Colonia, ovvero l'inizio della fine

Europa vittima delle sue stesse regole sull’accoglienza

I fatti avvenuti a Colonia, in Germania, nella notte di Capodanno, devono metterci in guardia e dovrebbero far aprire gli occhi a quanti procedono ostinatamente sulla via dell’accoglienza a tutti i costi e del buonismo.

Un migliaio di uomini immigrati ha tenuto in ostaggio una piazza relativamente piccola molestando le donne bianche presenti al suo interno e ha impedito alla polizia di intervenire. Alcuni testimoni sostengono che gli immigrati abbiano pronunciato frasi del tipo “devi trattarmi con gentilezza, sono siriano”, “mi ha invitato la signora Merkel”, o ancora, rivolti alla polizia, “se mi strappi il permesso di soggiorno domani me ne danno un altro”.

L’immagine della polizia tedesca che non riesce ad intervenire in uno stupro di gruppo e che attende impotente ai margini della piazza è l’immagine stessa dell’Europa nei confronti dell’immigrazione. I Paesi membri dell’UE, dopo aver attaccato l’Italia colpevole, a loro dire, di non accogliere abbastanza, si ritrovano adesso ad essere vittime delle regole del gioco che hanno contribuito a scrivere, impossibilitati a liberarsi dei criminali che hanno fatto entrare pur annunciando pubblicamente il ricorso alle espulsioni.

L’unica parola che viene in mente pensando agli stati europei è proprio “impotenza”: l’Italia non può espellere gli immigrati o smettere di accoglierli perché altrimenti la Germania dice che non sta facendo il proprio dovere. La Germania a sua volta non può espellerli perché deve dare il buon esempio nell’ambito dell’accoglienza, perciò è costretta a consentire agli stranieri di fare ciò che vogliono per non essere accusati di razzismo, esponendo i propri connazionali a rischi enormi e deliberatamente tutelati, ammonendo il capo della polizia per non aver fatto ciò che in realtà il suo stesso stato gli impediva di fare. È un cane che si morde la coda in cui chi ci rimette sono i cittadini costretti a pagare il prezzo del buonismo e dell’ipocrita accoglienza senza controlli.

In particolar modo i cittadini italiani, vittime di uno stato il cui governo, nelle stesse ore in cui si moltiplicano le denunce per molestie sessuali ad opera di immigrati, propone di abolire il reato di immigrazione clandestina e in cui il presidente della Camera dei Deputati, che di solito è in prima linea quando si tratta di violenza sulle donne, commenta così i fatti di Colonia: “L’interesse nazionale oggi si tutela costruendo ponti, non alzando muri”.

Un destino, quello degli italiani e delle italiane, che, senza voler seminare il panico, sembra sia stato già deciso dai nostri governanti, che preferiscono sacrificare le proprie donne piuttosto che perdere la faccia sulle politiche attuate in materia di accoglienza. Sperando di non dover mai sentire pronunciare in occasioni simili la frase “Ci ha invitati il signor Renzi”.

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Articolo pubblicato il 22/01/2016