Le mani di Lucifero sulla nostra testa: nuova siccità in arrivo dal Sahara.

40°, si sciolgono i ghiacciai, i fiumi sono in secca, c'è troppo che non va! Quando ragionare di scie chimiche non interessa più quasi a nessuno!

Lucifero è il pittoresco nome della nuova ondata di calore africano che, dopo il passaggio di Caronte, sta per arrostire quello che una volta era il Bel Paese. Sembra quasi un simpatico nome di benvenuto a qualcosa di sinistro che sta trasformando questa estate 2017 in un sabba infernale. Qualcosa di anormale.

Una volta l'estate europea dava il benvenuto alle correnti atlantiche, agli alisei, all'anticiclone delle Azzorre, mentre il sud della penisola era scaldato dallo scirocco. Mai fino a pochi anni or sono si parlava con continuità di bolla africana, di correnti provenienti dal Marocco. 


Non è concesso far certa cronaca senza prove inconfutabili. Ma chi dovrebbe fornircele? L'informazione scivola blanda su qualcosa di terribile di cui sembra non si voglia parlare. E allora gli occhi sono una fonte sufficiente per lasciar adito al dubbio che questo riscaldamento globale non sia soltanto da additare al CO2 di cui siamo umani produttori, ma sia dovuto anche qualcosa che gli occhi non si sanno spiegare?


Ieri, 31 luglio 2017, immagini catturate dai cieli di Chieri, alle spalle della collina di Torino, intorno alle ore 19.30 Questo è un documentario fotografico che fa testo, poiché il cronista si fa reporter e le fotografie documento indelebile; prove su cui discutere.

Terribili a vedersi le nuvole che ieri sera, avanguardie di lucifero, sono avanzate, guarda caso, dal medesimo occidente. Lunghe strisce pesanti, protese come le mani di un mostro a sovrastare l'ingenuità di noi terrestri tecnologici, imbambolati e sempre più assenti di fronte a quella che era madre natura e indifferenti a qualcosa che succede sopra i nostri occhi da molti anni!  

Nuvole anomale, difficile da classificare, per molti hanno il peggior aspetto delle demonizzate "scie chimiche". Ma se anche queste immagini sono una "bufala", la loro sequenza cos'è? Certezza non c'è poiché non è notizia ufficiale e non ne ha parlato nessuno. Ma gli occhi a cosa servono quando è ora di aprire gli occhi?  

La prossima ondata di calore stranamente sta arrivando dopo che le mani del mostro, o forse per qualcuno, normalissime nuvole, ma così mai viste a memoria d'uomo, sono passate sopra le nostre teste. È successo ieri sera, quasi bellissimo, a 3000 m, certamente non di più. Rotta di provenienza: circa 230° da sud ovest, basta una bussola.   

Dal terrazzo da cui scruto e annoto le variazioni del clima, la profondità del cielo e la forma delle nuvole, che da tempo cambia dopo strani movimenti nei cieli, mai avevo visto tutto questo insieme.  

Eppure nessuno ne parla, quasi fosse nuvolaglia normale. Così non è! Così non è mai stato. E allora, il giornalista diventa reporter e la macchina fotografica immortala ciò che smentire non si può.  

Viviamo un momento incomprensibile. La siccità ha messo in ginocchio l'Italia in pochi anni, gli anni più caldi di sempre. L'anticiclone delle Azzorre non transitata più sulle nostre terre, nessuno spiega come e perché. Ma possiamo essere certi che le mani di Lucifero o chi per lui, che con queste nubi veloci, formatesi rapidamente, quasi solide, ordinate, quà a ricordare adunche grinfie rapaci e un po' più in là, distese colonne parallele e ben proporzionate, sul caldo in arrivo da un deserto del Sahara aoccidentale, da circa 230° sud ovest, non c'entrino proprio niente? (bastano un goniometro, una carta, un righello) 

Il reportage forse non rende tutto il cielo come era: surreale disegno, pittura ben fatta per sembrare morfologicamente viva, invadente e ossessiva. Forse è davvero una meraviglia della natura, ma in ogni caso è esistita, transitata, scomparsa. Fotografata resta, e come altre conservate in archivio, sfida ogni smentita.

Queste nubi sono un cattivo presagio e la nuova ondata di calore africano sembra avere una strada tracciata. Queste sono immagini su cui riflettere, questo è un occhio sul cielo, questa è informazione sulla quale soprassedere, sorridere o immaginare parto di un visionario osservatore. Ogni opinione è lasciata al lettore, come sempre del resto. 

Altro non so più cosa dire. Scie chimiche? Mani del diavolo? Normali variazioni di un clima che ci sta arrostendo? L'ozono a bassa quota va domato? Le radiazioni del sole stanno diventando incontrollate da una inquinata, ammalata atmosfera? Forse soltanto in pochi conoscono la verità di queste stagioni non più di una volta, diventate altro con troppa velocità.

Se qualcuno ha interesse a piegare l'Italia nelle sue eccellenze agricole per poi comprarsela a prezzi di saldo oppure a eliminarla nel gioco della concorrenza sleale nel mercato globale, potrebbe non avere scrupoli nel metterla a secco proprio così. Viviamo in un mondo economico, forse è meglio pensare che sia solo così. 

La capacità dell'uomo di manipolare il clima per strategia militare o conducibilità elettrica, ormai è notizia acquisita, quasi vecchia, risaputa e apertamente dichiarata. Ma se è così, perché non cospargere il cielo con cristalli e microparticelle di nitrato d'argento, e far piovere un po' come un tempo Dio o chi per lui comandava? Pare che altrove funzioni. O forse non si può, o non si vuole fare proprio più niente.  

Dopo il benvenuto al secondo anno consecutivo dell'africano Caronte, ecco il benvenuto alle mani di Lucifero e che sia quel che sia, ormai siamo abituati ad accettare di tutto. Ma come abbiamo fatto a ridurci così?  

Queste le nubi di ieri sera a spargersi sulla pianura del Piemonte. Quasi belle a vedersi, qualcuno avrà anche pensato così, ma non per me che dal 1981 mi occupo di variazioni climatiche.

Era previsto l'impatto dell'uomo a quel tempo. Nuvole come queste no. Inquietante, eppure affascinante spettacolo del nostro nuovo "tempo".

 

Poi verrà il turno delle bombe d'acqua, della grandine, delle trombe d'aria. Nuovi disastri, manna su cui disquisire, descrivere e narrare per l'informazione di Stato e altro sconcerto che si andrà ad insinuare tra le nostre sempre più numerose e mute, sconcertate, camuffate, quasi volutamente ignorate, nuove paure.

in attesa dell'Olocausto climatico che già c'è stato annunciato per l'anno 2050, quasi fosse cosa fatta. Certe nubi dalle lunghe dita, forse ci sussurrano che già lo è.

 


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Articolo pubblicato il 02/08/2017