinque Stelle, perlopiù Beppe Grillo, ha espresso soddisfazione di fronte alla possibile chiusura del quotidiano, c'è coerenza nel modus operandi: sterile e fuori luogo.

 

Tralasciando i tempi più recenti, questo quotidiano poteva vantare la collaborazione di eccelsi giornalisti e intellettuali come Massimo Mila, Ada Gobetti, Cesare Pavese, Italo Calvino, Paolo Spriano, Augusto Monti e certo, ahinoi, anche direttori come Massimo D'Alema.

Una lunga storia quella dell'Unità in cui si possono intravvedere splendori e oscurità, quest'ultima però è riuscita a prendere il sopravvento in questi anni di crisi onnivora, che non si sta mangiando solo il lavoro, le speranze e il futuro, ma anche il nostro passato.

 

Domani il giornale pubblicherà un numero speciale: le pagine saranno bianche in segno di protesta.

“Dimostreremo come sarà l'informazione senza l'Unità, un'informazione senza voce”, annuncia il direttore Landò.

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Articolo pubblicato il 30/07/2014