Una nuova ipotesi sull' origine di alcuni disturbi mentali

Il professor Peter Kinderman dell' Università di Liverpool ha affacciato una nuova ipotesi

 

"I disturbi mentali, come la depressione, sono causati dagli eventi della vita, non dalla genetica"

Una nuova ipotesi sull' origine di alcuni disturbi mentali, come la depressione, è stata avanzata recentemente da un professore di psicologia clinica dell' Università di Liverpool: Peter Kinderman.

Depressione e ansia sono malattie molto comuni, che si manifestano soprattutto con l'avanzare dell'età e sono in grado di immobilizzare la vita di chi ne è affetto. Con la ricerca si sta tentando di comprendere quali siano le cause scatenanti di questi disturbi mentali e alcuni psicologi sostengono che fattori sociali, come la disoccupazione o abusi subiti durante l'infanzia, siano la maggior parte delle volte all'origine di tutto. Per questo, a loro parere, troppi soldi vengono spesi per la ricerca di fattori genetici o biologici.

A farsi portavoce di questa scuola di pensiero è il professore di psicologia clinica dell’ Università di Liverpool, Peter Kinderman, che ha criticato pubblicamente la scelta del Medical Research Council britannico di spendere centinaia di milioni per la ricerca di fattori genetici e psicologici.

Secondo il professore, infatti, per quanto il cervello abbia un ruolo nello sviluppo di determinate patologie, non è da ricercare in lui la causa scatenante. La società, gli eventi della vita, l'ambiente sono alla base dei disturbi mentali e, se i fondi per la ricerca sono limitati, allora per Kinderman è più giusto investire in questo secondo campo.

“È chiaro che ogni singola azione, ogni emozione coinvolge il cervello", ha dichiarato alla Bbc, "Una ricerca scientifica che ci dica quale parte del cervello è coinvolta non ci permette di fare grandi passi avanti nella comprensione dei disturbi mentali". Al contrario, secondo lui, è importante tener conto ad esempio che quando i tassi di disoccupazione aumentano in una località, in maniera proporzionale aumentano i suicidi.

Pur riconoscendo l’importanza di una ricerca che si concentri anche su fattori sociali, non tutti sono però d’accordo sul dirottare i finanziamenti dalla genetica in questo settore. “La biologia potrebbe essere fondamentale per comprendere le malattie mentali", sostiene il dottor Jeff Barrett del Wellcome Trust’s Sanger Institute, come scrive il Telegraph. Il dibattito è ancora aperto e la soluzione lontana dall'essere raggiunta.

Fonti: The Telegraph e Huff Post

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Articolo pubblicato il 25/01/2017