Kiara Fontanesi regina del motocross. A soli 23 anni vince il suo quinto titolo mondiale

Donne e motori: un proverbio da rivedere. La campionessa di Parma meglio dei più blasonati maschietti come Tony Cairoli e Valentino Rossi, ma c'è dell'altro…

Sette giorni prima Tony Cairoli aveva trionfato nel mondiale MXGP di motocross, aggiungendo il nono titolo mondiale alla sua strepitosa carriera non sempre menzionata come merita dalla stampa. Una mancanza ancora più severa nei confronti del quinto successo iridato per Kiara Fontanesi nella categoria WMX. Cinque mondiali, per una ragazza di 23 anni sono un risultato spettacolare per uno sport duro. Neppue Tony Cairoli asso pigliatutto delle ruote artigliate, aveva vinto tanto a quella età.  

Kiara Fontanesi è un talento naturale. Contaminata dalla passione di famiglia ha iniziato a seguire il motocross quando ancora era bambina, trasformando presto il tifo in sport. Dopo un inizio nelle gare nazionali, a soli 15 anni, nel 2009, a Sevlievo, in Bulgaria ha debuttato nel mondiale motocross femminile e ha fatto veramente bene! 

 

Da quell'anno ha vinto 5 titoli mondiali, quattro di fila, dal 2012 al 2015. Un dominio inesorabile e unico. Il binomio Fontanesi-Yamaha YZ-F 250  conta 38 manche vinte su 57 gare mondiali disputate. Dopo anni di dominio, nel 2016 ha ceduto lo scettro dalla francese Livia Lancelot, riacciuffato nel 2017 con un mondiale ad altissimi livelli. All'ultima gara erano in quattro le Signorine del cross a giocarsi il campionato: Fontanesi, Duncan, Lancelot e Van de Ven, in testa con 3 punti di vantaggio.

Domenica 17 settembre, in un confronto ricco di colpi di scena, all'ultimo giro la Van de Ven è caduta lasciando alla Fontanesi il terzo posto finale sufficiente per il titolo che sembrava perduto. Gioie e dolori che adesso i motori dedicano anche alle donne.  

È d'obbligo segnalare che quest'anno Kiara ha gareggiato insieme ai colleghi maschi nella sesta prova del mondiale MX2, riservato agli under 23, sul circuito olandese di Valkenswaard, senza nulla sfigurare nel confronto. 

A soli 23 anni, Kiara Fontanesi può vantare un palmares paragonabile soltanto a quello di Marc Marquez, anche lui vincitore di 5 titoli a 23 anni. A quell'età Valentino Rossi ne aveva vinti "solo" quattro. Un richiamo ai miti maschili della velocità & della pista, conosciuti da tutti grazie all'eco dei mass-media, mentre la Fontanesi e Cairoli sono i soli piloti italiani che in questi anni hanno vinto manciate di titoli mondiali sulle due ruote. L'ultimo di cui si parla ancora invece, è quello di Max Biaggi in SBK nel 2012. 

L'informazione dei mass-media però, così come per Tony Cairoli, invece di occuparsi dei titoli iridati, dove il confronto con la F1 o la MotoGP è inspiegabilmente nullo, sono più attratti dalle storie amorose della campionessa italiana con un paio di famosi piloti della velocità. Un atteggiamento morboso e maschilista nei confronti di una ragazza che a 23 anni ha scritto la storia del motocross femminile, una disciplina durissima e unica nel suo genere che meriterebbe molta più visibilità.  

Kiara Fontanesi è giovane e come Tony Cairoli, dal mondo troppo appartato del motocross, possono entrambi regalarci grandi soddisfazioni, forse più che dalla velocità, pur facendo doverosi auguri al rientro di Valentino Rossi e soprattutto al campionato di Andrea Dovizioso nella GP e di Morbidelli nella GP2.

Per dovere di cronaca e di motorismo al femminile, passando dal motocross alla velocità, è assolutamente esaltante il successo di Ana Carrasco nella Supersport 300. Un risultato strappato con classe e con non poca esperienza nel combattuto campionato affiancato al mondiale della SBK.

 Ana Carrasco, ventenne spagnola da tempo protagonista delle classi minori, unica ragazza a confrontarsi con un nugolo di piloti di sesso maschile, sulla pista portoghese di Portimao ha messo dietro 34 piloti, prima donna nella storia a raggiungere un risultato del genere. Il successo è stato quasi commovente, ben più elettrizzante del binomio Rea-Kawasaki nella SBK e della loro superiorità ormai quasi imbarazzante.

Che il successo di Ana Carrasco sia di buon auspicio per la connazionale Marìa Herrera, altra giovane pilota che dal 2012 corre con continuità nel mondiale Moto3, ma senza essere riuscita finora ad agguantare il risultato più ambito: battere tutti gli uomini in pista.

Ma restando nell'universo femminile e alle sue protagoniste brave, belle e veloci, occorre precisare che la prima ragazza a vincere una prova iridata è stata la finlandese Kirsi Kainulainen, nel maggio 2016, al Pannonia Ring, in Ungheria.

Kirsi Kainulainenè la passeggera del sidecar pilotato dal connazionale Pekka Paivarinta, un successo completato con il titolo Superside della categoria sidecar, una specialità Inserita nel campionato del mondo a partire dal 1949, dove al passeggero sono richieste molte qualità: tempismo, agilità, coordinazione e soprattutto fiducia e molto coraggio. 

E' Dal 1997 che i missili a tre ruote non corrono più nel campionato mondiale. Fino al 2001 hanno gareggiato insieme al mondiale SBK. Ora proseguono nel Superside che si svolge prevalentemente in molti paesi nordici, dove sono seguiti con passione. Anche il campionato italiano ha conservato posto ai sidecar che corrono con motori a quattro tempi fino al 1000 cm³

Siccome il campionato sidecar si corre sotto il patrocinio della FIM è da considerarsi un campionato Mondiale a tutti gli effetti, esattamente come la MotoGP, la Sbk e perciò anche la Supersport 300, quindi onore a Kirsi, prima donna vincitrice in un campionato di velocità anche se in equipaggio misto e quindi, teoricamente, al 50% .

Belle notizie dunque dal mondo della velocità al femminile, anche se, mi sia concesso un piccolo peccato di distinzione, sono ancora troppo poche sulla schiera di partenza e forse non è un caso. Già mi pento mentre lo scrivo, ma di fronte a una manovra di parcheggio siamo giunti finalmente alla parità dei sessi?

 

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Articolo pubblicato il 20/09/2017